Sfoglia il giornale
Â
Â
Ricerca per Parole chiave
presidente elezioni scuola politica giudicariesi banche investimenti comunità sviluppo trentino pinzolo paese trento bleggio campiglio comuni provincia consiglio cittadini giovani festival prodotti consorzio provinciale rendena giunta territorio tione condino crisi 2010 comune giudicarie chiese società cultura sindaco montagna
Primo Piano
Politica
Sport
Economia
Cultura
Foto 2010
Scuola di Cavezzo, il passaggio delle chiavi |
Scritto da ettore Zini |
Lunedì 10 Febbraio 2014 08:38 |
Se non fosse per quegli edifici lesionati del centro storico, con la bella Chiesa di Sant Egidio, monumento storico del 1203, completamente in rovina, non diresti che quello è il paese che il 29 maggio del 2012, durante la devastante scossa tellurica che ha messo in ginocchio uno dei distretti più produttivi dell’Emilia, ha subito i danni maggiori. Dalla periferia al centro, interi caseggiati ridotti in rovina dalla furia del sisma, sono stati rimossi. Chi non è stato lì in quei giorni, non riesce a rendersi conto dell’immane lavoro fatto dagli abitanti di Cavezzo, per tornare alla normalità. Nel centro abitato le macerie sono state tolte, con una sorta di operazione chirurgica, che minimizza e rende quasi invisibili le cicatrici urbane, ancora profonde, nel tessuto produttivo e nelle persone. Te ne rendi conto visitando le aree artigianali e industriali. E, soprattutto parlando con la gente, non più in grado di guardare al futuro con la forza e la vitalità di un tempo. In un ambiente così provato, incapace a recuperare i ritmi di un’economia che stenta a rimettersi in carreggiata, una delle poche certezze è la nuova scuola, realizzata a tempo di record con il concorso e la generosità di tantissima gente. In quel polo scolastico, tutt’oggi in fase di completamento (grazie ai fondi raccolti dal Corriere della Sera, le gru sono all’opera per completare il “polo” con una palestra e una struttura coperta che raccorda scuole elementari a scuole medie), la parte finita è quella progettata e portata a termine grazie alla sottoscrizione aperta dalla Comunità delle Giudicarie e dal Comitato “Una scuola per Cavezzo”. In quell’area, fino all’autunno del 2012 un rigoglioso campo di mais, è sorta la scuola “Dante Alighieri”: un complesso scolastico, su un sol piano, che ospita, in sicurezza, i 196 ragazzi della locale “media”. In pochi mesi la generosità e l’imprenditorialità giudicariese sono riuscite nel miracolo: fabbricare dal nulla, e in tempo utile per l’inizio delle scuole, una struttura capace di accogliere gli alunni rimasti privi di un tetto dove frequentare con regolarità le lezioni. All’indomani del terremoto, che aveva raso al suolo tutti gli edifici scolastici della cittadina, nei nostri comuni si è aperta una grande gara di solidarietà che ha permesso di realizzare un complesso scolastico moderno. E sicuro. Dotato di standard di sicurezza, capaci di far iniziare l’anno scolastico senza i timori di altri crolli. Dopo quel terribile movimento tellurico la prima preoccupazione degli abitanti di quel centro agricolo e industriale di 7.500 anime, era tenere i ragazzi al riparo da altri possibili rischi. Ed ecco il provvidenziale progetto del comitato giudicariese. Che, oltre a confort e fruibilità, contemplava al primissimo posto la voce sicurezza. Oggi quella struttura è perfettamente funzionante. Quasi duecento studenti vi frequentano regolarmente le lezioni. E il corpo docente, e la comunità cavezzese sono riconoscenti al Trentino per lo slancio di generosità che ha permesso loro di avere una scuola, per il futuro dei loro figli. A due anni dal terremoto, è arrivato il momento di consegnare definitivamente le chiavi della struttura ai legittimi proprietari. Nei giorni scorsi, una delegazione della Comunità di Valle ha incontrato i dirigenti della scuola e i responsabili dell’amministrazione del comune modenese, per staccare definitivamente il cordone ombelicale che in questi mesi ha legato le due comunità. La scuola è perfettamente funzionante e in grado di camminare da sola. Gli ultimi lavori hanno interessato i cortili dove hanno trovato posto elementi architettonici in pietra della val di Genova che ben si sposa con la struttura in legni e fibre pregiate “del Trentino”che caratterizzano l’intero complesso. Alla cerimonia di congedo (nei prossimi giorni dopo l’espletamento delle ultime formalità contabili anche il Comitato “Una scuola per Cavezzo” verrà sciolto) per le Giudicarie c’erano l’assessore alle politiche sociali Luigi Olivieri, l’architetto Maurizio Polla responsabile dell’ufficio tecnico e il segretario Michele Carboni. Tutti, con competenze e ruoli diversi, tra gli artefici di questa esperienza. Le strette di mano con i dirigenti scolastici, con il corpo docente, con l’assessore alla cultura Lisa Luppi e con il sindaco di Cavezzo Stefano Draghetti hanno siglato il passaggio di consegne. Una cerimonia del tutto informale. Che, in qualche modo sancisce il ritorno alla “quasi” normalità, per un paese che ancora avverte il peso di quel terribile scossone. E che, nonostante gli sforzi e la grande forza d’animo, non è ancora riuscito del tutto a rimettere in carreggiata l’economia. In aperta campagna i casolari abbandonati dopo la scossa, rammentano la tragicità di quella bruttissima esperienza. Una delle realtà davvero funzionanti è la nuova struttura scolastica. “Grazie alla quale - ha detto la nuova preside - gli alunni possono seguire le lezioni in un habitat sicuro e congeniale”. Non c’è retorica nelle parole del sindaco e dei dirigenti scolastici di Cavezzo. Ma riconoscenza e gratitudine, per quell’aiuto provvidenziale arrivato in un momento buio della loro storia, quelle sì, le tocchi con mano. Affogati nella pavimentazione in granito, agli ingressi dell’istituto, ci sono due mani stilizzate che si stringono. Uniscono, scolpiti nella pietra i contorni di due regioni: l’Emilia e il Trentino. Sono l’emblema, la testimonianza di questa storia. Di cui gli abitanti delle nostre valli possono andare orgogliosi.
|