Home Politica Tonina: «Incontrare la gente per rilanciare la partecipazione»

Traduzioni e Comunicazione

Scritto da Roberto Bertolini   
Lunedì 10 Febbraio 2014 08:46

«Occorre riallacciare il rapporto fra la gente e la politica, anche a livello provinciale, e questo lo si può fare solo stando sul territorio e ascoltando le persone». Ne è convinto Mario Tonina, consigliere provinciale dell’Unione per il Trentino, unico rappresentante giudicariese in seno al consesso legislativo della provincia di Trento. Dopo un primo periodo utile a prendere le misure a questo nuovo importante incarico, ecco che il consigliere di Comano Terme ha individuato le priorità del proprio impegno politico/amministrativo, che sono anche quelle sulle quali si era maggiormente speso nella campagna elettorale di ottobre: attenzione alle problematiche del mondo del lavoro, semplificazione normativa e burocratica, impegno per riformare le Comunità di Valle, promuovere le fusioni fra i comuni e, soprattutto, riavvicinare la gente alla politica. 

È una parola, Consigliere. Come si fa a far sì che le persone tornino a credere nella politica?

Innanzitutto va detto che non è vero che la gente si disinteressa della politica. Si disinteressa di un certo modo di fare politica, che è quello della rissa continua, delle promesse disattese e della scarsa credibilità di alcuni politici. Detto questo, durante la campagna elettorale ho ravvisato invece un sincero interesse di tanta gente alle problematiche vere della nostra terra, come lavoro, ambiente, energia e soprattutto la voglia di esserci e di poter comunicare con chi fa politica suggerendo le proprie idee, i propri stimoli e il bisogno di attenzione su tematiche importanti che talvolta la politica sottovaluta o non tiene in debita considerazione.

 

Quali saranno le sue iniziative per lavorare in questa direzione?

Penso che il contatto con la gente e dunque una presenza attiva sul territorio siano imprescindibili. Per questo mi sono organizzato per essere a disposizione dei giudicariesi anche attraverso quattro appuntamenti al mese, ricevendo a partire da febbraio il primo venerdì di ogni mese a Comano Terme e Pinzolo, ed il secondo venerdì di ogni mese a Tione e Storo (vedi box, ndr). Questo appuntamento vale naturalmente per tutti i giudicariesi, a prescindere dalle appartenenze di partito, a maggior ragione essendo l’unico rappresentante di questa zona eletto in Consiglio provinciale e sentendomi portavoce dell’intero territorio e delle sue istanze. In questi primi mesi di attività ho inoltre già incontrato diversi interlocutori delle Giudicarie: polizia locale, distretto forestale, gestione strade, amministratori in una riunione dedicata alla sanità con l’assessore Borgonovo Re, incontri con gli allevatori, con il consiglio degli artigiani delle Giudicarie ecc. Si tratta di uno strumento di vicinanza anche fisica a questa terra che ritengo strategico, specie in un momento come questo. Una vicinanza che è anche rivolta agli amministratori locali, in un periodo di intensi cambiamenti per l’assetto degli enti locali.

 

Allude alla riforma istituzionale?

Sì, è uno degli ambiti ai quali voglio garantire un contributo attraverso la mia azione amministrativa.La tematica, al di là del discorso Comunità di valle, è quella del riassetto complessivo degli enti locali, che deve garantire un contenimento della spesa, garantendo servizi efficienti ai cittadini. Quest’opera di razionalizzazione della pubblica amministrazione può avvenire da un lato mettendo mano all’impianto delle Comunità di Valle, rivedendo l’assetto dell’ente, valorizzando il ruolo dei sindaci, riducendo il numero di componenti dell’Assemblea e ridefinendo la governance, ma soprattutto chiarendo definitivamente ruoli e competenze tra Comunità, Comuni e Provincia. Dall’altro lato penso che la prossima legislatura comunale, 2015/20, debba essere quella della definizione di un piano di fusioni e aggregazione dei piccoli comuni che deve partire dal territorio.

 

Su questo argomento ha dalla sua l’esperienza della fusione tra Lomaso e Bleggio Inferiore.

Sì, ricordo che partimmo già nel 1990 a parlare di fusione. Ma allora i tempi non erano maturi. Oggi invece sono proprio i cittadini che spingono per razionalizzare gli enti e spesso sono molto più lungimiranti degli amministratori. Ecco, questa mia esperienza, che giudico positiva, vorrei potesse essere la base per altri percorsi analoghi, che peraltro si stanno concretizzando nelle Esteriori, nella Valle del Chiese e anche se in modo embrionale, in Val Rendena.

 

Su che cosa si è concentrata la sua attività in questi primi mesi di legislatura?

Oltre che sulle questioni citate, sulla questione lavoro, che attualmente è quella centrale e sulla quale la politica trentina sta lavorando. Come Consiglio provinciale, in qualità di Segretario Questore, ho recentemente partecipato al “taglio” di altri 800.000 euro del bilancio del Consiglio (a fronte degli altri significativi tagli già messi in campo con le manovre del 2012 e 2013), destinando quei fondi ad azioni di introduzione dei giovani nel mondo del lavoro attraverso dei progetti. Ora la Giunta, con il concorso del Consiglio, in occasione della manovra di assestamento del bilancio ha promosso un impegno su alcuni interventi prioritari quali l’attuazione di ulteriori agevolazioni Irap, e azioni per facilitare il credito alle imprese, con l’obiettivo di garantire interventi per sostenere e salvaguardare l’occupazione, nonché favorire la crescita delle attività produttive.

Inoltre, in qualità di Presidente della Terza Commissione permanente del Consiglio provinciale (che si occupa di energia, urbanistica, opere pubbliche, espropriazione, trasporti, protezione civile, acque pubbliche, tutela dell’ambiente e caccia e pesca) cercherò di favorire la discussione e l’approvazione delle nuove normative, mettendo davanti a tutto, come già ho avuto modo di premettere nelle prime sedute, la necessità di semplificazione normativa e burocratica.