Sfoglia il giornale
Â
Â
Ricerca per Parole chiave
prodotti sindaco comune comuni elezioni trento cittadini rendena giudicariesi campiglio provincia banche condino politica giudicarie tione scuola presidente pinzolo investimenti festival territorio comunità paese società provinciale trentino sviluppo consorzio crisi giovani consiglio cultura bleggio chiese giunta 2010 montagna
Primo Piano
Politica
Sport
Economia
Cultura
Foto 2010
Scritto da Ettore Zini |
Martedì 10 Settembre 2013 22:51 |
Il conto alla rovescia è iniziato. Il 2014, per le Giudicarie, sarà l’anno dedicato al conflitto bellico che, cento anni or sono, insanguinò i nostri monti e le linee di confine. Soldati dell’impero Austro-Ungarico da una parte. Militari italiani dall’altra, attestati sul baluardo difensivo della Rocca di Anfo. Ma pronti a sferrare l’attacco per superare le linee nemiche. Una guerra di logoramento che scomodò anche la popolazione civile, deportata parte in Piemonte, come per gli abitanti della bassa Val del Chiese. E parte, dietro le linee difensive del rio Revegler, per parte austriaca. Da quegli anni terribili, che hanno sancito l’annessione del Trentino all’Italia, sono passati esattamente cento anni. Un secolo di storia che la Provincia di Trento intende commemorare, con una anno intero dedicato alla Grande Guerra. Un anno ricco di aspettative. Che Apt e Consorzi turistici vaticinano come ricchi di visitatori. Sia da parte di italiani che d’oltralpe. “Un’incognita”. Però, per Paolo Pasi, assessore alle attività culturali della Comunità di Valle di Tione, per cui le manifestazioni il centenario della Grande Guerra rappresentano una scommessa. E, solo col senno di poi, si potrà conoscere il ritorno in termini economici e turistici che la ricorrenza potrà dare. Nel frattempo la complessa macchina organizzativa si è messa in moto. E anche in Giudicarie - area di confine del Fronte, di prima e seconda linea, e delle demarcazioni difensive in vetta all’Adamello, al Cadria, al Monte Nozzolo e Cima Bissolo - si sta lavorando per non giungere impreparati all’appuntamento del 28 luglio del 2014. Provincia e Comunità di Valle collaborano a stretto contatto. In zona, oltre alle famose demarcazioni con forti Larino di Lardaro e di Monte Corno - piatto forte delle visite guidate del “Centenario”- di cui da anni sono in corso importanti lavori di recupero, anche altre postazioni minori della linea difensiva stanno subendo interventi sostanziali. Come l’area fortificata di S. Lorenzo a Condino, un dosso (famoso per la chiesetta medioevale del XIII secolo, affrescata da Cristoforo Baschenis, nel 1519) a metà crinale del monte Rango, da cui si domina tutta la valle del Chiese. E dove gli austriaci avevano costruito un complesso sistema fortificato, con mitragliere, trincee blindate, cunicoli, gallerie per il rifugio delle truppe e una teleferica che saliva alle postazioni superiori. Un luogo strategico, in cui, da anni il locale gruppo Alpini aveva iniziato un’importante azione di bonifica. Dove in vista dell’avvenimento che, per tutto il prossimo anno, impegnerà enti e associazioni - tra cui Comuni, Bim e Parco - si è messa in moto una corsa al recupero, con squadre del Servizio di Ripristino Ambientale, intente a ripulire e valorizzare sentieri e accessi, resi problematici dall’incuria del tempo. Altre iniziative riguardano forte Cariola (di proprietà privata). Ma che, per l’occasione, sarà aperto a visite guidate. I cimiteri di guerra di Bondo e Malga Clef, e la messa in sicurezza del sentiero che, da Praso, si inerpica verso Monte Corno. L’ impegno maggiore, però, è sul fronte organizzativo. Con Apt, Consorzi Turistici, Ecomusei, musei e associazioni come Sat, Ana e altri gruppi, che il 30 luglio, si sono dati appuntamento nella sede della Comunità a Tione, per fare il punto della situazione. All’incontro, presieduto dall’assessore Pasi, erano presenti Lorenzo Baratter, coordinatore delle iniziative della Grande Guerra e Claudio Martinelli, dirigente del Servizio attività culturali della Pat. In quel contesto è stato presentato il Gruppo di lavoro coordinato dal Centro Studi Judicaria. A cui è stata affidata la regia degli avvenimenti culturali e delle celebrazioni. I due cardini dell’organizzazione, saranno: in primis i luoghi degli eventi. E, in seconda battuta le manifestazioni. “L’obbiettivo – ha detto l’assessore Pasi – è dare all’iniziativa valore e spendibilità, oltre l’ambito territoriale”. Per questo, nel prossimo appuntamento, fissato a metà settembre, il progetto dovrebbe prendere contorni più definiti. Sul piano dei costi intanto è stato presentato un preventivo di spesa da parte dal Centro Studi di Tione che ammonta a 42.000 euro. Comprende il portale web “giudicariegrandeguerra”, dal costo di oltre 7 mila euro. E un ventaglio di manifestazioni, che introducono argomenti di grande interesse come: “L’arruolamento del luglio 1914”, “L’evacuazione dei paesi dell’estate 1915”, “La guerra vista dai cappellani militari” e “Il progetto profughi”. Il gruppo di lavoro, costituito dal Centro Studi Judicaria, è guidato da Gianni Poletti ex preside delle scuole medie di Storo e per le quattro aree della Comunità di Valle: Micaela Bailo per le Giudicarie Esteriori, Claudio Cominotti per la Val Rendena, Maddalena Pellizzari per il Chiese,Renato Paoli e Gilberto Nabacino per la Busa Tione. Spetterà a questa compagine focalizzare gli avvenimenti di maggior interesse che, durante i quattro lunghi anni del conflitto, hanno interessato le singole aree di pertinenza. Sul piano strutturale, nei luoghi strategici dove si sono svolti gli avvenimenti bellici, sono in esecuzione da tempo importanti recuperi da parte del Servizio di Protezione Ambientale della Provincia. Sostanziali ristrutturazioni sono state messe in cantiere dalla Pat, per rendere più agibili i due baluardi più significativi di tutto l’impianto difensivo delle linee del Fronte: vale a dire il già citati Forti Corno e Larino. Qui si sono concentrati gli sforzi dell’apparato provinciale in vista dell’avvenimento che dovrebbe – ma il condizionale è d’obbligo - attirare sul territorio migliaia di visitatori. Anche se rimane incomprensibile, come mai, in occasione del “Centenario”, non sia stato possibile allestire nell’area fortificata di Forte Larino, per cui a più riprese la Provincia di Trento ha investito notevoli somme di denaro, uno spazio espositivo permanente. Dove potevano essere concentrati i più significativi reperti bellici recuperati, negli anni, in ambito giudicariese.
|