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Traduzioni e Comunicazione

Scritto da Administrator   
Giovedì 04 Agosto 2011 23:12

 

Il Centro Studi Judicaria fin dalla sua fondazione ha sempre favorito la possibilità espositiva presso la sede di Viale Dante, 46 a Tione di Trento ed ha espressamente istituito la “sezione Mostre” nel 1995 quando, accogliendo le indicazioni del direttivo presieduto da Basilio Mosca, il Bim del Sarca intese ristrutturare le sale poste nel seminterrato per adibirle a “Sale Expo”.

Da allora le mostre si sono succedute sempre in numero maggiore e l’attività di comunicazione attraverso l’iconografia artistica, documentaria, fotografica o altro, ha restituito al Centro Studi un significativo e riconosciuto carattere.

Il 2011 si è aperto con le mostre: “La Collezione”, composta di 45 opere, tutte donate al CSJ da autori vari, e la personale “Margaret” fatta di coloratissimi “patchwork” dell’artista londinese/rendenese Margaret Nella.

In ordine di apparizione quindi ecco la “Mostra d’Arte” realizzata da artisti tutti accomunati dalla medesima volontà di pittura, nello stile autenticamente “ingenuo” del NAIF.

Ma che cos’è questo “Naif” del quale spesso si parla e si scrive; semplicemente la maniera “semplice” (non facile) di portare conoscenza al genere umano attraverso una pittura fatta di passione, capacità sensibile, aggiungendo un carattere quasi istintuale, tale da affascinare un grande, numeroso pubblico.

Così è avvenuto anche in occasione della mostra “dei sei”, amici accomunati dalla facoltà della “pittura ingenua”, la stessa che originalmente fece breccia nelle accademie di fine Ottocento, nei “Salon del Indipendants” per merito di un pittore inizialmente ritenuto uno sprovveduto, e in seguito anche per gli apprezzamenti di un tale Paul Cezanne, divenuto artista di primissimo piano: Henry Rousseau (1844-1910).

Paesaggi giungleschi, luoghi di sogno dove il gusto della fiaba e del benessere si ritrovano mescolati e felici.

Il naif: una originalità di fondo mai considerata dalla “convenzione” dell’arte contemporanea, il luogo dell’arte dove sembra verificarsi la condizione della rinuncia dei modelli classici, dove la verve immaginativa risulta sostitutiva di tutte le fredde razionalità. Una realtà  capace di rasserenare, appacificare con calore ed emozionare.  Potremmo forse definirla “Folk Art”, per quel suo spirito campagnolo, per l’intenzione di attrezzare la nostra percezione al fine di “vedere” e “rivedere” un mondo già lambito dalle nebbie della dimenticanza.

Con la loro arte i pittori naif sembrano intenti a restituirci un momento di sorpresa per la bellezza apparentemente comune delle cose, pare vogliano ricondurci con facilità dentro un mondo “Amarcord” del quale sembra inevitabile ogni tanto riavvicinarsi. E così ecco il loro “tempo immaginario” farsi spazio e sovrapporsi al nostro “tempo reale” per il raggiungimento dello “stato di meraviglia”.

Un arte colma di suggestione spontanea, come avviene nelle tele di ORSOLINA BUGNA, dove il pathos multicolor del suo mondo contadino trabocca ricco di sentimenti rimasti indelebili.

Oppure nelle opere di AMEDEO MARCHETTI, dove le ambientazioni invernali si svelano silenziose nelle pieghe degradanti di un blu di Prussia carico di suggestioni nostalgiche.

Dentro la medesima condizione cromatica avviene anche il sogno di CESARE ROVAGNATI mentre nelle sue immagini si aprono magie e riflessi della mente ancora alla ricerca di una risposta dei molti enigmi in ordine surreale.  E ancora ecco l’opera di SILVANA UCCELLINI, con la sua illustrazione, applicata sopra supporti lignei provenienti dal passato remoto, colma di benefici effetti/affetti di favola.

Ed ancora GIOVANNI ROSSI, con la tecnica dell’olio su vetro, mentre riprende il mondo della pianura che ospita personaggi di varia umanità, tutti ricchi di sentimenti forti e schietti, capaci di comportamenti ed azioni cariche di dignità; mentre ELIO NAVA, capace di meravigliarci per il turbinio di colori, dispone per un’arte fatta di luoghi abitati dagli uomini dove le cose sembrano accadere nella bellezza come ricordiamo nei libri fiabeschi di un tempo, al limite del fantastico.

La mostra è stata meritoriamente accolta ed applaudita da un numero elevato di visitatori. Un successo!!!