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I giudicariesi vanno di fretta |
Scritto da ettore Zini |
Lunedì 10 Febbraio 2014 08:42 |
Sono in media sette al giorno le chiamate alla centrale operativa (in tutto 2.658), 817 le infrazioni al codice della strada, 49 gli incidenti rilevati, 85 le attività operative di polizia giudiziaria, 34 quelle di polizia amministrativa, 22 le violazioni edilizie accertate. Questa, in sintesi, l’operatività registrata all’interno del Corpo di Polizia Locale delle Giudicarie. Il periodo: dal dicembre 2012 al novembre 2013. Manca solo l’ultimo mese dell’anno, ma il monitoraggio sull’attività del presidio di vigilanza urbana che, opera su Tione e altri quattordici comuni associati, offre uno spaccato completo del lavoro svolto nei mesi trascorsi. “Bilancio lusinghiero – dice il comandante Carlo Marchiori, che ha comunicato con un tweet l’attività che ha impegnato i suoi dieci uomini nell’azione di controllo – dove spiccano le violazioni relative alla mancanza di copertura assicurativa, guida senza patente o contraffazione di cedoline di compagnie di assicurazioni”. Quarantadue accertamenti in tutto. Ma, di particolare gravità, per quanto riguarda l’incolumità delle persone e la copertura finanziaria per risarcimenti, in caso di incidenti. Un tipo di reato in forte aumento che, anche qui, non solo nel resto d’Italia registra una crescita preoccupante dovuta principalmente agli effetti della crisi. Indicativo anche l’incremento delle contravvenzioni per eccesso di velocità, rilevate tramite autovelox e speed-check che, rispetto all’anno precedente, con 366 bollettini verdi, inviati ad automobilisti particolarmente “frettolosi”, sfiorano un incremento del 40% e un introito per le casse dei comuni di 116.773 euro. Di cui 73.498 già incassati, per 318 multe all’art. 142, e 48 all’art. 141, solitamente molto salate, anche per chi supera di poco i limiti di velocità. Le operazioni di sorveglianza del Corpo di Polizia Locale, con sede nel capoluogo, ma con competenza su Busa di Tione, Val Rendena fino a Caderzone e Giudicarie Esteriori (esclusi i comuni di Ragoli, Montagne, Strembo e Dorsino) ha interessato anche settori che esulano dal rispetto della normativa stradale. Scorrendo la lista pubblicata, si scopre che 65 sono state le verifiche in materia di tutela dell’acqua, 39 le violazioni per inosservanza ai regolamenti comunali, 2 quelle per inquinamento da rumore. Nell’elenco ci sono anche: 228 ispezioni in materia di commercio. Più di cinquanta a pubblici esercizi, 13 i verbali elevati, 5 sequestri di merce. Mentre gli stranieri identificati sono stati 85. I servizi di vigilanza notturna, quelli che richiedono anche l’uso della pistola, cinquantasette. Ma, è la velocità la bestia nera con cui i vigili di Tione hanno dovuto combattere. “Nonostante dal maggio scorso – dice il comandante – postazioni autovelox e tele laser siano segnalati, il giorno prima, su Twitter al link: @PLGiudicarie”. Una novità che, all’annuncio, aveva suscitato qualche polemica di troppo. Ma che soprattutto, che gli automobilisti - a detta del comandante Marchiori - non hanno saputo cogliere, visto il consistente aumento di contravvenzioni rilevate con gli strumenti elettronici. Solo dieci invece le infrazioni all’alcoltest, che comunque rappresentano il 14% di tutte le contravvenzioni in materia rilevate a livello provinciale. A riprova che i giovani in fatto di assunzioni di bevande alcoliche sono più guardinghi, e soprattutto durante i week-end, quando decidono di andare a far festa. O utilizzano i servizi di trasfer o di pullmini, a cui molte aziende di trasporto persone si sono convertite, o almeno chi guida si impegna a non toccare alcolici per quella sera. Infine sette sono le infrazioni rilevate per guida senza cintura, e 14 i pizzicati con il telefonino in mano. Che dire, a conclusione di un quadro così dettagliato dell’attività di uno dei corpi di vigilanza urbana più attrezzati dell’intero bacino comprensoriale. Innanzi tutto c’è da costatare che nonostante “il percepito”, i nostri paesi sono ancora tutto sommato tranquilli. E non presentano quei tassi elevati di criminalità, anche micro, che si registrano in ambiti meno periferici e più popolosi. Le Giudicarie in definitiva sono ancora vivibili. Poi, se vigilanza urbana deve esserci, sarebbe opportuno che fosse gestita a livello unitario, facendo in modo che, un sol corpo abbia competenza sull’intero territorio.
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