Home Politica Nell’urna la carta per far ripartire l’Italia

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Venerdì 15 Febbraio 2013 12:55

Dopo tanto parlare, dunque ci siamo arrivati. Il 24 e 25 febbraio si terranno le elezioni politiche 2013, per il rinnovo di Camera e Senato, sciolte anticipatamente il 22 dicembre 2012 quattro mesi prima della conclusione naturale della XVI Legislatura. Inutile dire che c’è una certa tensione attorno a questo appuntamento elettorale dal quale ci sia aspetta un input per fare ripartire l’Italia dopo le secche della crisi economica internazionale ed un rinnovamento della classe politica. Ma c’è il rischio concreto che dalle urne esca una situazione di ingovernabilità, che creerebbe instabilità e dunque altri problemi economico-sociali. Contestualmente alle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento saranno chiamati al voto anche i cittadini di Lombardia, Molise e Lazio, per il rinnovo anticipato dei consigli regionali e l’elezione diretta del presidente della regione

Legge elettorale. Come è noto la legge elettorale è ancora quella del 2005, il cosiddetto “porcellum” le forze politiche non hanno saputo (o voluto) trovare un accordo per cambiarla. Di fatto, non v’è per l’elettore la possibilità di scegliere il nome del proprio “beniamino”, ma soprattutto  - con i primi di maggioranza al Senato distribuiti su base regionale – può dar luogo a ingovernabilità nella camera “alta”, con maggioranze risicate al Senato. Da qui può derivare il pericolo di instabilità, già paventato da molti sondaggisti.

In Italia. Gli italiani aventi diritto di voto per la Camera dei Deputati saranno circa 51 milioni, tra cui 24,6 milioni di uomini e 26,4 milioni di donne e avranno l’opportunità di scegliere tra 184 contrassegni totali, quelli definitivamente ammessi alla competizione elettorale.

I contrassegni elettorali definitivamente ammessi alle elezioni sono 184.

Liste e coalizioni. Sei i candidati premier: Pier Luigi Bersani per la coalizione di centrosinistra; Silvio Berlusconi (o Angelino Alfano) per la coalizione di centrodestra, Mario Monti per “Scelta Civica”; Beppe Grillo per il Movimento 5 stelle; Antonio Ingroia per Rivoluzione Civile; Oscar Giannino per Fare-Fermare i declino.

In Trentino. Saranno 16 liste per la Camera per 11 posti di deputato del Trentino Alto Adige, anche se il rischio concreto per il Trentino è di ritrovarsi con pochi deputati come già accadde nel 2008 (solo 2) a causa dei candidati “esterni” imposti dai partiti nazionali nei primi posti delle liste. Per andare “a Roma” occorre, a spanne, raccogliere circa il 9% di voti su base regionale (la circoscrizione è Trentino-Alto Adige, un milione di abitanti e circa 800.000 votanti). La camera è eletta con sistema proporzionale con premio di maggioranza (340 seggi) alla coalizione che ottenga la maggioranza relativa. Soglie di sbarramento sono previste alla Camera (4% per lista singola, 2% per lista collegata a Coalizione) e Senato (8% Lista singola, 20% coalizione).