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Traduzioni e Comunicazione

Scritto da Alberta Voltolini   
Martedì 24 Febbraio 2009 16:07
Nella tesi di Laura Rizzonelli di Roncone la storia della scuola del legno di Praso
“Praso, il paese del legno scolpito”

L’esperienza sociale e artistica, vissuta dal 1992 ad oggi, dalla filodrammatica “La Busier di Praso”, prima nel contesto del teatro amatoriale e poi, dalla stagione 1995/’96, nell’ambito artistico con l’attivazione dei corsi di scultura del legno che proseguono ancor’oggi con crescente successo, è  l’oggetto di analisi della tesi di laurea triennale in Storia e tutela dei beni culturali discussa da Laura Rizzonelli di Roncone presso l’Università degli studi di Padova. Intitolata “La scuola del legno di Praso come progetto di rilancio di una comunità montana”, la ricerca è stata illustrata nel mese di dicembre presso la sala consiliare del paese all’imbocco della Val di Daone. 
Nel suo lavoro di tesi, Laura Rizzonelli ripercorre la storia della scuola del legno, ricercandone l’origine nel tradizionale legame tra la gente di montagna e l’elemento legno (“risorsa fondamentale per le comunità alpine”, lo definisce la neolaureata) e, soprattutto, nell’esigenza di cercare nuove prospettive socio-culturali in un paese che, a fine anni ’80, con la chiusura di alcuni servizi pubblici essenziali come la scuola elementare e l’asilo, rischiava di diventare  un “villaggio-dormitorio”. Estremo effetto, quest’ultimo, di un processo che Rizzonelli definisce “di disorientamento sopraggiunto nel momento in cui le attività agro-silvo-pastorali entrano in profonda crisi, costringendo le comunità montane a trovare nuovi equilibri socio-economici, a ridefinire la propria identità culturale e il sistema di relazioni tipico della civiltà contadina”.
Lo studio passa in rassegna tutte le edizioni e l’evoluzione dei corsi e presenta, inoltre, i protagonisti dell’iniziativa: i leader e organizzatori, in primis Roberto Panelatti, figura di riferimento de “La Busier” e l’attuale presidente Nadia Baldracchi, gli insegnanti, gli allievi, l’amministrazione comunale che ha sempre sostenuto il progetto e la comunità di Praso che, per prima, ha accettato la sfida ed è stata protagonista di questa piccola-grande “rivoluzione” socio-culturale. La tesi analizza, poi, il “Percorso del legno”, l’itinerario che propone, all’interno del paese, le sculture realizzate, ogni anno, da insegnanti e allievi e la rassegna stampa che ha accompagnato l’evoluzione della scuola, prestando attenzione a questa singolare avventura non solo artistica, ma di animazione territoriale in senso lato.
“In un momento così delicato come quello che stava vivendo la comunità di Praso – racconta ancora Rizzonelli – non era facile riuscire a destare l’interesse di una popolazione che già da molti anni era abituata a cercare fuori casa le attività culturali e ricreative. Vincente è stata allora, per il successo duraturo della scuola, la strategia elaborata dagli organizzatori di proporre un’offerta formativa dinamica sempre più  mirata e completa con programmi e proposte di insegnamento in grado di soddisfare le esigenze di un’utenza via via sempre maggiore e più varia. Fondamentale, come in ogni impresa scolastica, è stato anche il contributo dei maestri: la loro capacità pedagogica e professionale, le loro competenze  e il loro carisma sono stati condizione indispensabile per il successo dei corsi e per la realizzazione delle opere collettive. L’esperienza di Praso – aggiunge la neolaureata – ha dato soprattutto a talenti potenziali (Andrea Romanello, che in questi giorni sta esponendo a Madonna di Campiglio, prima di approdare all’Accademia di Brera, ha seguito uno dei corsi di disegno della scuola di Praso) la possibilità di uscire allo scoperto e, in qualche caso, come ci testimonia l’apertura di un piccolo laboratorio del legno proprio a Praso ad opera di Antonella Grazzi, ha permesso nuove avventure umane e professionali. A trarne il massimo vantaggio, tuttavia, è stata la comunità di Praso, un esempio per le piccole comunità di montagna per il coraggio e la convinzione con cui si è opposta  a un destino dei decadenza che sembrava ineluttabile”.
La scuola del legno, con l’ultima edizione dei corsi, quella 2008/2009, continua il suo cammino consolidandosi sempre di più nel contesto territoriale e guardando al futuro con sempre nuove idee e iniziative come il concorso “La fiaba, un racconto attraverso le generazioni”, che si terrà a Praso dal 25 al 28 giugno 2009 e il simposio di scultura previsto per il 2009.
“La ricerca di Laura Rizzonelli – conclude la presidente Nadia Baldracchi – ci ha permesso di avere una visione d’insieme di quanto realizzato in questi tredici anni. Lo sguardo dell’autrice, esterno all’associazione e alla comunità, è riuscito a cogliere le numerosissime cosse che abbiamo promosso e organizzato”.
L’origine e le tappe fondamentali
La filodrammatica “La Busier” è un’associazione culturale che nasce nel 1992 per iniziativa di un gruppo di giovani di Praso appassionati di teatro. Il nome, come riferisce la ricerca di Laura Rizzonelli, “si riferisce al soprannome con il quale si indicava una signora di Praso, che avendo fatto parte di una filodrammatica tra le due guerre, aveva portato sulla scena una certa “Madame La Busier””. Nel 1995 la filodrammatica propone il primo corso di scultura del legno. Nel 2000 l’Associazione ottiene l’accreditamento temporaneo, da parte della Provincia autonoma di Trento, come ente di formazione abilitato a gestire corsi cofinanziati dal Fondo sociale europeo. Nel 2002 si modifica lo statuto e “La Busier” diventa “associazione di promozione sociale”.
Gli insegnanti
Gli insegnanti delle prime due edizioni del corso (1995/’96 e 1996/’97 furono lo scultore toscano Mario Ricci e Massimo Monelli, medico di Bleggio Superiore con la passione per la scultura. Ad essi, nel proseguimento del progetto, si affiancarono o si alternarono Nicola Cozzio (scultura), Lucia Parma (disegno), Paolo Dalponte (disegno), Luigi Aldrighetti (intaglio), Emanuele Mussi (bassorilievo ligneo), Maurizio Merli (intarsio), Annamaria Giovannini (ricamo), Elisabetta Doniselli (storia della scultura, educazione visiva), Abele Flocchini (scultura del legno su temi della flora e della fauna di montagna), Jarka Prasek (pittura decorativa su legno) e numerosi altri.
I corsi
Al primo corso serale, organizzato tra il 1995 e il 1996, gli iscritti furono 8. All’edizione 2008/2009, tuttora in corso, gli iscritti sono 110, tra i quali numerosi giovani. Ai tradizionali corsi di scultura del legno, che hanno fatto conoscere l’esperienza di Praso almeno in tutto il Trentino e nelle province vicine, si sono via via affiancate altre proposte, con corsi di disegno, ricamo, cucito, lavoro a maglia, composizioni floreali, corsi propedeutici per dare una vera dimensione di vera scuola del legno. Ogni anno i corsi, differenziati in base alle capacità degli allievi, si concludono con una mostra collettiva.