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Foto 2010
Scritto da Denise Rocca |
Lunedì 10 Febbraio 2014 08:51 |
Il 20 gennaio 2014, è stato sottoscritto l’Accordo Quadro di Programma per il Piano territoriale della Comunità delle Giudicarie. Quasi 3 anni di lavoro, iniziato nella primavera del 2011 con una fase di ascolto del territorio e di analisi socio-economica. Nel dicembre 2012 si è arrivati alla bozza di Documento Preliminare alla quale è seguita l’istituzione del “Tavolo di confronto e consultazione” (costituito da 40 rappresentanti portatori di interessi sociali, economici, culturali ed ambientali delle Giudicarie, oltre che da una rappresentanza dei Sindaci) e infine all’approvazione del Documento Preliminare da parte dell’Assemblea della Comunità il 9 luglio 2013. Quel documento, ora, è inserito nell’Accordo Quadro. «Un passo importante – ha dichiarato alla sottoscrizione dell’Accordo la presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini - che apre la strada alla formulazione del Piano urbanistico vero e proprio, al fine di dare risposte concrete e puntuali alle istanze emerse in questo intenso percorso, in primis dai settori produttivi. Nonostante la complessità del percorso, dovuta alla rilevanza dei contenuti oggetto del Ptc, ma soprattutto all’accentuata articolazione di passaggi formali previsti dalla norma provinciale, siamo riusciti a rispettare i tempi che avevamo condiviso con l’Assemblea e con la Conferenza dei Sindaci. Ora inizia il lavoro di dettaglio sugli stralci, propedeutico alla condivisione mirata con le amministrazioni comunali». L’Accordo Quadro è in sostanza un documento - sottoscritto dalla Comunità, dal Parco Naturale Adamello Brenta, dalla Provincia e, al momento, da 26 comuni giudicariesi - che contiene le linee guida generali per la creazione poi del Piano Territoriale vero e proprio. C’è anche la questione Serodoli nel documento, con la richiesta di approfondimento su fattibilità, economicità e impatto ambientale affidata ad Agenda 21. Di questa si è ampiamente, e non senza una certa dose di confusione, parlato nei mesi scorsi, eclissando il resto del documento. Eccoli, quindi, gli indirizzi contenuti nel Piano, spiegati in una nota della Comunità: - costruire un nuovo modello di sviluppo turistico, che coinvolga tutte le Giudicarie, valorizzando le peculiarità delle diverse aree; - porre al centro ‘il paesaggio’, quale prezioso sistema di significati e segni in continua e incessante evoluzione, dalla qualità del quale dipende la qualità della vita dei residenti ed altresì la capacità di attrarre flussi di turisti; - contenere l’uso di nuovo territorio, in primis attraverso il recupero, il riciclo, la conversione dell’edificato esistente e la riqualificazione delle aree dismesse; - migliorare la viabilità e la mobilità, sia a beneficio dei residenti che quale fattore di attrattività per gli ospiti, puntando in particolare su forme di mobilità alternativa; - migliorare l’integrazione dei settori produttivi, in una logica di sistema e di maggiore sostenibilità ambientale; - riorganizzare l’esistente piuttosto che aggiungere nuove attrezzature, infrastrutture e servizi; - adottare forme costruttive e materiali, per le nuove edificazioni di tipo residenziale e produttivo, in grado di favorire un inserimento ambientale armonioso. Il prossimo passo verso la redazione del Piano Territoriale vero e proprio è quello di entrare nel dettaglio di questi che sono principi molto generali e il confronto sulle singole questioni con le amministrazioni comunali.
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