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Teniamoceli tutti quanti!
Scritto da Administrator   
Lunedì 10 Giugno 2013 05:33

L’ho promesso, ed io quel che prometto mantengo, non sono un politico dalle mille chiacchiere e dai pochi fatti. Così ho riunito a consesso i miei più fidati collaboratori, ahimè!, dimenticati dalla mia presunzione, anche perché ne sento più che mai il bisogno, è tempo d’elezioni provinciali e la cosa è così incasinata che più siamo a parlarne, più riusciremo a capirne qualcosa. Il che non è facile visto come si stanno mettendo le faccende. Seduti sui sassi di Val Genova, al freddo ed al gelo, che stagione malvagia! 

È giugno ed ancora si soffre per le intemperie continue, e forse ha ragione l’Orsolina, malefica, che avrebbe preferito la sua casa accogliente e riscaldata dalla vecchia stufa a legna che emana olezzi d’ogni genere, ma l’Abele avrebbe preferito la stalla dell’Abramo che se non altro avrebbe garantito tepore e puzza genuina, antica e salutare, che ha allevato generazioni intere di baldi giovani. Ma l’Archimede taglia corto: “... va bene così, il freddo ci terrà svegli e i nostri ragionamenti fileranno meglio...”. Ma un certo rancore nei miei confronti è palese, non averli coinvolti nel pubblico dibattito per mesi è stato un errore, lo ammetto, chissà quante cose interessanti abbiamo perso, ne sono convinto e chiedo venia. Non succederà più, fino alle elezioni saranno al mio fianco nel raccogliere voci, impressioni, pettegolezzi, rabbie e sconforti, al fine di comprendere al meglio quel che sta succedendo dentro e fuori il palazzo, ma sopratutto come la pensa la gente che s’aspetta da noi sprazzi di saggezza come da sempre e per sempre.

 

L’Orsolina prende la parola, ormai rassegnata, avvolta nel suo scialle nero che mi sembra una strega, ce l’ha con Dellai che neanche lo conosce: “Ultimamente quello ha perso la testa, ma chi crede di essere, dopo che è andato a Roma, crede d’essere diventato il Papa, ma a me piace Papa Francesco, un papa Dellai mi starebbe sulle..., hai visto come ti sistema chi osa sparlare di lui?... vituperi, ingiurie, parolacce, ce n’è per tutti, soprattutto per quelli che non lo assecondano “...come osano parlare di discontinuità, cosa c’è che non andava nel mio modo di fare, tutti hanno riconosciuto che sono il migliore, l’illuminato, il progressista, il grande riformatore, il principe... Cosa credono di fare, meschini che non sono altro? Guarda, persino il Civico consigliere, vuol prendere le distanze da me...distorto sarà lui, non la mia politica...”. Purtroppo, ultimamente è così, scontroso, intrattabile, irascibile, non c’è niente da fare, o con lui, e allora va bene tutto, o altrimenti sono cazzi. Che tipo !” Così è se vi pare. E’ sempre stato così, condividono gli altri. “Forse è stanco, avanti e indietro da Roma, con i pensieri che si ritrova, laggiù che neanche lo considerano, lui che è stato il padre-padrone del Trentino per quindici anni, che si è fatto fregare il posto nel governo da un piccolo sindaco di un piccolo paese, che Ferrazza valga più di lui, che Bocenago conti più di Trento? Che succede?” comprensiva come sempre la Camilla che non sa spiegarsi dove l’Orsolina abbia imparato a parlare così a modo. Ma l’Abele sa quel che dice e sentenzia: “Bisogna capirlo il Dellai, mica è di ferro, può avere anche lui momenti i di rabbia e di sconforto, e allora tocca a chi tocca...poi ormai lo intervistano sempre verso sera, quando stanco torna alla sua città,  e quando si è stanchi è facile che scappi qualcosa di troppo... Parla meglio la mattina, non c’è dubbio!” “Comunque lui è fuori, anche se vorrebbe  ancora trescare con la politica trentina, ma la smetta, se ne stia a Roma e provi a fare anticamera com’è toccato a noi per quindici anni!” - dice l’Archimede, gli è andata male anche con Pacher, lui l’avrebbe voluto suo successore, macchè, Pacher se andrà a casa, e fa bene, che con quella congrega del suo partito avrebbe passato cinque anni di fuoco, “ma perchè il Dellai voleva Pacher, questa non l’ho capita?”

Allora interviene l’Osvaldo Caccola, contadino dal cervello fino, arguto e faceto: “Facile, con Pacher presidente, ognuno avrebbe potuto fare quello che voleva e le cose sarebbero andate avanti come prima...o no?” “E non è il caso, per Dio!, siamo in crisi, siamo pieni di debiti, e fra qualche anno la Provincia non avrà più neanche i soldi per pagare gli impiegati...dobbiamo cambiare, ma cambiare vuol dire cambiare, non vuol dire far finta di cambiare...” conclude la maestra Camilla che le cose le sa perchè le legge tutti i giorni sul giornale. “E allora cambiamo...cominciamo dai politici che ci sono, hanno passato cinque anni alzando la manina, obbedendo e tacendo come ai tempi antichi, con qualche meritevole eccezione, ma poca cosa...tutti a casa!” si esalta nei modi l’Abele che non conosce mezze misure.

“Tutti a casa? Non esagerare!, interviene clemente l’Orsolina, come fai a mandare a casa il Pino Morandini, chi salverà la vita a tanti bambini...o il Savoi che lascerebbe orfana la Val di Cembra...o il Mauro Delladio che a stare in Consiglio ci ha preso gusto, chi costruirà le case sulle piante...come si fa mandare a casa tanta gente così utile alla nostra terra?” “Per non parlare della Caterina Dominici, la Rossa, azzurra, verde, e chi più ne ha più ne metta! A me piace la Caterina, un po’ balzana, ma come faremo ad andare avanti senza di lei? E’ un pilastro del Patt, un pilastrone perchè il pilastrino lo fa il Panizza da sempre, adesso che a Roma, c’è chi scommette che perderemo l’Autonomia...!” dice l’Osvaldo come al solito laido e veritiero.

“E la Marta, che farà la Marta, che è protetta dal cielo, con la sua ghenga di anime nobili...teniamocela che è preziosa, e la Lia Beltrami, protetta dal Vescovo (ma non potrebbe pensare ai fatti suoi!), con tutta quella gente che prega perchè mantenga il suo posto, e teniamoci anche l’Eccher, il professore, suocero di Divina, almeno uno in famiglia ci deve essere, e il Leonardi, orologiaio di lusso, quello deve essere garantito, ma soprattutto guai a chi tocca il Lunelli, prediletto dal capo, che cambia idea politica ogni due giorni cercando di anticipare il Dellai, e manco una volta che ci riesca!” continua la maestra Camilla, ciarliera più che mai, poi passa la parola all’Archimede: “Io andrei a cercare anche il Pinter, un suo ritorno farebbe bene, anche perchè ci sarà pure il Malossini, così dicono, e allora due rappresentanti della vecchia guardia sono quel che ci vuole per cambiare...e la Cogo? Quella no, ha già fatto troppi guai, politici s’intende, quella si sta creando il posto per dopo, la governance dei musei, il Muse, il Mart, qualcosa dove la sua esperienza sia preziosa, sarebbe una grave perdita per la comunità la sua scomparsa, chi terrebbe i rapporti con la Cina, con il Canada, con il Portogallo...anche se adesso s’è fatta renziana e vorrebbe rottamare i suoi compagni per restare in auge (GULP!).” “E perchè no, ci sarebbero anche i Muraro, i Giovanazzi, Magnani, sono tutte persone esperte nel pensare ai cavoli propri, teniamoli, potrebbero migliorare...!” aggiunge a sua volta l’Abele. A questo punto la Camilla sembra illuminarsi: “Eh no! Tutto bene, ma io punterei anche su nuove entrate, potrebbero portare qualcosa di fresco...che ne dite di Ivo Tarolli, Aldo Duca, Raffaelli, Pietracci, Giorgio Grigolli, Angeli, la Froner e via dicendo?” Si guardano tutti sbigottiti, la Camilla ogni tanto perde il filo e allora il vostro Saltaro prende in mano la discussione che alla fine bisogna fare sintesi, come dicono i politici. “Amici miei, sante parole le vostre che dimostrano responsabilità e penetrante sensibilità politica e sociale. A quanto pare le cose rimarranno come sono, ad occhio e croce, cambierà ben poco e saranno cavoli nostri. C’è ancora qualche mese, e chissà cosa ancora potrà capitare, ma da quel che dite, dobbiamo mitigare le speranze, però richiedo il vostro impegno, state fra la gente, sentite le loro voci, fatene tesoro, che poi continueremo il consesso nei prossimi mesi, per la maggior gloria di Dio e delle Giudicarie che anche in questa tornata sembrano tagliate fuori da ogni opportunità, come sempre per colpa della nostra ignavia...per intanto non ci rimane che pregare e insieme diciamo: Proteggi o Signore la nostra Provincia, preservala dai ciarlatani, dai parassiti, dai lestofanti, dagli incapaci e dai pappamolle... nei secoli dei secoli, amen”.