Home Società «Non siamo un “Comune spendaccione”»

Traduzioni e Comunicazione

Scritto da Enzo Ballardini   
Venerdì 03 Febbraio 2012 10:56

 

«Graziati i Comuni spendaccioni» così titolava la prima pagina del Trentino di 26 gennaio 2012. Un titolo ad effetto che metteva in risalto i 34 Comuni definiti addirittura “fuorilegge” per aver speso più soldi rispetto alle loro possibilità. Nell’articolo l’Assessore Gilmozzi  precisava “sarà l’ultima volta che questi Comuni verranno graziati in quanto dovranno mettersi in regola velocemente”. Con sorpresa abbiamo appreso che  Bersone è in testa all’elenco dei “Comuni spendaccioni”.  Il giorno dopo lo stesso giornale riportava un’intervista al Sindaco, Lener Bugna, al quale si chiede conto di questa classifica.

 

Il  Sindaco appare sorpreso di queste notizie ed anche molto contrariato. Non è bello vedersi additare come Comune spendaccione direttamente dalla prima pagina del giornale senza che nessuno te lo avesse mai comunicato e senza un motivo che possa essere valido, ci tiene a sottolineare.

Stesso trattamento era successo qualche mese fa al Comune di Pieve di Bono, con un articolo sulla stampa locale che lo classificava come Comune poco virtuoso. Attilio Maestri in quell’occasione si scagliò contro la Provinciali che aveva fornito dati errati. In quell’occasione aveva dimostrato con un articolo dettagliato al Giornale delle Giudicarie, che il comportamento del suo Comune era stato ineccepibile e che i problemi che erano stati evidenziati si riferivano semmai a comportamenti della Provincia di Trento e non del suo Comune. Questo non ha evitato al Comune  di Pieve di Bono e ai suoi amministratori un’ingiusta immagine negativa sulla stampa.

Vedremmo anche se nel caso di Bersone sarà la stessa cosa, intanto il Sindaco, nonostante il suo carattere calmo e cordiale,  è molto contrariato e combattivo e vuole andare fino in fondo per cercare la verità. Ha già contattando gli uffici provinciali competenti e sta mettendo insieme un dossier che dimostra, a suo parere con cifre precise, l’assoluta infondatezza dei dati evidenziati dalla Provincia.

La questione dei “Comuni spendaccioni” prende le mosse dalle manovre nazionali di Berlusconi e Monti che  hanno progressivamente tagliato i costi e di conseguenza i finanziamenti alla Provincia Autonoma di Trento. Quest’ultima ha dovuto tagliare i finanziamenti ai Comuni, per un importo di oltre 13 milioni di Euro, con una manovra complessa, concordata tra molte difficoltà con il Consiglio delle Autonomie. Ma come sempre accade quando la coperta si accorcia e ci sono tagli da fare, la questione si complica e le opinioni sono molte: Tagliare in proporzione a tutti, limitare i sacrifici solo ai più ricchi, diminuire le risorse per obbligare i Comuni a gestire insieme competenze e servizi, ecc.

Gli uffici provinciali disponendo di tutti i dati di bilancio dei Comuni trentini hanno cercato di fare una graduatoria, individuando per ogni fascia demografia la spesa standard di ogni Ente. Confrontandola con i dati reali di bilancio di ogni Comune hanno sentenziato chi spende più della media e chi spende di meno. L’interpretazione errata che si vuol dare a questi dati è individuare come poco virtuosi  gli Enti che spendono più della media e virtuosi gli altri. Moltissimi sono i motivi legati alla spesa di un Comune. Oltre evidentemente alla popolazione residente e alle variazioni negli anni, c’è da considerare la turisticità, la presenza di attività economiche, l’estensione territoriale, il frazionamento, l’orografia del territorio, i rapporti con i centri limitrofi, il personale in servizio, le modalità di gestione dei serivizi sovraccomunali. Ogni Comune ha peculiari modalità per erogare servizi alla propria popolazione ed il paragone risulta molto difficile e richiede la conoscenza diretta delle questioni e non una valutazione su dati generici come normalmente avviene.

I numeri relativi al Bilancio del Comune di Bersone, presenti sul sito del Servizio Autonomie Locali della Provincia di Trento non evidenziano  alcun elemento particolarmente problematico rispetto ad enti paragonabili per dimensioni e caratteristiche. Il finanziamento ordinario erogato dalla Provincia ammonta ad € 784 per ogni residente ed è inferiore a molti altri Comuni. La spesa corrente pro capite ammonta ad €  1.544,00  e va confrontata con un’entrata di € 1.682. L’autonomia finanziaria è del 53% una percentuale sicuramente buona rispetto agli altri, così come autonomia extra-tributaria che è intorno al 50%.    .

Ma allora Sindaco com’è possibile una simile valutazione della Provincia?

Bugna non riesce proprio a darsi alcuna spiegazione e con gli uffici sta analizzando tutti i dati disponibili per cercare di capire cosa sia successo. Di una cosa è sicuro, la sua Amministrazione ha sempre speso con particolare oculatezza le risorse disponibili. Partendo dal personale, il Comune per risparmiare, ha deciso con i Comuni limitrofi di gestire una serie di servizi a livello sovraccomunale; oltre evidentemente al Segretario Comunale, anche l’Ufficio Tecnico ed il Servizio Tributi sono gestiti con Praso e Daone, inoltre partecipa con gli altri Comuni alla spese per il Centro Scolastico di Pieve di Bono.

Il Sindaco non ci sta ad essere tirato in ballo dai giornali senza sapere neanche il perché. Se la Provincia aveva dei dati che non quadravano perché qualche funzionario non ci ha interpellati per capirne il perché. In questi anni la nostra spesa non è aumentata e abbiamo cercato di fare tutte le economie possibili ed allora ci deve essere stato un errore nella lettura dei dati.

Rispetto ai costi sostenuti dal Comune, l’unico dato diverso da altri potrebbe essere quello relativo alla fatturazione del legname. A differenza di molti Comuni noi non vendiamo il legname in piedi ma lo facciamo tagliare da boscaioli locali e poi lo vendiamo a strada. Un’operazione che ci richiede un lavoro suppletivo ma che  permette di valorizzare al meglio la nostra risorsa boschiva. Non vorrei che la Provincia avesse visto solo i costi ma non avesse calcolato anche gli introiti di questo servizio, si lascia andare il Sindaco.

Se ciò fosse vero sarebbe veramente ridicolo, ed in questo caso il Comune di Bersone dovrebbe essere premiano e non penalizzato.

Non ci resta che aspettare e la verità verrà a galla.