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Economia e Politica, che accade in Italia? |
Scritto da r.b. |
Domenica 04 Dicembre 2011 16:08 |
La sala era gremita di operatori del settore sanitario e Da dove cominciare? In questo ultimo mese è successo di tutto. Dall’uscita di scena di Berlusconi spinta dai poteri forti italiani ed europei (e dallo spread) all’arrivo a Palazzo Chigi di Mario Monti, ex-commissario europeo, dalla formazione di un governo di soli tecnici all'adozione delle misure di contenimento della spesa di cui si parla ormai da settimane, che, però, almeno di primo acchito sembrano non aver tranquillizzato i mercati. Su tutto uno scenario europeo che non promette niente di buono, con un ruolo della Bce da ridefinire e molti paesi in difficoltà con il debito sovrano. Quali sono le aspettative per la politica nazionale? E queste evoluzioni avranno ripercussioni sul Trentino e sulla sua politica? Ne parliamo con un parlamentare trentino, senatore Pdl eletto nel collegio Giudicarie-Rovereto-Alto Garda, Cristano de Eccher. Senatore, cosa sta accadendo? Siamo in un momento politico molto delicato, nel quale Berlusconi ha preso atto di una situazione oggettivamente difficile e con senso di responsabilità si è dimesso. Da sottolineare negativamente – e non si evidenzia mai sulla stampa - che ciò è stato determinato anche dal fatto che 100 parlamentari circa, tradendo il mandato popolare, hanno “cambiato casacca” determinando una fase di disorientamento complessivo. Cosa dice di Monti? Diamo fiducia al nuovo presidente, senza dubbio. Devo però rilevare come, prima delle dimissioni di Berlusconi, si diceva che una sua uscita di scena valesse 300 punti di spread, mentre ora vediamo che si trattava palesemente di frottole, utilizzate per colpirlo politicamente. In realtà le dimissioni di Berlusconi non bastano, perché i problemi son ben più radicati, ma soprattutto sono generalizzati a livello europeo. Nel senso? Si tratta di problemi economico-finanziari che si porta dietro un’Europa che è debole nelle istituzioni e soprattutto nei suoi valori costitutivi. Le difficoltà sono nella Bce, e nel debito degli stati, è chiaro, ma secondo me ancora più grave è la crisi di identità di questa Europa. Pensiamo ai messaggi che diamo ai nostri giovani, che non educhiamo più alla cultura del lavoro, dell’impegno del sacrificio, dei valori della formazione. Ecco, di fronte ad un’Europa “molle” ci troviamo i paesi emergenti come Brasile, Russia, Cina e India che hanno invece muscoli forti, crescono e sono sempre più aggressivi sui mercati, trovando proprio nelle nuove generazioni la loro ricchezza. Che aria tira in Parlamento con il nuovo governo? È paradossale, perché ci si ritrova a lavorare nelle Commissioni con colleghi con cui fino all’altro ieri era impensabile votare compattamente un provvedimento. L’altro giorno, invece, in commissione istruzione Partito Democratico e Italia dei Valori hanno votato a favore di un provvedimento sull’Università, peraltro portato in commissione ancora dal ministro Gelmini, che fino a pochi giorni prima avevano avversato. Lo leggo come un esempio del clima di avversione ideologica verso una riforma dell’università che il Pdl ha fatto che invece in realtà andava contro l’inefficienza e il clientelismo nel mondo dell’Università, che conta decine e decine di corsi con meno di 10 iscritti e facoltà “fantasma”. Quali conseguenze per la nostra provincia possono avere questi cambiamenti? Beh, penso che, dal punto di vista finanziario, con Monti ci saranno ulteriori tagli alle risorse dell’autonomia. È difficile pensare altrimenti, soprattutto in un contesto di forte ostilità verso le province e le regioni a statuto speciale che purtroppo registro a Roma e che è trasversale tra Pd, Pdl, Terzo polo e partiti minori. A livello politico non credo che a breve vi saranno riflessi diretti o stravolgimenti. Come Pdl posso dire che a gennaio ci sarà il congresso sia nazionale che provinciale, sull’onda del successo dei tesseramenti nazionali, un momento importante per il partito anche a livello locale. |