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Patt pronto a guidare la Provincia
Scritto da r.b.   
Sabato 05 Maggio 2012 08:12

Presente sul territorio e in crescita. Il Patt che esce dal congresso di metà aprile di Mezzocorona è la fotografia di un partito in salute (tra i pochi nella situazione politica attuale), che ha voglia di consolidarsi anche fuori dai suoi bacini storici e ha le carte in regola per ambire alla presidenza della provincia nel 2013. E lo dice senza mezzi termini.

Grande regista di questo percorso è l’assessore Franco Panizza, acclamato segretario provinciale del Partito dalla folta platea delle cantine Rotari, leader assieme all’assessore Ugo Rossi di un movimento che si presenta unito, dopo le discussioni dei mesi scorsi sulla guida politica con il gruppo del consigliere Mauro Ottobre e di Devis Tamanini. 

Tanti i temi sul tappeto che la neo-segreteria di Franco Panizza si troverà ad affrontare. A partire appunto dal nodo del dopo-Dellai, del rapporto con i colleghi di maggioranza Upt e Pd, del progetto per presentarsi agli elettori il prossimo anno presentando una propria idea del Trentino del futuro. Discussioni da affrontare partendo però da basi solide: da un partito e da un simbolo forti della propria storia, con le stelle alpine da sempre simbolo della autonomia trentina; al rapporto privilegiato con l’SVP di Luis Durnwalder; alla consapevolezza che – di fronte allo sfascio della politica nazionale – i partiti a vocazione territoriale e locale come il Patt (e in parte anche l’Upt) hanno una marcia in più e un’occasione per dialogare in modo più diretto con il territorio e la gente trentina.

Assessore Panizza, qual è il valore aggiunto di un partito locale come il Patt in questo particolare momento della politica?

E’ un complesso di valori che ci differenziano dai partiti nazionali e che ci arrivano direttamente dalla nostra storia e sono quelli della cultura autonomistica, dell’attenzione al territorio e della gente delle valli, della cultura della corretta gestione del nostro ambiente e testimoniati e racchiusi nel nostro simbolo storico delle stelle alpine. Dal nostro essere dalla parte del Trentino e dei trentini.

Cosa cambierà nella linea del Patt con la sua candidatura?

Dal punto di vista della linea politica vi sarà continuità con chi mi ha preceduto. Per quanto mi riguarda cercherò di mettere il mio impegno e la mia esperienza a favore della crescita del Patt, del suo consolidamento anche al di fuori dalle nostre “roccaforti” storiche e per l’individuazione di un progetto di ampio respiro e di prospettiva per il Trentino in un momento in cui la gente ha bisogno di serietà e di risposte dalla politica.  Forti, perché responsabili: sta in questo binomio il pilastro sul quale si regge la nostra esperienza politica

Dunque il progetto prevede anche l’individuazione di un candidato presidente vostro per il 2013?

Non è una questione di nomi. Di certo il Patt è cosciente del suo ruolo ed è pronto ad assumersi la responsabilità della guida della Provincia in un momento politico ed economico non facile a livello europeo e nazionale. Penso che questo sia il naturale compimento di un percorso di crescita e di radicamento sul territorio portato avanti in tanti anni e che fa del Patt il partito più vicino alla gente trentina.

Prosegue anche il vostro rapporto con i “cugini” del Svp.

Si tratta di un cordone ombelicale forte, che si regge su comuni valori e sentimenti rispetto a questioni importanti come l’autonomia e l’autodeterminazione dei popoli. Oltre a questa base valoriale negli anni abbiamo sviluppato un rapporto di forte collaborazione sulle tematiche politiche più contingenti, nella gestione delle politiche di sviluppo e programmatiche nella convinzione che Trentino e Alto Adige debbano dialogare in modo sempre più stretto, consolidando sinergie e progetti anche di ampio respiro come ad esempio quello strategico dell’Euregio. Una risposta forte al momento di crisi attuale. (r.b.)