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Scritto da Administrator |
Domenica 12 Giugno 2011 20:36 |
Una problematica che investe molti giudicariesi, oltre che le potenzialità di sviluppo dell’economia locale è rappresentata dal collegamento con Trento, da alcuni mesi particolarmente difficoltoso a causa dei lavori per la variante del Ponte dei Servi. Un “sacrificio” necessario, per migliorare uno dei tratti più accidentati della viabilità provinciale. Due le domande che molti si pongono passando sulla deviazione “tutta curve” sotto l’abitato di Stenico-Villa Banale. La prima è quanto occorrerà per riaprire al traffico la viabilità provinciale. La seconda è se questi lavori di allargamento della ss.247 del Caffaro precluderanno la costruzione di quella variante di Ponte Arche, anzi delle Terme di Comano di cui si vagheggia da oltre 20 anni. E, se si farà, quando si farà? La risposta arriva direttamente dall’assessore provinciale alla viabilità che, rispondendo in forma scritta ad una interrogazione del consigliere provinciale dei Verdi Roberto Bombarda, traccia linee di una qualche concretezza sul futuro del nodo viario, tanto importante per l’economia giudicariese. Per quanto riguarda la prima domanda occorre dire che già a inizio del cantiere-bis, a fine febbraio circa, la Provincia ha comunicato che i lavori del tratto dal ponte dei Servi alle Terme dureranno fino ad ottobre, con una “finestra” nelle prime due settimane d’agosto quando verrà riaperta almeno una corsia in un senso di marcia per aiutare a smaltire il traffico “turistico”. Sul discorso variante, Pacher spiega che “il progetto preliminare relativo alla variante di ponte Arche sulla ss. 347 del caffaro corredato dal relativo studio di Impatto ambientale è stato ultimato e depositato presso gli uffici del Servizio valutazione ambientale in data 11 marzo 2011. In data 15 aprile è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione l’avviso relativo alla pubblicazione del progetto stesso per la presentazione delle relative osservazioni che dovranno pervenire entro il termine di 40 giorni dalla predetta data di pubblicazione”. Solo dopo l’iter di valutazione di impatto ambientale possono essere espletati i successivi livelli di progettazione definitivo ed esecutivo. Ma – allora ci si chiede – visto che i lavori di allargamento attualmente in corso si spingono oltre il punto dove la futura variante dovrebbe attraversare il Sarca e iniziare il proprio percorso in galleria, non è il caso di adeguare il progetto attuale al futuro imbocco della variante? In questo senso la Provincia comunica che è stata di recente approvata una variante progettuale finalizzata ad attuare adeguate predisposizioni per rendere la prima parte del tracciato compatibile con il tracciato della variante di Comano Terme che verrà. I lavori procedono secondo programmazione e l’ultimazione è prevista per l’autunno di quest’anno. (r.b.) |