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Foto 2010
Scritto da Enzo Ballardini |
Giovedì 08 Settembre 2011 20:24 |
Anche se non è stato proclamato da nessuna organizzazione pubblica o statale, possiamo definire quest’anno, il 2011, come l’anno dell’acqua. A decretarlo è stato il popolo italiano attraverso il referendum del giugno scorso che ha portato alle urne oltre il 55% della popolazione (non accadeva da moltissimi anni) con oltre il 95% di voti a favore della gestione pubblica dell’acqua. Ma nonostante questo assistiamo ad una evidente contraddizione:in Italia si consuma più acqua minerale in bottiglia che in qualsiasi altro Paese del mondo: circa 165 litri l’anno pro-capite. Nella sola ristorazione si utilizza acqua minerale per oltre 700 milioni l’anno pari al 35% del mercato totale nazionale, settore in crescita per effetto dell’aumento dei pasti fuori casa. Se ogni italiano consuma 165 litri di acqua minerale in un anno, vuol dire che consuma in media 90 bottiglie di plastica e una trentina di vetro. La popolazione italiana conta 55 milioni di abitanti. Dunque ci sono quasi 5 miliardi di bottiglie di plastica da smaltire ogni anno. Tenendo conto che la raccolta differenziata della plastica ne intercetta il 20% circa, almeno 4 miliardi di bottiglie finiscono in discarica. Ogni anno bere ci costa circa 1 milione di metri cubi di discariche. Oltre a questo c’è il problema dell’impatto ambientale dovuto al trasporto su gomma delle bottiglie, con spostamenti del tutto irrazionali che portano acque del sud al nord e viceversa. Non è facile capire quale siano le motivazioni che spingono i cittadini ad acquistare acqua minerale al posto dell’acqua di rubinetto. In molti casi, soprattutto al sud ed in città, la causa va cercata nella scarsa qualità dell’acqua potabile e molte volte nel sapore clorato che non è sicuramente gradevole. Ma queste cause non sono sicuramente presenti in Trentino dove il consumo di acqua minerale non è comunque molto distante dalle altre Regioni. E allora cerchiamo di trovare qualche motivo. Per sfatare qualcuno dei pregiudizi che abbiamo prima indicato, abbiamo cercato di capire quale è la qualità dell’acqua che sgorga dagli acquedotti dei 39 Comuni giudicariesi. Ne abbiamo parlato con il maggior esperto in questo settore. Si tratta di Giuliano Santolini dipendente della Geas e responsabile del controllo della qualità delle nostre acque potabili. · In Italia ma anche in Trentino c’è un diffuso consumo di acqua minerale, come lo spiega? E’ proprio così siamo primi in Europa e secondi al mondo per il consumo pro capite d’acqua minerale. Anche se l’acqua arriva in tutte le nostre case pura e limpida, si sceglie l’acqua minerale, anziché quella potabile del rubinetto, in primis per ragioni di gusto e salute. Quanto alle considerazioni di salute, la supposta maggior qualità dell’acqua minerale è un mito creato dalla formidabile pressione del marketing delle aziende di settore. Spesso la pubblicità delle acque minerali mette l’accento su particolari elementi contenuti in essa come ad esempio “le bollicine di sodio” promuovendo il consumo per ragioni di salute. Ma in realtà, anche nell’acqua potabile con più sodio, esso è presente in misura risibile rispetto al sodio che assumiamo da una nutrita varietà di altri alimenti d’uso quotidiano. Analogamente, il contenuto di residuo fisso delle acque potabile è sostanzialmente identico a quello delle “migliori” acque minerali. Possiamo affermare che l’acqua del rubinetto, in Trentino, ha una buona qualità, i controlli sono severi e rigorosi. In altre parole, le acque minerali non hanno nulla di speciale rispetto alle acque potabili. E per gli amanti delle bollicine, l’acqua potabile può facilmente diventare “gasata” con l’utilizzo di una dei tanti piccoli apparecchi presenti sul mercato. · Qual è la situazione della qualità delle acque nei Comuni delle Giudicarie? Attraverso gli acquedotti dei Comuni Giudicariesi sgorga acqua di ottima qualità pura e limpida. Le caratteristiche fisiche/chimiche variano a seconda della zona dalla quale viene captata l’acqua di sorgente. Possiamo trovare delle acque leggere o dolci buone al palato con basso contenuto di sali e acque di media durezza con contenuti bilanciati di sali ottime per il nostro organismo. La carica batterica rimane nei limiti previsti dalla normativa, l’eventuale presenza delle cariche batteriche sono dovuto alle acque di superficie in contatto con l’emergenza della sorgente. Teniamo conto che la maggior parte delle nostre sorgenti utilizzate a scopo potabile vengono captate in quota e poi trasportate a valle nei serbatoi d’accumulo a monte degli abitati. A scopo puramente cautelativo durante i periodi piovosi e soprattutto d’estate vengono usati dei sistemi di disinfezione per garantire la massima sicurezza dell’acqua erogata al rubinetto. Per la sanificazione dell’acque si prediligono sistemi non invasivi come le lampade UVC, tali apparati sono presenti in diversi Comuni della nostra valle, si avvalgono di speciali lampade che attraverso una determinata lunghezza d’onda luminosa riescono a rompere i legami molecolari dei batteri evitandone la riproduzione. Un altro sistema usato sporadicamente ed in piccole dosi è l’ipoclorito di Sodio “cloro” molto efficace nella disinfezione delle acque, viene utilizzato soprattutto in estate in via precauzionale dove le sorgenti potrebbero essere interessate da acque superficiali provenienti dei pascoli alpini. · Cosa sta facendo Geas per garantire che i cittadini possano bere l’acqua del Sindaco? Geas supporta i comuni in tutte le attività tecnica/amministrativa inerenti la captazione e la distribuzione dell’acqua potabile. Soddisfa tutte le esigenze tecniche ed operative inerenti a tale servizio, quali l’ammodernamento e riqualificazione opere d’acquedotto, la supervisione e telecontrollo, misure di portata alla sorgente e ai serbatoi, lo sviluppo e manutenzione impianti di potabilizzazione con massima attenzione alla qualità dell’acqua (sistemi non invasivi come UVC), infine gli interventi di mappatura, con tecnologia Web GIS allo scopo di razionalizzare la risorsa acqua in modo equo senza disservizi e inutili sprechi ed i piani di autocontrollo quale strumento fondamentale per una buona gestione della risorsa acqua. Geas in collaborazione con i reparti tecnici dei nostri Comuni esegue controlli minuziosi su tutte le opere destinate alla distribuzione e al trasporto dell’acqua potabile. Vengono eseguiti più di 1200 campionamenti all’anno per monitorare la qualità dell’acqua distribuita. I controlli analitici vengono effettuati secondo un calendario predefinito tenendo conto di diversi fattori come le stagioni, la presenza turistica, la piovosità, la presenza di animali in alpeggio ecc. Stiamo cercando di standardizzare le procedure operative per la gestione e l’ammodernamento della reti idriche Giudicariesi in modo da sviluppare sinergie tra i vari soggetti presenti sul territorio allo scopo di migliorare sempre di più il servizio al cittadino contenendo i costi. · Quali sono i programmi futuri in questo campo? Le attività svolte da GEAS, a servizio delle amministrazioni pubbliche, hanno come obiettivo primario il supporto tecnico ed operativo a favore dei Comuni, al fine di ottimizzare le risorse offrendo al cittadino servizi sempre più di eccellente qualità. GEAS usufruisce di un’innovativa piattaforma internet, denominata SGMT 2.0, finalizzata ad offrire ai Comuni uno strumento all’avanguardia per la gestione e il monitoraggio dei diversi impianti tecnologici (acquedotto, fognatura, illuminazione pubblica ecc.). I Comuni potranno utilizzarne tutte le funzionalità, senza perdere la propria autonomia di gestione; avranno un “Supervisore” che controllerà ed aggiornerà lo stato dell’intero sistema, comunicando in tempo reale le anomalie che dovessero presentarsi sia sulle opere supervisionate che sul sistema di gestione. · Come valuta il servizio fornito dai Comuni? La formula di collaborazione tra Comuni e Geas ha dato i suoi frutti ad oggi il servizio erogato è buono e soddisfa le esigenze dell’utenza. Ci sono diversi aspetti che vanno migliorati e ci stiamo lavorando. Con la collaborazione della Comunità delle Giudicarie e degli altri soggetti presenti sul territorio si potrà ottimizzare ancor più il servizio arrivando a standard di qualità molto elevati. La formula della gestione in economia da parte dei Comuni garantisce autonomia alle singole amministrazioni Comunali, d’altro canto però proseguendo per questa strada bisognerà organizzarsi al meglio creando nuove sinergie in modo da far fronte ai nuovi adempimenti che l’imminente creazione dell’autorità governativa per la salvaguardia dell’acqua metterà in campo. In questi mesi abbiamo iniziato la stesura dei Piani di Autocontrollo per i Comuni del Bim del Sarca, tale documento oltre che adempiere alle vigenti normative relative alla salubrità dell’acqua, analizza anche nel dettaglio la razionalizzazione della risorsa puntando al risparmio e all’utilizzo equo dell’acqua. · Possiamo quindi invitare tutti i cittadini a bere l’acqua di rubinetto senza alcun problema? Certamente, senza alcun dubbio, possiamo consigliare di utilizzare l’acqua di rubinetto. Alcuni suggerimenti: se si preferisce soprattutto nei periodi estivi degustare acqua fredda “da frigo” consigliamo di spinarla in bottiglie di vetro e tenerla appunto in frigo. Consigliamo di provare la degustazione delle diverse acque presenti nella nostra zona per riscoprire ed apprezzare le svariate tipologie d’acqua che la natura ci mette a disposizione. Ogni singolo individuo apprezza un tipo di acqua ben preciso, può essere interessante e simpatico ricercare quella che più si predilige riscoprendo anche nuovi sapori che nella cultura alimentare odierna non vengono sufficientemente esaltati. |