Home Società Pomini: “Cattolici centrali nella politica”

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Scritto da Administrator   
Domenica 04 Dicembre 2011 16:12

Segretario della Cisl trentina, Lorenzo Pomini ha ingaggiato da alcuni mesi una battaglia con la politica provinciale per il taglio dei costi (vedi editoriale sul Giornale delle Giudicarie del mese scorso). Non solo, assieme alle Acli e ad altri esponenti del mondo cattolico provinciale ha partecipato al Sinodo dei Laici Cristiani a Trento, creando un po’ di subbuglio  nel mondo politico e inducendo i giornali a parlare di “nuovo protagonismo Cattolico” in politica.

“In realtà il sindacato fa il sindacato – spiega – e ha il dovere in primis di richiamare l’attenzione della politica sulle tematiche del lavoro e anche delle pensioni. La classe dirigente invece si ricorda di questi due settori solo quando è ora si tagliare, di sforbiciare”.

Sì, però ammetta che nelle ultime settimane qualche fermento “al centro” nel mondo politico trentino, c’è eccome.

Abbiamo aderito alla proposta delle Acli del Forum Sinodo dei Laici Cristiani, anche se abbiamo fatto un solo incontro sinora ed è presto per dire come andrà a finire. C’è da registrare comunque un’attenzione più che a un mondo in sé, a delle tematiche che – quelle sì – possono essere catalogate di matrice “cattolica” e dunque interessare più soggetti

Del tipo?

Al di là delle proposte concrete su “quali” politiche mettere in atto, io mi concentrerei sul “modo” di fare politica e sui valori che intendiamo rappresentare, perchè passa attraverso queste scelte di fondo la produzione o meno di politiche virtuose e utili ai cittadini. Allora dobbiamo dire che questi valori sono quelli della solidarietà, della misura, del dialogo, della moderazione, in contrapposizione con la schematicità di posizioni troppo intergraliste che hanno contraddistinto il bipolarismo sin qui.

Hanno contraddistinto al passato. Ora è cambiato qualcosa?

Non so, ma con il governo Monti forse siamo entrando in una fase di maggiore superamento delle contrapposizioni frontali che hanno contraddistinto la politica del berlusconismo. O meglio con il governo di Giorgio Napolitano che in questo momento è la figura centrale della politica italiana. Poi è chiaro che nel nuovo governo vi sono delle ottime personalità rappresentative del mondo Cattolico.

Alcuni auspicano o sperano in un ritorno di un “soggeto unitario” dei Cattolici, una specie di nuova Dc, anche se non si può dire...

Mi sembra difficile. Io ritengo che un problema di rappresentanza di alcuni valori vi sia e dunque vi sia anche l’esigenza di fare maggiormente “squadra” tra chi ha una base culturale comune e magari si trova attualmente su fronti politici divisi, talvolta contrapposti. A questo punto di sono due strade, Una, che ritengo più praticabile che è quella di un dialogo trasversale dei Cattolici attraverso luoghi di discussione su tematiche forti, ciascuno restando nel proprio alveo e portando il proprio contributo. L’altro è quello appunto di un soggetto politico unitario dove tutte queste esperienze possono tornare a convergere. Ma questa davvero, mi sembra la strada più difficile in questo momento.