Home Società Cambia la “geografia” dei servizi sociali

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Martedì 02 Aprile 2013 21:51

Il Servizio Sociale fu avviato all’inizio degli anni ’80 come servizio funzionale dell’Unità sanitaria locale, divenne poi un servizio comprensoriale in seguito alla legge provinciale 14/91. In questi giorni, è stata introdotta una nuova organizzazione territoriale per il servizio passato sotto la gestione della Comunità delle Giudicarie, un’organizzazione che prevede dei poli sociali per ambito e la specializzazione di ogni operatore in un’area di bisogno specifica: minori e famiglie, adulti e anziani.

“Un cambiamento deciso - ha spiegato la presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini nella riunione di illustrazione del nuovo servizio agli addetti ai lavori - a fronte dell’aumento delle situazioni di disagio, e della loro complessità, emerse dal percorso di ascolto attivato in sede di costruzione del Piano Sociale di Comunità 2011-2013. Da quì è nata l’esigenza di ridefinire e migliorare le modalità di risposta”. Un disagio che molti giudicariesi vivono tutti i giorni, testimoniato anche dai numeri: nel bilancio 2013 approvato dalla Comunità sono stati previsti 150mila euro sotto la voce “reddito di garanzia”, di questi al 6 marzo 2013 erano già stati erogati 57mila e 400 euro, quasi il 39% della somma a disposizione, per 22 nuclei famigliari e un totale di 58 persone; situazione simile per i sussidi straordinari, l’ultimo aiuto statale disponibile in situazioni di estrema difficoltà, erogato nei casi in cui una famiglia fatica anche a pagare le bollette e fare la spesa: dei 25mila euro a disposizione nel bilancio comunitario, quasi la metà, 11.100 euro per essere precisi, sono già stati erogati nei primi tre mesi dell’anno per sostenere 28 famiglie giudicariesi. Senza considerare che ci sono altre associazioni in Giudicarie impegnate a fornire beni primari a oltre 150 famiglie, come la Robin Hood, la Croce Rossa, la Caritas e il Centro aiuto per la vita che distribuiscono pacchi spesa. Una situazione difficile, alla quale la riorganizzazione decisa in Comunità di valle mira a fornire un supporto più mirato e continuo.

Nel concreto, la nuova gestione del servizio sociale prevede una sede centrale nella Casa della Comunità a Tione, dove rimangono gli uffici amministrativi e vi sarà in servizio permanente un assistente sociale, oltre alla realizzazione di 3 poli sociali – Valle del Chiese, Val Rendena, e Giudicarie Esteriori unite alla Busa di Tione, al posto degli 11 che c’erano in precedenza – all’interno dei quali più operatori, specializzati per aree di bisogno, saranno a disposizione dei cittadini. Sono previste tre sedi principali a servizio di questi tre poli: a Condino, Ponte Arche e Spiazzo; con altrettanti sportelli informativi aperti a Pinzolo, Storo e Roncone, dove i cittadini potranno rivolgersi per fissare appuntamenti e ricevere supporto nella compilazione delle pratiche amministrative. Fermo restando comunque il contatto presso la sede centrale (0465/339526) a cui ci si può rivolgere in prima battuta e che si aggiunge al servizio di segreteria telefonica attivo presso gli uffici periferici.

I mezzi informatici aiuteranno il coordinamento fra le diverse sedi periferiche, grazie alla cartella sociale informatizzata e ad una serie di supporti tecnologici che permetteranno agli operatori di lavorare in maniera coordinata e confrontarsi per omogeneizzare gli interventi, facilitare le sostituzioni all’interno dei poli e favorire la collaborazione su casi complessi. “Una riorganizzazione necessaria – ha spiegato l’assessore alle politiche sociali e sanità della Comunità Luigi Olivieri –che permette anche di stabilizzare le posizioni lavorative delle operatrici sociali e riuscire ad aggiungere nuove forze al servizio, fondamentale in un momento di grande difficoltà sociale come quello attuale”.