Sfoglia il giornale
Â
Â
Ricerca per Parole chiave
provinciale comuni festival bleggio giudicarie presidente comune territorio politica tione consiglio giudicariesi trentino crisi sviluppo montagna trento 2010 rendena cultura consorzio paese sindaco giunta pinzolo giovani condino investimenti comunità prodotti elezioni chiese provincia campiglio scuola cittadini società banche
Primo Piano
Politica
Sport
Economia
Cultura
Foto 2010
Scritto da Massimo Caldera |
Martedì 03 Aprile 2012 10:25 |
E’ veramente ridicolo questo teatrino della politica trentina che nei giorni antecedenti alla manifestazione sull’autonomia dello scorso 10 marzo a Trento ha dato proprio il meglio di sé: infatti abbiamo assistito ad una sorta di gara fra i vari politici nell’apparire sui quotidiani locali al fine di lasciare il proprio “segno” di merito sulle ragioni di tale iniziativa per ricavarne un qualche vantaggio elettorale. L’epilogo di questo “raduno” lo abbiamo visto tutti e, sinceramente, non si capisce per quale motivo si sia voluto organizzare in quei termini e modi così avventati e superficiali che un flop non dico che fosse scontato ma quasi. Un esito che ritengo sia l’esatta raffigurazione di come la politica, al giorno d’oggi, declini i propri contenuti sul territorio che sembra essere sempre più lontano dai palazzi in cui si decidono quotidianamente le sorti di questo Trentino che forse, senza ricercare chissà quali alchimie, avrebbe semplicemente bisogno di essere condotto con più semplicità, autenticità e passione come del resto sono le persone che lo popolano. In questo contesto risulta ancor più stucchevole la posizione del Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti che, anziché evitare di intervenire sui giornali visto l’esito della manifestazione, ha voluto temerariamente far sapere a tutti, nei giorni seguenti, che lui aveva previsto ogni cosa e che per questo non aveva preso parte alla piazzata sull’autonomia. Ma si è chiesto il Presidente Dorigatti del motivo per il quale c’è stato questo flop preannunciato? Si è chiesto che forse la gente non è andata in piazza perché è stufa di questo teatrino della politica (del quale pure lui fa parte!) e che l’autonomia va difesa quotidianamente con azioni concrete e non con tali iniziative che nulla hanno a che spartire con la sobrietà con la quale i trentini hanno da sempre affrontato le difficoltà di cui la storia ci ha reso protagonisti? Perché Dorigatti anziché spendersi sui giornali per distinguersi da tutti gli altri pensando di evitare la figuraccia, non si è speso veramente per far si che la riduzione dei consiglieri provinciali, richiesta da Monti, si concretizzasse veramente dando finalmente un segnale che tutta la popolazione e soprattutto i lavoratori e gli operai che lui ha sempre difeso sta aspettando da tempo? Perché non va sui giornali a dire chiaramente che sono una mostruosità 35 consiglieri più 8 Assessori per amministrare una Provincia di 500.000 abitanti? Senza parlare poi di quello che percepiscono…questo da lui mi sarei aspettato visto il suo passato di ferreo sindacalista strenuo difensori dei diritti dei lavoratori….probabilmente anche lui, come i molti esempi a livello nazionale (Bertinotti, Pezzotta, Marini, Dantoni, Cofferati ecc), una volta entrato a palazzo si è dimenticato di chi è rimasto fuori.
|