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Traduzioni e Comunicazione

Scritto da Denise rocca   
Giovedì 29 Novembre 2012 13:22

“Un’emozione essere qui davanti a questi ragazzi – ha detto la presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini - vedere la gioia con la quale ci hanno accolto e poter consegnare loro una scuola, affinchè la comunità di Cavezzo possa ripartire dopo il terremoto di maggio, proprio dai suoi giovani e dalla cultura”. Dove fino ad agosto non c’era altro che un campo di grano, oggi sorge una scuola di 1240 metri quadri, su un unico piano, interamente in legno, antisismica, e in grado di ospitare circa 300 ragazzi. 

Una “delegazione” di circa 250 di giudicariesi, sindaci, rappresentanti delle istituzioni e dell’associazionismo trentino, insieme alla presidente della Comunità delle Giudicarie e del Comitato “Insieme, una scuola per Cavezzo” Patrizia Ballardini, l’assessore Luigi Olivieri e al presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai, ha inaugurato, domenica 25 novembre, la scuola primaria di secondo grado Dante Alighieri, a Cavezzo, centro del modenese gravemente colpito dal sisma del maggio scorso. La Comunità delle Giudicarie, con i suoi amministratori, i ragazzi e le ragazze delle associazioni sportive, i vigili del fuoco, la fanfara degli alpini di Pieve di Bono, il gruppo Folk di Caderzone Terme, la Banda dell’Istituto Lorenzo Guetti di Tione, il Coro Croz da la Stria di Spiazzo, gli esponenti della protezione civile trentina e degli alpini e gli allievi dei vigili del fuoco, hanno portato un pezzo del grande cuore Trentino a Cavezzo.

In 40 giorni, dal 2 ottobre all’11 novembre, la ditta giudicariese Ille Prefabbricati Spa ha ultimato l’edificio in legno destinato ai 230 bambini di Cavezzo, ma in grado di ospitarne fino a 250. Una superficie di 1240 m², un costo complessivo di 1 milione e 300mila euro, per un immobile che ospita: 10 classi per lo svolgimento delle lezioni, un’aula multimediale, un laboratorio di informatica, due laboratori di chimica/fisica, due locali di deposito, un impianto informatico, un’aula di arte, un’aula per i ragazzi diversamente abili, una biblioteca, uffici e sevizi.

I festeggiamenti per l’inaugurazione della nuova scuola di Cavezzo sono iniziati nella mattinata di domenica con l’arrivo dell’allegra delegazione trentina in Emilia. I polentèr di Storo hanno acceso i focolari, le mamme dei ragazzi di Cavezzo hanno sfornato lo gnocco emiliano, il coro, la banda, il gruppo folk hanno suonato e ballato per una mattinata di solidarietà e fratellanza fra la comunità trentina e quella emiliana. Tanta l’emozione dei bambini e anche quella degli amministratori, schierati davanti alle porte della nuova scuola, con il taglio del nastro che è stato davvero “un gioioso e autentico gemellaggio istituzionale tra la nostra Comunità e il Comune di Cavezzo”.  “È giunto il tempo di darci la mano, fra nord, centro e sud –  ha detto il presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai - a partire dai valori di solidarietà e di responsabilità che in questa situazione e in altre, come l’Abruzzo, abbiamo visto. Ed è proprio a partire da casi come questo che vediamo come il nostro Paese sia migliore di come lo rappresentiamo, sotto le macerie di quello che abbiamo lasciato alle nostre spalle ci sono le virtù vere, ci sono la laboriosità e l’amicizia che ci devono unire”.

L’assessore all’istruzione della regione Emilia Romagna Patrizio Bianchi ha ricordato il dramma del terremoto, quando 70mila ragazzi sono rimasti senza classe e il compito enorme della regione per riportarli al più presto nelle aule.  Un futuro che il gruppo RCS-Corriere della Sera e il Tg La7 si sono impegnati a far diventare realtà: Giangiacomo Schiavi, vicepresidente RCS-Corriere della Sera, ed Enrico Franco, direttore del Corriere del Trentino, hanno presentato i progetti dei tre gruppi di architetti incaricati da Renzo Piano per lo studio del completamento del polo scolastico di una palestra, un parco con auditorium/sala polivalente e l’ampliamento delle scuole elementari con la creazione di laboratori attrezzati. Da ultimo, il parroco di Cavezzo, Don Giancarlo Dallari, ha benedetto l’edificio, ricordando i tanti campeggi passati in Trentino, “la montagna per eccellenza per noi modenesi”.

Oltre ai 450mila euro raccolti dalla Comunità delle Giudicarie con i sindaci, gli amministratori comunali, le Casse rurali, il Parco Adamello Brenta, i Bim del Sarca e del Chiese, la Famiglia Cooperativa di Pinzolo, la Cooperativa Risto3, il Golf Club Val Rendena, la Comunità della Alta Valsugana e Bernstol, hanno partecipato anche enti non trentini alla colletta, come Cariparma, che ha donato 250mila euro, il gruppo cacciatori di Modena 1, 2 e 3, e la Gazzetta di Parma.