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Foto 2010
Scritto da Administrator |
Domenica 04 Dicembre 2011 16:26 |
Un incontro “molto” preliminare, è vero, ma che già costituisce un primo passo verso un possibile futuro nel segno della razionalizzazione amministrativa. È questo il senso che si legge tra le righe del pomeriggio del 17 novembre in cui si sono riuniti a Stenico i sindaci e le Giunte di tutti i 6 comuni delle Giudicarie Esteriori alla presenza di Alessandro Ceschi, direttore del Consorzio del Comuni, che ha illustrato le novità del protocollo d’intesa sulla finanza locale. Un argomento molto importante perché, in un clima di necessità di tagli ai costi della pubblica amministrazione, anche la Provincia ha, tramite la recente “Finanziaria 2012”, previsto cambiamenti nella gestione dei fondi locali. Non è difficile però vedere, in filigrana a questo argomento, un’altro motivo di discussione, ben più significativo (anche a livello simbolico) benché comunque da vedersi più in prospettiva, ossia quello di una futura unione dei comuni delle Esteriori in un’unica entità amministrativa. Si tratta di un argomento che è tornato in voga sulla scia della positiva conclusione del lungo iter per la fusione dei comuni di Bleggio inferiore e Lomaso nella nuova entità di Comano Terme. Un’esperienza che ha comportato una discussione di oltre 20 anni, e che però è diventata una sorta di modello – come peraltro accaduto in val di Ledro – per altri comuni. In questo caso unità amministrative afferenti alla stessa valle, nella quale in molti si chiedono se sia opportuno fare un passo ulteriore e provare a riunire i circa 8.000 abitanti delle Esteriori in un unico comune, superando campanilismi e divisioni. Non si tratta però di un progetto di semplice realizzazione, vedasi la lunghezza del percorso per la fusione tra Bleggio inferiore e Lomaso. Va detto però che i tempi sono molto più maturi di 10 o 20 anni fa. Si sta facendo strada fra gli amministratori la consapevolezza della necessità di andare oltre i confini classici tra comuni e ricercare sempre più forme di collaborazione e di gestione unitaria dei servizi, come peraltro è negli obiettivi della legge di riforma del 2006, quella che ha istituito le Comunità di valle. Proprio la sempre maggiore cessione di competenze alla Comunità (basti pensare alla recente Istituzione della Commissione paesaggio, che “toglie” ai comuni la competenza per le autorizzazioni relative a tante tipologie di lavori, pubblici e privati) e la necessità di contenere i costi, palesata dalla crisi economica internazionale, ha accelerato in maniera esponenziale la consapevolezza degli amministratori di operare nel senso della razionalizzazione. In quest’ottica Alessandro Ceschi ha ribadito come la Provincia favorisca le fusioni di comuni attraverso la concessione di incentivi. Consapevolezza di tutti i presenti, però era quella che un passaggio tanto impegnativo – che a livello di comunità possiamo ben definire epocale – necessità di una ampia condivisione popolare, a livello di informazione della gente e di eventuale convalida tramite referendum. Ma, anche in questo senso, va detto che anche fra la gente si diffonde sempre più la consapevolezza che i tempi sono cambiati e che anche i vecchi campanilismi stanno sempre più scemando davanti ai nuovi scenari. (r.b.)
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