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Ultimi movimenti in vista del voto
Scritto da Administrator   
Mercoledì 06 Aprile 2016 22:48

La bagarre entra nel vivo: entro il 5 aprile i candidati sindaci dei 6 comuni giudicariesi che andranno al voto l’8 maggio, dovranno depositare le proprie candidature, i simboli e le firme a supporto. Ecco, la situazione nei vari paesi, al 29 marzo.

Pieve di Bono-Prezzo. Attilio Maestri, sindaco uscente di Pieve di Bono, e Daniele Tarolli, ex assessore della Comunità delle Giudicarie sono i due candidati sindaci che si sfideranno per la poltrona di primo cittadino a Pieve di Bono – Prezzo. Da una parte una lista dove compaiono entrambi i sindaci uscenti – accanto a Maestri infatti anche Celestino Boldrini nel nome della continuità di un progetto di fusione e della forza dell’esperienza amministrativa - con qualche nuovo volto a cercare la freschezza di rinnovate idee. Dall’altra ha rotto gli indugi Daniele Tarolli, ex assessore della Comunità delle Giudicarie. Della sua lista dice: “E’ nuova, molti componenti sono nuovi anche della politica. Non ci candidiamo contro nessuno ma per qualcosa, per il progetto di cambiare qualcosa. Il mondo è cambiato e se vogliamo trovare nuove opportunità che vadano oltre l’idea attuale della politica, che è quella dell’inseguimento al contributo, qualcosa va cambiato per esempio portando tecnologia e la fibra ottica, mettendo a sistema le risorse paesaggistiche locali”.

 

Porte di Rendena. Dopo una partenza sprint nella quale a candidarsi per la poltrona di sindaco di Porte di Rendena erano dati per certi in due, quasi sicuri in tre e dietro le quinte si mormorava di un possibile outsider, a pochi giorni dalla consegna ufficiale delle liste, il 5 aprile a mezzogiorno, la situazione nella Bassa Rendena unificata è ancora incerta. Maura Gasperi, sembra aver deciso di non perseguire un nuovo incarico amministrativo dopo aver concluso la sua esperienza di vicesindaco a Vigo Rendena. Di pronta c’è invece la lista di Enrico Pellegrini, il primo che senza timidezze aveva dichiarato apertamente la sua volontà di candidare sostenuto da un gruppo trasversale. “Nella fase iniziale – dichiara Pellegrini - mi sono confrontato con alcuni amministratori di maggioranza e di minoranza uscenti dei tre ex comuni, con l’obiettivo di informarmi sulla realtà che avremmo dovuto affrontare. Ci tengo però a precisare che la mia candidatura nasce dalla volontà di alcuni componenti della mia lista, con i quali ho formato un gruppo di persone nuove e provenienti da diverse realtà, tutte motivate da un obiettivo chiaro e condiviso: dare un’immagine unitaria e coesa al neonato Comune di Porte di Rendena”. In lista con lui Bruna Collini, ex prima cittadina di Darè.

La candidata Jessica Pellegrino, altro volto nuovo assieme al suo quasi omonimo concorrente, sta chiudendo le fila: “Abbiamo cercato – spiega - di lavorare trasversalmente sui candidati, partendo da un gruppo un po’ più ampio per poi prendere una direzione che rappresenti tutta la comunità, sia in fasce di età che di rappresentanza dei diversi paesi che sono il cuore di questo comune”. Entrambi i candidati sanno bene che la fusione, pur se passata e condivisa, va ancora “digerita” fra i cittadini e l’equilibrio nelle rappresentanze è ancora chiave in questa prima elezione. Salvo colpi di scena si profila un confronto fra due giovani per il neonato comune di Porte di Rendena. Colpo di scena, ma questo è per ora gossip di paese, che secondo le chiacchiere potrebbe arrivare da Luca Dorna. Nonostante abbia già dichiarato apertamente di non candidarsi in tempi non sospetti, Dorna sarebbe fautore, secondo chiacchiere non confermate di una lista “segreta”, tenuta nell’ombra fino ad ora per sparigliare le carte all’ultimo momento. Se sia solo gossip o lo sguardo attento del paese, lo scopriremo il 5 aprile.

 

Borgo Lares. Una grande lista che accoglie esponenti delle due maggioranza uscenti dei comuni di Bolbeno e Zuclo e pure qualche esponente delle minoranze, sei di Bolbeno e sei di Zuclo, ma anche con quattro volti nuovi. Alla guida Giorgio Marchetti, quattro legislature alle spalle e una lunga esperienza amministrativa. Più continuità di così, non si può. Una lista, già svelata, che rappresenta equamente le due “frazioni” e – al momento di andare in stampa – sembra essere l’unica sulla quale i cittadini di Borgo Lares saranno chiamati ad esprimere la propria approvazione o contrarietà. Ecco i nomi: da Zuclo Arianna Bertolini, Roberto Bertolini (vicesindaco uscente di Zuclo), Simonetta Bertolini, Silvia Chemotti, Matteo Rivani e Luca Zoanetti; da Bolbeno Diego Chiodega (sindaco uscente), Silvana Collizzolli, Girolamo Franchini (ex-vicesindaco di Bolbeno), Giovanni Manazzalli e Francesca Marchetti.

Rettificando quello che abbiamo scritto sullo scorso numero, va detto infine che Aldo Collizzolli non sarà candidato sindaco, né animatore di nessuna altra lista: come ha fatto sapere alla redazione, si trattava di una notizia priva di fondamento.

 

Tre Ville. Calma piatta nella Busa di Tione: nel comune nato dalla fusione di Montagne, Preore e Ragoli si va verso una lista unica con candidato il sindaco uscente di Ragoli Matteo Leonardi. Al suo fianco ci sono – se candidati o solo aperti sostenitori è ancora da vedersi – i suoi colleghi primi cittadini di Montagne e Preore, Michela Simoni e Paolo Paletti, oltre ad un mix di consiglieri e assessori della sua squadra di Ragoli e delle maggioranze uscenti delle altre due frazioni. Oltre alla lista di Leonardi che fin dal buon esito della fusione era dato come candidato certo e già con una squadra quasi pronta, poco altro, solo qualche tentativo di riunire le minoranze ma che al momento non ha i nomi e i numeri necessari.

 

Sella Giudicarie. Potrebbe essere corsa a quattro (o a cinque!) per l’Alta Valle del Chiese: quattro candidati per quattro ex comuni, Roncone, Bondo, Breguzzo e Lardaro. A Sella Giudicarie la situazione è effervescente e i movimenti - e le separazioni - sono stati diversi per il voto dell’8 maggio: la situazione attuale vede pronti a contendersi la poltrona di sindaco Ivan Bazzoli, giovane ingegnere e new entry dell’amministrazione sostenuto in primis da Celeste Bazzoli, esponente della minoranza uscente di Roncone che ha raccolto attorno al suo omonimo Ivan un gruppo di simpatizzanti di tutti i comuni; Raffaele Armani – ex sindaco di Lardaro ed ex presidente di Comprensorio - e Franco Bazzoli – presidente del Bim del Chiese ed ex assessore di Roncone - che sono invece il prodotto di quella che fu la maggioranza del sindaco Erminio Rizzonelli. Mentre Rizzonelli ha fatto un passo indietro, la sua coalizione si è spaccata dopo un dialogo iniziale con nuove forze: una parte appoggia Franco Bazzoli che porta avanti la continuità del mandato Rizzonelli, un’altra ha invece proposto un diverso candidato sindaco nella figura di Raffaele Armani. E poi, notizia pre-Pasquale: parrebbe, il condizionale è d’obbligo visto che la lista è spuntata dal nulla, che ci sia una quarta lista con candidato sindaco il ronconese Demetrio Loranzi, nella vita agricoltore. L’aspirante primo cittadino assicura che gli uomini ci sono e con la sua lista rappresenterà il volto nuovo della situazione. Infine, Daniele Costantini, figlio dell’ex-sindaco di Roncone degli anni ‘80, che ha lanciato la sua candidatura “social” su Facebook e che negli ultimi giorni di marzo sta sondando il terreno con una serie di incontri per valutare la possibilità di mettersi in gioco.

 

Borgo Chiese. Tre ex comuni per due candidati sindaco: questo il quadro elettorale a Borgo Chiese dove dopo un’iniziale corsa che si prospettava a tre candidati – Claudio Pucci, Remo Andreolli e Roberto Spada – a candidarsi per la poltrona di sindaco sono in due: Pucci, insegnante e vicepreside dell’istituto Guetti di Tione e Spada, imprenditore e “figlio d’arte” (suo padre Giulio Spada fu sindaco di Condino a fine anni Settanta). Andreolli, e la decisione era nell’aria, ha chiuso un accordo con Roberto Spada e si è ritirato dalla competizione per la poltrona più importante per appoggiare invece l’imprenditore condinese: un unico gruppo coalizzato contro Claudio Pucci che fa convergere attorno a sé invece il sostegno delle maggioranze uscenti di Brione, Cimego e Condino.