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Due ottobre, Festa dei nonni |
Scritto da Adelino Amistadi |
Mercoledì 16 Settembre 2015 07:46 |
Il giorno della festa dei nonni ricorre il 2 ottobre, il giorno in cui la Chiesa festeggia i Ss. Angeli Custodi. E’ bellissimo questo accostamento perché i nonni sono tuttora i “secondi genitori” per tantissimi bambini, sono gli angeli custodi che come compenso chiedono solo la gioia di trascorrere un po’ di tempo con i nipoti.
Dal 2005 è una celebrazione ufficiale, voluta dal Parlamento, per ringraziare coloro che ancor oggi ricoprono un ruolo importantissimo nelle nostre famiglie. Custodi di ricordi e storie del passato che non devono andar perdute, testimoni di generazioni che hanno vissuto tutto un altro mondo rispetto al nostro e, ancor più, rispetto a quello dei bimbi d’oggi. Venerdì 2 ottobre trovate con i vostri figli un modo speciale per dire loro “ti voglio bene”. Li farete felici Ma accanto a nonni felici e coccolati, non dimentichiamoci dei nonni troppo spesso lasciati soli, dimenticati, allontanati da casa quasi fossero un peso fastidioso. Ne conosco parecchi per frequentazione, o per vicinanza d’età, e spesso ne raccolgo le loro lamentazioni, le loro delusioni, le loro amarezze, la loro mestizia. Li vedo scarni, emaciati, che non sanno più cosa sia un sorriso, una battuta simpatica, un aneddoto piacevole, che rinunciano a ricordare e aspettano rassegnati la fine. Eppure sanno d’aver avuto una famiglia, d’aver fatto mille sacrifici per allevarla, d’aver sudato sette camicie per il loro benessere, non cercano gratitudine, cercano vicinanza. Sentirsi dimenticati e soli li traumatizza, li fa soffrire, li fa sentire inutili oggetti affidati alla pietà di estranei. La festa del 2 ottobre è anche la loro festa, soprattutto la loro festa. E con molta umiltà ho cercato di riassumere in una improbabile lettera di un anziano nonno al figlio le loro speranze, le loro aspettative per essere accompagnati con dignità e serenità alla fine della loro avventura. Caro figliolo, so che mi vedi vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi, non ti schifare... abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. Se le poche volte in cui parlo con te ripeto sempre le stesse cose...non mi interrompere...ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finchè non ti addormentavi. Quando non voglio lavarmi, non sgridarmi e non farmi vergognare... ricordati quante volte ti ho rincorso per poter fare il bagno nella tinozza. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico, ricordati la pazienza che ho avuto io per insegnarti l’abc. Quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso...dammi il tempo di recuperare e se non ci riesco non ti innervosire...la cosa più importante non è quello che dico, ma il bisogno di averti vicino ad ascoltarmi. Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo, non trattarmi come fossi un peso, dammi una mano con le tue forti braccia come io ho fatto con te quando muovevi i primi passi. Quando dico che vorrei essere morto... non arrabbiarti, un giorno capirai cosa mi spinge a farlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, ma si sopravvive. Un giorno scoprirai che, nonostante i miei errori, ho sempre voluto il meglio per te e ho sempre cercato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui appoggiare la testa allo stesso modo in cui l’ho fatto per te. Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza, in cambio ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho avuto per te. Ti amo figlio mio. Auguri nonni, sorridiamo insieme!!
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