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Il toto-candidati per le provinciali
Scritto da Administrator   
Giovedì 11 Luglio 2013 21:06

“Si avvicinano le elezioni provinciali, quelle che rinnoveranno il parco dei nostri governanti, e tutto il mondo trentino è in ebollizione, per dio, il popolo è chiamato a scegliere i cavalli che proveranno a portarci fuori dalla crisi, non è cosa da poco, ne va del nostro futuro...ci vuole attenzione e responsabilità per non ritrovarci con i ronzini rachitici e bolsi nel corpo e nella mente che da Trento non se ne vogliono andare!” Con queste savie parole, tutto cuore ed intelletto, lo storico giudicariese Evaristo Rompiballe, gran conoscitore delle cose nostre, ancor più del CSJ, che ormai con noi centra poco o niente, ha voluto introdurre l’emerito consesso che s’è riunito nell’alto dei cieli a discutere della situazione politica, sociale e culturale delle nostre valli. 

Un grazie all’Archimede che ha voluto quest’iniziativa, ai suoi collaboratori l’Osvaldo Caccola, l’Abele, la perfida Orsolina, la maestra Camilla e  compagnia bella, posteggiati sui comodi graniti ai piedi dell’Adamello, attoniti, sbigottiti di fronte a tanta scienza e sapienza. Al vostro Saltaro tocca come sempre la modesta parte dell’animatore degli animi già di per sé in fibrillazione e del garante che le cose dette e ridette siano a totale beneficio della nostra gente, con l’impegno che le conclusioni meditate e ponderate da tutti gli astanti ed approvate secondo il volere di Dio, vengano poi diffuse in ogni angolo delle Giudicarie, nelle case, nelle chiese, nelle osterie, in ogni luogo, affinché non ci sia persona che non ne venga a conoscenza, non le condivida e non ne pratichi i perentori consigli.

Troppo alta la posta in ballo, guai a noi se sbagliassimo un’altra volta! Nel sentir parlar di cavalli focosi e bolsi ronzini l’Orsolina nitrisce, laida, la cosa le piace, soprattutto i cavalli al galoppo, forti, possenti, alteri...ah, che ricordi! L’Abele la richiama a comportamenti più consoni, e l’Archimede entra nel vivo della discussione: “Caro professore Evaristo, l’abbiamo chiamata per chiederle consiglio ed aiuto, da giudicariese purosangue, lei non può esimersi dall’aiutare la sua gente. Qui le cose non vanno bene, in questi ultimi anni le Giudicarie sono in balia del vento, nessuno che comanda, nessuno che obbedisce, ma soprattutto nessuno che ci rappresenti con dignità in quel di Trento, dove fanno e disfanno le cose, e così, miseri tapini, ci stanno depredando d’ogni nostro diritto, come davvero fossimo figli di nessuno, è mai possibile?” “Ha ragione l’Archimede, porco d’un rospo, ha mille ragioni, interviene come al solito burrascoso l’Osvaldo Caccola, a settembre ci porteranno via il Tribunale, già deciso, dell’Ospedale non ne parliamo, già funziona con mezzo personale medico, a part-time, uno sconcio, non so quanto durerà, se durerà, se n’è andata l’Agenzia delle Tasse, stanno smantellando la Scuola Alberghiera, tutti a Trento, secondo quell’assessora che non sempre sa dove si trova, come se andare a Trento fosse la via che porta nell’orto, per non parlare della circonvallazione di Ponte Arche che se n’è andata su per il camino. Cosa ci restano se non le rogne e le tasse da pagare come tutti, ma con metà servizi rispetto agli altri. Porca vacca, bisogna pensare qualcosa...!”. Gli applausi convinti e le grida di consenso hanno tacitato l’Osvaldo che altrimenti sarebbe esondato. Con compostezza d’altri tempi interviene dopo averne chiesto la parola la mite maestra Camilla: “Io vorrei saper, se mi è permesso, come mai in città, i signori consiglieri, si disinteressino così delle valli...”  “Mica di tutte, la interrompe iroso l’Abele, in Val di Non l’ospedale è secondo dopo quello di S. Chiara, eh, per Cles l’ass. che è solandro i soldi li trova eccome... e per Mezzolombardo che dista una cicca di tabacco da Trento? Anche lì, non fanno mancare niente...secondo me bisogna mettere mano ai forconi e partire, bisogna spiegarsi con le cattive visto che con le buone, non otteniamo niente!” “Non vogliamo pensare alla violenza, ma se serve saremo duri, ora pensiamo alle elezioni, mandiamo a Trento le persone giuste, e vediamo se sapranno cambiare qualcosa...” calma le acque con giudizio l’Archimede. “Sì, giusto, basta gente nostra che va in Consiglio per proteggere orsi e rane, o per andare in giro a spese nostre, adesso vogliamo cavalli, che siano gagliardi e convinti, che pensino innanzi tutto alla gente, alle Giudicarie...” urla un anonimo in fondo alla valle. “Si, giusto, si, si si!”  urlano tutti con gran clamore. Il saggio Evaristo prende, a questo punto, in mano saldamente la situazione che sta per deflagrare. Il vostro Saltaro tira un sospiro di sollievo. “Amici Giudicariesi di ogni paese e di ogni luogo, ascoltatemi, comanda l’Evaristo, questa è la situazione. Non sono molte le possibilità che qualcuno di noi sia eletto in Consiglio, già c’è chi si muove e chi sobilla perchè siano in molti a muoversi. Lo spazio è ristretto, evitiamo l’errore di sempre, tutti che vogliono candidare e poi alla fine rimaniamo con un pugno di mosche, pronti a lamentarsi dopo, che le cose vanno male. Per gran parte è colpa nostra, delle nostre scelte, della nostra dabbenaggine. Fossimo uniti e ragionevoli avremmo anche noi persone per bene che potrebbero rappresentarci, ma purtroppo le nostre ambizioni e la nostra coglioneria ci portano quasi sempre a fare gli interessi degli altri, ad ascoltare sirene ghignose, e a permettere a mezzo mondo in gran parte estraneo di venire a pascolare sul nostro territorio. Adesso basta, votiamo i nostri e solo i nostri, e gli altri mandiamoli al diavolo!” “Parole sante, dice l’Orsolina, per una volta responsabile, ma c’è già qualcuno in corsa? Dobbiamo saperlo....” “Ma tu non li leggi i giornali? Dove vivi?” l’affronta l’Osvaldo indelicato. “Calma, amici, interrompe il battibecco l’Evaristo, non date retta ai giornali, informazioni precise che giungono in cielo parlano di alcune ipotesi non male, di quelle vi dico, non delle altre che sono fuorvianti e strumentali...” “Cosa vuol dire fuorvianti?” chiede sottovoce l’Orsolina alla maestra Camilla, “Che vanno fuori strada... chiaro no?” “Mah...poverini speriamo che non si facciano male!” conclude più confusa che mai l’Orsolina.

“Ecco la situazione all’oggi: nell’Upt, il partito di Dellai, sembra che i giudicariesi in ballo siano almeno tre: il Mario Tonina, del Lomaso, uomo con le palle e l’esperienza giusta, protagonista dell’amministrazione territoriale da molti anni, destriero pronto per ogni battaglia, il giovane puledro Giorgio Butterini, capace presidente del Bim del Chiese, preparato e con le giuste motivazioni e la presidenta Patrizia Ballardini, di Campiglio, da anni nel cuore (politico, s’intende) dell’On. Dellai, un po’ meno nel cuore dei Giudicariesi, ma sicuramente donna di fegato e di prestigio. Ce ne sono altri, ma già sono troppi questi, gli altri d’altronde sono roba da non prendere in considerazione.

Il Pd sembra invece puntare sul solito Gigi Olivieri, da non sottovalutare, sta lavorando egregiamente in giunta della Comunità ed in quanto a battaglie, non è secondo a nessuno, tira un po’ troppo alla Rendena, ma è un peccato che gli si può facilmente perdonare. Poi sembrano in ballo il Moneghini Salvatore di Storo, già democristiano, di cui non si hanno particolari referenze, e la pia, timorata di Dio Ilaria Pedrini, di Breguzzo, brava persona, che parla bene, ma che in Comunità, capogruppo del suo partito, non sembra abbia brillato per decisione e concretezza.

Nel PATT, forse questa volta sembrano fare sul serio; dai tempi dell’Eugenio Binelli, i pattìni sono sempre venuti in Giudicarie a portar via voti per darli ai nonesi ed ai cembrani, veri padroni del partito. Ora sembra vogliano mettere in campo personaggi di valore, il sindaco di Bondo Giuseppe Bonenti, cavallo di esperienza e capacità ed il giovane Simone Marchiori, un ragazzo in carriera niente male.

Progetto Trentino, il movimento di Silvano Grisenti che conserva in Giudicarie ampio consenso, sembra puntare su Massimo Caldera del Bleggio, un puledro dalle mille risorse e dal coraggio di ferro, e Alessandra Sordo, architetto di Tione, donna  ingegnosa ed acuta, e per di più avvenente, che finalmente aggrazierebbe il Consiglio che in quanto ad estetica femminile, lascia molto a desiderare.

Poi sembra che ce ne siano un paio del Movimento 5 Stelle, tali Lorenzo Leoni di Campiglio e Tiziano Tonon del Bleggio, ma di loro, per ora, si sa poco o niente. Anche la Lega Nord, che qualche battaglia giusta la fa, eccome!, sembra decisa a lanciare il suo massimo esponente Diego Binelli, di Pinzolo, mentre perfino il sottosegretario di Stato Walter Ferrazza, sindaco di Bocenago, vuole esserci con la lista di Samorì, dell’uno e dell’altro, non abbiamo informazioni sufficienti per esprimerci.

A destra regna, come da sempre il caos, con la Biancofiore, cavalla galoppante a tutto vento che vuol riproporci quel “birbante” di Bezzi, relegando il pur valido De Eccher a misera comparsa, ma di giudicariesi non se ne parla e questo non è male, ci prude ancora l’esperienza infausta del Ferretti di Storo, sarebbero, come allora, voti scioccamente persi. Questa è la situazione, ripulita da chi è smanioso di  essere riciclato; ma quel che è certo è che prima di settembre chissà quante cose cambieranno, ma su alcuni nomi, al di là del partito in cui militano, non dobbiamo mollare, dobbiamo stare uniti e votare quelli che più ci danno garanzie, questo è l’unico modo per essere riconsiderati, per non rimanere terra di nessuno, per evitare di essere saccheggiati, per raddrizzare la schiena, come è nostro dovere, siamo all’ultima spiaggia, tiriamo fuori le palle e votiamo compatti per chi lo merita, evitiamo i tromboni, gli imbonitori, i portaborse, tutti questi, se eletti faranno i loro interessi e non certo i nostri, com’è già avvenuto e che non deve più avvenire...”

Mai in Giudicarie ci fu chi parlò meglio dell’Evaristo Rompiballe nei secoli passati, e le urla di consenso sono arrivate in ogni parte del mondo, ed io, il vostro umile Saltaro non poso che concordare sperando che l’Evaristo non abbia parlato invano. Amen.