Home Primo Piano Il sindaco di Storo Vigilio Giovanelli: «Comunità, occorre più concretezza»

Traduzioni e Comunicazione

Scritto da Administrator   
Domenica 10 Febbraio 2013 13:02

Comunità di valle: dopo due anni dalla inizio dell’attività di questo ente qual’è la situazione? A che punto siamo?

Va fatta una premessa. È difficile pretendere, quando parte un’innovazione all’interno delle nostre comunità, di avere soluzioni rapide e precostituite. Non nascondiamoci il fatto che una riforma come quella istituzionale presuppone una forte organizzazione e prevede – alla fine del percorso -  il raggruppamento dei piccoli comuni, anche se qualche politico fa fatica a dirlo. Nell’attuazione della riforma, forse poi la Pat ha “caricato” la Comunità di Valle di competenze tutte in un’unica soluzione, mentre forse occorreva essere più graduali. Anche in considerazione della crisi che stiamo affrontando, occorre mettere in campo provvedimenti per unire e fare sintesi e spiegarli ai cittadini dati alla mano. 

Leggendo poi dell’approvazione della legge regionale sull’assetto degli enti locali e delle riduzioni del numero dei componenti dei consigli comunali dalla prossima legislatura, provvedimento che posso anche condividere, mi pongo automaticamente un’altra questione: a che cosa serve allora Assemblea della Comunità di valle da 100 componenti?

Secondo Lei sono troppi?

Direi di sì. Bastano a parer mio gli amministratori, che hanno la conoscenza della situazione e delle problematiche; nell’assemblea attuale pochi hanno avuto un’esperienza da assessore nei comuni e  inevitabilmente ne stiamo pagando lo scotto, in questa fase di rodaggio della Comunità. Senza offesa per nessuno., ma forse era il caso di premiare di più l’esperienza nell’amministrazione comunale, anche all’interno della Giunta della Comunità, soprattutto per questa fase di avvio della Comunità, nella quale il nuovo ente dovrebbe essere più che mai operativo e concreto.

Cosa manca ancora alla Cdv per diventare istituzione autorevole e riconosciuta dai cittadini?

È mancata come dicevo quella gradualità necessaria per gestire un Comprensorio popoloso e pieno di comuni. Riprendiamo il confronto su problemi concreti come ad esempio la viabilità, una tematica fondamentale come il collegamento con Brescia per dare respiro all’industria e al turismo. Chiediamo con forza attenzione alla Provincia attorno a tematiche importanti per il nostro territorio.

Qual’è il rapporto della Cdv con i comuni e che cosa andrebbe migliorato (anche nei riguardi della Conferenza dei sindaci)?

Secondo me bisogna stringere e portare delle discussioni non perdite di tempo più centrate e concrete, filtrando prima le problematiche e le tematiche a livello di “vallata” (Chiese, Busa, Esteriori, Rendena) e poi portarle in conferenza sottolineando esigenze ben concrete, anche qui limitando il numero dei componenti dell’assemblea dei sindaci a livello di rappresentanti di vallata. Una conferenza troppo numerosa ha costi e tende ad essere poco operativa.

Gestioni associate, che strada percorrere per renderle operative?

Io vedo, personalmente, per la Valle del Chiese uno schema con tre poli. Da Bondo in poi un aggregazione ad esempio che gravita su Tione, poi la Pieve di Bono, e il Basso Chiese con Storo. Ma vale anche qui vale l’idea di gradualità, pensando a poli da 3000 a 5000 abitanti, che non si può pretendere di far funzionare dall’oggi al domani. Sulle gestioni associate il Comune di Storo ha delegato Salvatore Moneghini a portare il proprio contributo in Comunità di Valle.

Fusioni fra comuni o associazioni di servizi: quale strada percorrere?

Il concetto di fusione certo riguarda i comuni più piccoli di Storo (che conta quasi 5000 abitanti) che devono guardarsi attorno e ricercare collaborazioni tra loro. Certo Storo ha dimensioni già adeguate.