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Polizia locale, parte il pattugliamento notturno
Scritto da m.d.   
Domenica 04 Dicembre 2011 16:30

L’11 novembre scorso è stato ufficialmente attivato, nei comuni aderenti al progetto, un servizio di vigilanza serale e notturna ad opera della Polizia Locale. Il servizio, che per ora interesserà Tione di Trento, Zuclo, Comano Terme, Stenico, Bleggio Superiore, San Lorenzo in Banale, Fiavè e Caderzone Terme, prevede la presenza saltuaria, sulle strade e nelle ore notturne, di alcuni agenti di Polizia Locale dotati di arma, in base al regolamento approvato dai comuni aderenti e secondo quanto previsto dalla normativa per i pattugliamenti notturni.

Carlo Marchiori, Comandante del Corpo di Polizia Locale delle Giudicarie, ha risposto ad alcune domande in merito.

Comandante, ci può spiegare in cosa consiste il servizio introdotto e a quali necessità esso risponde?

Si tratta di un servizio di vigilanza notturna che sarà svolto, un paio di notti a settimana, da alcuni degli agenti della Polizia Locale delle Giudicarie sul territorio di quei comuni che hanno aderito all’iniziativa e hanno già approvato il regolamento relativo all’armamento degli agenti in servizio notturno. L’obiettivo è prevalentemente quello di monitorare fenomeni da cui potrebbero scaturire reati o violazioni delle norme di pubblica sicurezza; esaminare i contesti ed eventuali soggetti che potrebbero generare insicurezza per la popolazione. Tutto questo in collaborazione con le Forze di Polizia dello Stato.

Quale sarà l’effettivo spiegamento di forze messo in campo per il servizio di vigilanza notturna?

È molto semplice: a turno, due degli agenti del Corpo svolgeranno attività di vigilanza nelle notti in cui tale servizio sarà previsto. Non ci sarà alcun ampliamento del numero di agenti. Il personale, in funzione di ciò, nell’ultimo semestre ha frequentato specifici e intensi corsi di formazione e addestramento tenuti da istruttori qualificati della Polizia di Stato.

Gli agenti di Polizia Locale in servizio di vigilanza notturna saranno dotati di arma. Negli ultimi mesi però sono sorte, a riguardo, alcune perplessità e timori tra la gente. Lei cosa ne pensa? Ritiene sia necessario dotare di arma gli agenti?

I nostri interventi molto spesso finiscono per riguardare la sicurezza pubblica. Ci è capitato, più di una volta, di imbatterci anche in situazioni, direi, a rischio. A rischio per noi agenti in primo luogo. Per questo l’arma potrebbe essere, a mio avviso, anche un dispositivo di difesa personale, oltre che, in casi circoscritti, un deterrente. E poi, nel momento in cui viene chiesto ai Corpi di Polizia Locale di svolgere le medesime mansioni svolte dalle altre Forze di Polizia dello Stato, è necessario che anche questi siano dotati degli stessi equipaggiamenti. Infine, i servizi di vigilanza notturna per legge devono essere svolti in arma da parte delle Forze di Polizia.

In base a quanto può constatare quotidianamente, qual è secondo lei la situazione, in termini di sicurezza pubblica, nei nostri comuni?

Posso dire che gravi reati nel nostro territorio, per ora, sono poco frequenti. Credo però che la presenza di un paio dei nostri agenti anche due notti a settimana non faccia male e permetta di mantenere la situazione tranquilla.

In riferimento a ciò, non crede che l’attuazione di questo servizio e lo spiegamento di forze necessario a svolgerlo possano incrementare oltre il necessario, nella gente, la percezione di un pericolo che nella realtà non è così tangibile?

Come spiegato prima, non si tratterà di una presenza fissa assidua, ogni notte, degli agenti in servizio di vigilanza. Si tratterà molto probabilmente di svolgere il servizio in due notti a settimana, tenendo conto poi che il territorio vigilato è molto vasto. Non credo ci sarà la percezione di un massiccio schieramento di forze. Pertanto credo che non cambierà molto.

(m.d.)