Le nostre elezioni hanno a volte più un carattere folkloristico con siparietti esagerati per attirare l'attenzione mediatica. Da noi i numeri e le percentuali sembrano annoiare. Si guarda più a ciò che sorprende, alle comparsate, alla politica intesa come divertimento, che nel nostro Paese di solito vuol dire improvvisazioni, colpi di scena con qualche colpo di genio creativo, e poco altro. Purtroppo anche in questa insolita campagna elettorale di fine estate non si risparmiano gli slogan, i colpi bassi, i calci negli stinchi e la solita solfa di dichiarazioni demagogiche, per non parlare delle interferenze da parte della Russia, come quelle di Putin e di Mendvedev.
Però. Per fortuna, ed era ora, si comincia a parlare di programmi. Tv e giornali ogni giorno riportano brani programmatici dei vari partiti anche se non sempre definiti, in qualche partito cambiano un giorno si ed uno no. Sono in corsa 101 partiti e partitini per le prossime elezioni del 25 settembre. A questo punto, i leader politici hanno capito che puntare tutta la campagna elettorale sulla solita storia, da una parte il pericolo fascista e dall'altra quello comunista, non ottenevano grande attenzione, così si sono concentrati sulle proposte programmatiche che sono poi le cose che più interessano i cittadini anche per riuscire a convincere quel 40% di italiani assenteisti, per lo più smarriti e nauseati, a tornare a votare. Anche il loro voto è prezioso per tentare di risollevare questo benedetto Paese.
Dunque possiamo a discutere e parlare di progetti, di investimenti, a confrontare le proposte sul tappeto con i nostri desideri, i nostri valori, anche se si tratta pur sempre di intenti e di promesse. Ma questa è la politica. Il materiale in campo non è male, è di tutto rispetto. Cominciamo con il centro destra (FdI-Lega e Forza Italia) che ripropone vecchi cavalli di battaglia come la flat tax e la revisione del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, con 750 miliardi concessi dall'Ue in risposta alla pandemia). Il Centrosinistra di Enrico Letta e altri partitini, vuole porsi in continuità con l'Agenda Draghi mentre il M5S insiste su salario minimo e reddito di cittadinanza.
Tutti gli schieramenti dichiarano di aderire con convinzione all'Unione Europea e alla Nato, e questo è molto importante visti i dubbi e le dichiarazioni del passato da parte di Salvini e Co., anche se rimangono delle perplessità fra i 5S.
Il centrodestra punta inoltre sui capitoli sicurezza, il calo delle tasse e la lotta all'immigrazione clandestina e fa una proposta shock: abolizione, senza se e senza ma, del reddito di cittadinanza. Muro contro muro con il M5S. Sul piano istituzionale, sempre il centrodestra, propone una riforma istituzionale con l'elezione diretta del capo dello Stato, mentre Berlusconi vuole cancellare l'appello per chi è stato giudicato innocente.
Nel centrosinistra le cose più importanti riguardano la transizione ecologica, il lavoro giovanile, la riduzione delle bollette per famiglie e imprese e l'estensione dello smart working (lavoro da casa). Parlando di diritti si punta sullo ius scholae, che prevede la cittadinanza con un numero minimo di anni di scuola, per i giovani assegno annuo a chi è a basso Isee ed è in affitto.
Quanto al programma del centro, ovvero della coppia Renzi-Calenda, si insiste sull'Agenda Draghi (con la riforma del fisco, della concorrenza e della giustizia) fatta di investimenti e misure di sostegno alla crescita. Anche in questo caso il reddito di cittadinanza viene visto come fumo negli occhi. I 5 Stelle hanno messo in campo un programma di 22 punti che prevede, tra l'altro, il salario minimo a 9 euro all'ora, la riduzione dell'orario di lavoro, la rateazione delle cartelle esattoriali, la cancellazione dell'Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) e la statalizzazione della sanità , inoltre si propone la cittadinanza agli studenti di origine straniera.
Tutto chiaro? Mah! Si tratta sempre di promesse che devono interessare la maggior parte degli elettori. A leggere i programmi, il consulente che mi ha aiutato ad inoltrarmi nella programmazione elettorale, mi ha fatto presente alcuni dubbi e interrogativi che lasciano perplessi in tutti gli schieramenti. La defiscalizzazione, ad esempio, farebbe un gran bene a famiglie ed imprese, ma dove si trovano i denari per sostenerla, con un debito pubblico che è arrivato a 2.776 miliardi di euro toccando ogni record? Anche la patrimoniale non sarebbe male, perché sarebbe ora che i ricchi contribuiscano con generosità in momenti di difficoltà . Già , ma chi sono i ricchi, in Italia quando c'è da pagare le tasse si dichiarano tutti poveri.
Potremmo continuare con i dubbi che la programmazione elettorale un po' di tutti i partiti lasciano sul tavolo. Forse è nei dettagli che bisognerebbe leggere i programmi. Altrimenti sono solo promesse che lasciano il tempo che trovano, spesso dimenticate dopo il 26 settembre. In quanto ai candidati, non fateci caso, valgono come il due di coppe, conta il partito ed il suo programma, tutto il resto è contorno. Così è. A voi tocca votare, spero che il mio riassunto programmatico vi possa aiutare nelle scelta. L'importante è andare a votare, è un dovere civico, non mancate e date il vostro voto con responsabilità e consapevolezza, ne va di mezzo il futuro nostro e dei nostri figli.
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