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Scritto da Administrator |
Lunedì 12 Ottobre 2015 21:25 |
Sono Mattia Gottardi e Monica Mattevi i due giudicariesi che fanno parte del nuovo esecutivo del Consiglio delle autonomie guidato da Paride Gianmoena. Rispettivamente sindaco di Tione e di Stenico i due affiancheranno oltre il presidente il Vice Presidente Alberto Betta (sindaco di Arco), Alessandro Andreatta (Trento), Stefano Moltrer (Palù del Fersina), Stefano Bisoffi (Presidente della Comunità della Vallagarina), Roberto Oss Emer (Pergine Valsugana), Laura Ricci (Croviana), Clelia Sandri (San Michele all’Adige), Claudio Soini (Ala), Enrico Lenzi (Samone) e Francesco Valduga, sindaco di Rovereto. L’assemblea in precedenza aveva approvato le modifiche al Regolamento interno del Consiglio delle autonomie. In particolare si è voluto incidere sulla composizione della Giunta, garantendo in via regolamentare la parità di genere con una Giunta allargata da 11 a 13 membri.
Gottardi: «Importante sede di confronto istituzionale»Mattia Gottardi avrà quali competenze il turismo e la protezione civile. Tematiche significative nel sistema provinciale. «Direi di sì, certamente si tratta di due settori che in Trentino rivestono uno spazio particolare. Il turismo, infatti, rappresenta oltre il 17% del Pil trentino coinvolgendo tutto il territorio provinciale, mentre la Protezione civile trentina si pone come modello a livello nazionale grazie alla forza del suo volontariato che rappresenta una tradizione di questa terra».
In che cosa consisterà il suo impegno in seno alla Giunta? Congiuntamente con gli altri componenti e con il presidente porteremo avanti un confronto continuo con la Giunta provinciale e di riflesso anche con il Consiglio, sulle tematiche più attuali e sui provvedimenti politici ed amministrativi portando il punto di vista dei comuni, le loro esigenze e le opportunità o meno di adottare determinate scelte. C’è così differenza di percezione tra Provincia e comuni sulle varie tematiche da richiedere questa forma di “mediazione”? Non parlerei di differenza di percezione, però bisogna tenere conto che il Trentino è una terra particolare dal punto di vista morfologico, con una serie di comuni che stanno sull’Asta dell’Adige che hanno esigenze e problematiche molto diverse da altri che ad esempio stanno in Giudicarie, o in Val di Fiemme. Di conseguenza una legge od un provvedimento che, preso nella sua lettera, può essere assolutamente condivisibile, a volte crea grandi scompensi nell’applicazione pratica se non si considerano le grandi differenze che passano tra comuni grandi e piccoli, di montagna e di pianura, turistici e non. E lì intervenite voi. La sensibilità dei sindaci e la loro conoscenza dettagliata delle problematiche locali introduce ulteriori elementi di valutazione che consentono di ottenere una migliore qualità della legislazione. Inoltre il confronto con la Provincia degli enti locali è importante anche in fase propositiva e di segnalazione delle necessità e delle aspettative del territorio. Infine la partecipazione al Cal è un momento di conoscenza, di discussione e di collaborazione importante con altri primi cittadini degli altri comuni trentini in un’ottica di “fare assieme” che, credo, sia quantomai necessaria in questo particolare momento storico». (r.s.)
«Formazione e cultura strategici per il Trentino»A Monica Mattevi, sindaco di Stenico sono state affidate: istruzione e formazione inclusa quella universitaria, cultura e beni culturali, famiglia natalità infanzia e politiche giovanili, pari opportunità, innovazione e informatica.
Sindaco Mattevi, per Lei è una conferma in seno al Cal, questa volta anche in Giunta. Con che spirito affronta questo bis? Sicuramente con maggiore competenza e soprattutto con entusiasmo anche per le materie che mi sono state affidate, nei confronti delle quali ho particolare predisposizione e che ritengo, in questo particolare momento, strategiche. Come intende gestire le competenze che le sono state affidate? Con grande impegno. Per quanto riguarda l’Innovazione va ricordato che normative e obblighi di legge comportano, in particolare per i Sindaci, l’adozione di atteggiamenti e comportamenti nuovi nella gestione del rapporto con il cittadino. Occorre quindi promuovere strategie di progettazione di buone pratiche per proporre servizi innovativi: il tutto a servizio del cittadino. Per quanto riguarda invece le competenze legate all’area della conoscenza, va detto che le fusioni e le gestioni associate tra comuni comportano grandi sfide per innovare i servizi. Diventa strategico avere persone che sanno interpretare i nuovi scenari, definire le giuste strategie, individuare modelli organizzativi e gestionali efficienti e per fare diventa cenrale la formazione. Sarà necessario garantire percorsi mirati di crescita non solo tecnico-specialistica, ma volti all’acquisizione di competenze emotive, di relazione e di interazione per i nostri dipendenti e amministratori.
Cosa significa per Lei fare parte del Cal e come vede il ruolo di quest’organo nell’architettura istituzionale provinciale? Il Cal è organismo di rappresentanza istituzionale degli enti locali della Provincia molto importante in quanto costituisce sede di informazione, confronto, coordinamento e proposta sulle diverse problematiche di interesse dei Comuni e delle Comunità. Dal Consiglio passano numerosi atti politici come proposte di delibere della Giunta provinciale o disegni di legge…. sui quali è possibile incidere esprimendo pareri e formulando proposte. Per questo è una grande responsabilità soprattutto nei confronti dei colleghi che hanno riposto in me la fiducia e con i quali è necessario collaborare al fine di trovare le soluzioni migliori a problematiche comuni. Quanto è importante per le Giudicarie avere due rappresentanti in seno alla Giunta del Cal? Al di là delle competenze specifiche che ci sono state affidate io e il Sindaco Gottardi rappresentiamo tutto il Trentino Occidentale e vigileremo su tutte le proposte che dal Consiglio delle Autonomie passeranno. Sicuramente due giudicariesi in giunta rappresentano una grande opportunità per il nostro territorio, in quanto ci permette di portare le istanze delle nostre valli a Trento e incidere sulle decisioni per i territori di periferia che purtroppo a volte vengono trascurati. (r.s.) |