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La quiete dopo la tempesta
Scritto da Administrator   
Mercoledì 06 Novembre 2013 23:47

Oh... finalmente tornata la quiete dopo la tempesta in cielo e in terra e soprattutto nel nostro Trentino. E’ finita la baraonda elettorale e finalmente è tornato il silenzio, come se la nostra provincia volesse riprender fiato dopo le movimentazioni del mese scorso.
Ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori, è il caso di dirlo: pranzi e cene a sbafo, ottima usanza che dovrebbe capitare più di frequente, comizi con gente che neanche sapeva l’italiano, cartelloni che hanno colorato i nostri paesi, con tanto di faccioni felici, truccati come ballerine, sempre sorridenti nei giorni di sole come nelle giornate di pioggia. Poi gran parte di loro non sono stati eletti e chissà la faccia che avranno in questi giorni, alle prese con i conti di quanto hanno vanamente speso.
Certo se fosse andata bene avrebbero fatto tombola. Però hanno rotto e non poco, c’erano faccioni un po’ ovunque, anche fuori dagli spazi consentiti. Ma più ancora, i faccioni erano accompagnati da slogan a dir poco deliranti.
C’era chi ci invitava a tornare a cantare il che non era facile per chi è da sempre stonato, c’era chi voleva cambiare il mondo, anche se la maggior parte di noi sta bene nel mondo in cui stiamo, c’era chi garantiva un Trentino affidabile con la loro elezione, e chi sfrontatamente ci avvertiva: “Io sono con voi?” “Chi se ne frega!” ho sentito commentare ad un mio lieve ed etereo passaggio, oibò! Cose dell’altro mondo!
Per non dire dei “santini” che intasavano la cassetta della posta, dei “depliants”, delle lettere, delle dichiarazioni solenni, delle promesse così mal scritte che sembravano quello che erano in effetti, false e spergiure. Credo che da sempre le elezioni siano il periodo in cui si dicono il più gran numero di bugie di tutto l’anno. Il bello è che te le dicono o te le scrivono come se ci credessero veramente. Eppure sanno bene che poi saranno poche le cose mantenute, così è, così è sempre stato. Ma oggi più di ieri, perché ci sono molte più possibilità di comunicazione, e poi, oggi tutti la sanno più lunga, tutti sono mezzi dottori e la spiegano in lungo ed in largo ben sapendo di dire un sacco di fregnacce, l’importante è che piacciano al pubblico e lo convincano a seguire il politico di turno. Ci sono perfino degli stregoni, specialisti di campagne elettorali, che costano oltre tutto un sacco di soldi, il loro compito è come imbrogliare al meglio l’elettore e fargli credere che tutto quello che viene detto o scritto sia profondamente vero, e che le promesse verranno mantenute.
Ne è maestro, ad alti livelli, il nostro Berlusca, anzi ne è inarrivabile professore! E molte volte ci riescono, e ci caschiamo come grulli, solo più tardi magari ci accorgiamo d’essere stati turlupinati. E la cosa capita di frequente. Questo è il dramma di ogni elezione che non passa inosservato neanche nell’alto dei cieli. Più volte, lassù, nell’Empireo degli spiriti liberi, se n’è parlato con grande preoccupazione. Le elezioni, per Dio, sono diventate fonte di ogni peccato.
Anche da noi, in Trentino, terra eletta e virtuosa fino a qualche anno fa ed oggi omologata alle altre province d’Italia, ahi, poveri noi! E non ci sono solo le bugie, che ormai fanno parte del dire quotidiano, eh no! Ci sono le “escort”, politiche s’intende, che girano da un partito all’altro in cerca di posizionarsi al meglio, i trameggioni che si agganciano al probabile vincitore, gli affaristi che parteggiano per chi garantirà i loro interessi, tutte cose al limite della decenza, ma consentite, in tempi elettorali, dalla nostra moralità gommosa e deprecate in Paradiso da sempre e per sempre. Così s’è ridotta la politica. E c’è ben poco da fare. Anche lassù, quelli che contano, si sono rassegnati, ma rimangono profondamente contrari a concedere una amnistia per i peccati elettorali come qualcuno suggerirebbe, eh no! Chi ha peccato chieda perdono e faccia penitenza ed almeno prometta di non ricadere mai più. Questo si chiede nelle alte sfere, anche se coscienti che questo loro imperio cadrà nel nulla. Gli interessi spiccioli di bottega da sempre prevalgono sulla moralità pubblica, fin dai tempi dei Romani. Rassegnamoci noi in terra (già fatto!) ed anche i nostri Santi Protettori, chiudano gli occhi e si tappini le orecchie,  cosi va il mondo.
Il vostro Saltaro, come sempre vigile e sincero, non poteva nascondervi il suo stato d’animo dopo la tornata appena terminata e chiede scusa alla sua dotta cerchia di sodali che lo stanno osservando basiti, mai mi avevano visto così serioso nel mio dire e così rattristato e preoccupato. L’Archimede, a nome di tutti, mi esprime grande solidarietà  e mi conforta: “Ehi, vecchio Saltaro della nostra terra, mica è morto nessuno, le cose vanno così da sempre, ma abbiamo mille motivi per festeggiare, finalmente qualcuno di noi è tornato in Consiglio Provinciale...non ci sembri poi tanto soddisfatto!” E l’Abele, lo sfrontato: “Non sei contento? I giudicariesi hanno seguito i tuoi saggi consigli, potevano fare meglio, lo sappiamo, ma possiamo accontentarci...!” “Porca vacca, interviene l’Osvaldo Caccola alla sua maniera, potevamo averne due, e tutti e due ottimi rappresentanti, bastava un po’ di buon senso in più...” “Però quanto mi sono divertita a guardare i cartelloni, c’erano tipi d’ogni risma, uno mi piaceva proprio, bell’ uomo, interessante...., le donne, poi, pitturate come giuppine, troneggiavano in gran parte rifatte, lo si vedeva ad un chilometro di distanza, chiederò consigli, anch’io, rifatta come si deve farei la mia figura...” dice la sua l’Orsolina, languida e lasciva. E l’Abele maligno come al solito: “Ma va la...avresti bisogno sì di un restauro come quello del Duomo di Trento ed ancora non basterebbe...”  “Taci tu, pelandrone, che mi sembri un becco afflosciato, pieno di corna e senza coglioni...” di rimando l’Orsolina toccata sul vivo.
E giù tutti a ridere, compreso il Saltaro vostro recuperato nello spirito e nell’amicizia. “Io avrei voluto anche un po’ di più serietà nell’espressione di quei volti sui cartelloni, con tutte le difficoltà che abbiamo, perché tanto ridere...Ma!” Queste le sagge parole della maestra Camilla. “A me è capitato di peggio, interviene l’Evaristo, un bell’imbusto è entrato in casa mia cercando di me che non c’ero. A mia moglie ha detto di essere un mio vecchio amico, che voleva salutarmi, e intanto ha riempito il tavolo con i suoi bigliettini...io quello neanche lo conoscevo, mai visto, ma adesso che l’ho guardato bene, appena lo vedo mi faccio pagare da bere, tanto è un mio vecchio amico no? Io però non l’ho votato, neanche sapevo chi fosse!” così l’Evaristo.
L’Abele invece è soddisfatto, ha ritrovato un sacco di parenti che neanche sapeva che esistessero, tutti che chiedevano voti per sé o per altri. Mai si è sentito così coccolato ed amato in vita sua. Invece l’Orsolina si era stufata di tutto quel trambusto; “Mia nipote mi ha riempito la casa di “santini”, aveva il moroso da raccomandare. Ce n’erano dappertutto, sulla tavola, in cucina, nella camera sul comodino, perfino nel cesso...che poi lì non servono a niente, son così duri e piccoli, almeno ai tempi di mia madre erano dei bei fogli di carta soffice, lei, sì, li portava al cesso e servivano come carta igienica per tutto l’anno. Altri tempi. Ma io non sono mica stupida, ho raccolto tutto: biglietti, lettere, depliants e ho buttato tutto dalla finestra, che li leggano gli altri, io sapevo bene chi votare, me la detto l’Armida, tu vai e fai una gran croce sull’intero foglio...è come dire il rosario, così farebbe Papa Francesco...così ho fatto!” E l’Abele: “Ma guarda questa...e così hai buttato via un voto!” E l’Orsolina di rimando: “Si, forse, non lo so, ma mi sono avvicinata al Paradiso...l’Armida sa quello che dice!” Finalmente l’Archimede lo”studiato” per aver frequentato le commerciali, riassume: “Finiamola con queste sciocchezze, il Mario Tonina è stato eletto, ottima persona, massima fiducia. Per poco non è stato eletto Gigi Olivieri, anch’esso ottimo amministratore, e sarebbe stato bingo. Bene! Adesso Tonina si metta d’impegno per governare la nostra provincia e Olivieri rimanga dov’è, in Comunità, che è l’unico che da quelle parti ne capisce qualcosa, questo vogliono i giudicariesi”. “Ben detto, per Dio, conferma l’Osvaldo Caccola, hai parlato bene. Ma ci sono altri giudicariesi che hanno fatto un’ottima figura: mi ha stupito il Giuseppe Bonenti, ne è venuto fuori bene, forse con più tempo a disposizione, mah!, e bene i due giovanotti di Pt, Massimo Caldera e Alessandra Sordo, si son battuti con coraggio, e la sorprendente Giuseppina Tonini, simpatica oltre che brava, così come il Binelli della Lega, tutte persone in gamba, le Giudicarie sono un bacino di bei personaggi, peccato che poi noi roviniamo tutto!” “Eh sì, purtroppo...io però spenderei una qualche parola per Raffaele Armani, che è stato il più coraggioso di tutti. Ha candidato sapendo di non avere possibilità di riuscita, solo per testimonianza, l’ha fatto con convinzione, come impegno morale, uno come lui il socialismo ce l’ha nel cuore e lo testimonierà fino alla fine, questa è coerenza, così facevano gli idealisti dell’inizio secolo, e lui ne è degno seguace. Onore al merito! Oltretutto di quelli che si sono presentati in Giudicarie era forse l’amministratore fra i più preparati... la sua testimonianza mi ha commosso, eh...uomini d’altri tempi e di altro stampo.”
E giù tutti a battere le mani alla maestra Camilla, concordando. “Per il resto stendiamo un telone pietosissimo, in Giudicarie ed altrove. C’è perfino in Forza Trentino una candidata che non ha preso nessun voto, è il colmo, neanche lei si è votata. Robe da matti, stramba lei ed ancor più strambi coloro che l’han candidata!” dice l’Abele attento. “Però un po’ mi dispiace per chi è rimasto fuori...” dice pietosa la maestra. “Ma cosa vuoi dispiacere..., interrompe burbero l’Evaristo Rompiballe, la Lia Beltrami, ben le sta, vada a fare la missionaria che ne e’ dotata, i voti degli immigrati non l’hanno seguita e l’hanno lasciata in braghe di tela, pardon, in mutande di raso (chic!). Poi anche la Caterina (Dominici) era ora che cambiasse mestiere, invece ancora una volta ha cambiato partito, dopo essere stata rossa, rossa, poi democristiana, poi qualcosa d’altro che non ricordo, infine pattina, sta volta s’è fatto un partito tutto suo ed è finita fra gli orsi...“Ma si, è rimasta a casa, insomma,  ora vada a sbraitare un po’ in Inghilterra, chissà che non scopra qualche vicinanza con i ladini anche lassù, già un marito da quelle parti se l’è trovato, chissà...” “ Comunque c’è stata una bella ripulita, abbiamo un Consiglio diverso, più giovane, non c’è da rimpiangere granchè di quelli che sono rimasti a casa. Speriamo in bene per quelli nuovi che sono entrati...” conclude saggio come sempre l’Archimede. E così credo di non dovere aggiungere altro, i miei amici hanno parlato come un libro stampato, condivido ed approvo. Voltiamo pagina, ricominciamo da capo. Questo è l’auspicio per me, per voi e per le nostre Giudicarie. Amen e così sia!