Home Attualità Montagnoli, sì al maxi-bacino

Traduzioni e Comunicazione

Scritto da Denise Rocca   
Mercoledì 02 Ottobre 2013 21:16

La questione ha fatto discutere sin da quando il progetto fu reso pubblico e anche il suo epilogo continua ad essere al centro dell’attenzione: il laghetto di Montagnoli, sul territorio di proprietà delle Regole di Spinale e Manez diventerà il nuovo invaso a cielo aperto per lo stoccaggio di acqua da destinare all’innevamento delle piste da sci campigliane. 

Dopo mesi nei quali la Provincia e le parti hanno valutato e bocciato altri laghi, come Ritort e Nambino, l’assemblea delle Regole ha votato positivamente la concessione d’uso e l’autorizzazione a realizzare i lavori necessari per creare il bacino rispondendo alla richiesta presentata a gennaio dalla Funivie Madonna di Campiglio Spa. Fino al 2052 in località Montagnoli sorgerà quindi un laghetto, in estate, che in inverno diventerà il prezioso bacino d’acqua con il quale innevare le piste campigliane in soli 4 giorni (120 ore di freddo) a fronte degli oltre trenta attualmente necessari. Acqua trasformata in oro: temperatura permettendo (ma quella è una variabile meno ballerina delle precipitazioni) il bacino di Montagnoli è la garanzia che i capricci del meteo non impediranno alla stagione sciistica campigliana di aprirsi puntuale l’8 dicembre. Le Funivie sborseranno alle Regole 256mila euro di indennizzo a fronte di 39 anni di concessione, oltre a realizzare una serie di opere per un valore di circa 186mila euro: l’illuminazione della Cabinovia Monte Spinale, la nuova strada forestale Malga Boch – Spinale, la strada di accesso a Malga Fevri, l’area circostante il nuovo invaso e l’attivazione dell’impianto di “boulange” estivo, cioè il sistema per cui l’acqua del laghetto sia chiara e piacevole a vedersi ovviando al rischio della stagnazione di acque ferme. L’investimento complessivo in questo progetto è di 10 milioni di euro per la Funivie Madonna di Campiglio Spa.

Che poi a chiamarlo laghetto non si rende propriamente l’idea: 41mila 505 metri quadri di estensione, per una capacità di invaso di 192mila 920 metri cubi e una diga a valle di 180 metri con un’altezza media di 8,15 metri con picchi di 11,90; inoltre, il volume di sterro è di 72mila 869 metri cubi, mentre il riporto è di 81mila 178 metri cubi. Che vuol dire, esattamente? Ha reso l’idea il consigliere Daniele Bolza che ha votato si al provvedimento pur, parole sue, “ingoiando un rospo”: “Montagnoli sarà  grande come 6 campi da calcio, l’operazione di sterro significherà spostare l’equivalente di 28 sedi delle Regole, mentre quella di riporto lieviterà al corrispondente di 32 sedi delle Regole”.

E’ sempre Bolza a dire la sua sulla valutazione fatta per stabilire la cifra di indennizzo che le funivie sborseranno alla Comunita delle Regole: meglio sarebbe stato invece di una stima sul valore del terreno una basata sul valore che esso ha in prospettiva per le funivie e chiedere una percentuale sui maggiori ricavi. Proposta che in sede di contrattazione, hanno fatto capire il presidente Zeffirino Castellani e il consigliere Luca Cerana che si sono occupati direttamente della questione, non ha avuto spazio.

Sempre del valore di Montagnoli, ma da un altro punto di vista, ha disqusito il consigliere di Montagne Ivan Simoni:“La Comunità – ha sottolineato Simoni – perde di fatto un bene paesaggistico fruibile da tutti e il valore paesaggistico non è stato messo sullo stesso piano di quello economico, indubbio, di cui godranno chiaramente le funivie”.

Il dibattito non è mancato nell’assemblea decisiva: in altri interventi si è parlato di “sudditanza psicologica” come a dire che alle funivie campigliane, di cui le Regole sono anche azioniste, è praticamente impossibile dire di no a fronte della prospettiva di vedere drasticamente ridotti i dividendi e la resa dei ricchi rifugi di proprietà regoliera. “Si doveva far pesare di più il fatto che senza i nostri terreni le funivie non servirebbero a nulla” ha riassunto il consigliere Luigi Fedrizzi. Qualche perplessità anche sulla garanzia, inserita nel contratto, che alla fine della concessione d’uso il ripristino dell’area sarà a spese della Funivie di Campiglio: “chi lo sa dove saranno e cosa faranno le funivie nel 2052, il rischio è che finisca tutto a spese delle Regole”.

La delibera è infine passata con un voto contrario, 19  favorevoli e 2 astenuti.