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Scritto da Administrator |
Domenica 12 Giugno 2011 20:32 |
Una mozione sull’acqua bene comune, chiarimenti sull’utilizzo delle calotte e del nuovo sistema di conferimento dei rifiuti, la difesa da parte della presidente Ballardini del lavoro svolto e dell’impegno profuso dalla giunta, la presentazione del Piano territoriale di comunità. Alla sua quarta apparizione l’assemblea della Comunità di Valle appare lentamente ingranare verso una sua produttività, nonostante il dibattito ancora abbastanza limitato, forse a causa dell’assemblea troppo estesa. Ma, prima, c’è la mozione della Lega Nord che chiede agli assessori di sospendersi l’indennità fino a quando non verrano trasferite le competenze dalla Provincia. Patrizia Ballardini non si limita a rispedire al mittente la richiesta, ma lo fa attraverso un dettagliatissimo riassunto degli impegni e degli incontri sino a qui sostenuti da lei stessa e dai suoi assessori: “In questa fase di costruzione della Comunità – ha detto - l’attività del Presidente e, a partire da gennaio, anche degli Assessori, è stata intensa proprio per costruire le fondamenta della Comunità di Giudicarie, dedicando tempo, impegno e passione per porre le basi – spesso non visibili, proprio come non sono visibili le fondamenta di un edificio – per i progetti che legati alle nuove competenze della Comunità di valle, che vedranno i frutti e quindi gli effetti più tangibili nei prossimi mesi”. Per dare l’idea dell’attività che si sta portando avanti viene proiettato un Power point che elenca le riunioni, gli incontri sul territorio, le serate, per un totale di circa 200, istituzionali e non, nei primi 6 mesi. Poi l’importante mozione sull’acqua. Importante a livello simbolico, nella quale si afferma “che l’acqua è un bene pubblico comune sociale e che l’accesso all’acqua è un diritto umano universale, indivisibile, inalienabile, non assoggettabile a regole di mercato e ad azioni speculative” e si riconosce il servizio idrico come “servizio pubblico di interesse generale, escluso da processi di privatizzazione, di liberalizzazione, escluso dalla disciplina della concorrenza nonché da leggi e profitti di mercato”. Mozione che ha avuto solo 8 astenuti. Poi il Ptc, sigla che a molti non dirà niente, ma che in realtà potrebbe rappresentare uno strumento davvero innovativo di governo del territorio nei prossimi anni. Il Ptc parte dal principio – contenuto nella Riforma Urbanistica – di collocare la pianificazione al livello più vicino alle singole comunità, ricercando le sinergie tra sistema ambientale, socio culturale ed economico-produttivo, con “al centro” la salvaguardia del paesaggio. Il Piano urbanistico provinciale propone il decentramento del livello di decisione strategica, favorendo la partecipazione e la responsabilità dei cittadini e delle comunità locali con una programmazione a tre livelli, Pup, Ptc e i Piani regolatori dei comuni. In questo quadro il Pup dà gli orientamenti generali, mentre è a livello di Ptc che la comunità sposta specifiche decisioni al livello territoriale più efficace rispetto alla problematica (es. reti ambientali e infrastrutturali) e alla qualità degli effetti (es. servizi), disciplinando il paesaggio, la programmazione urbanistica delle funzioni sovralocali secondo gli obiettivi di sviluppo socio-economico del territorio. La sfida, in questo caso, è quella di lavorare assieme, tra comuni, pianificando insieme lo sviluppo urbanistico, evitando “i doppioni” o le scelte irrazionali magari fatte in passato. Razionalizzando lo sviluppo in modo armonico e intelligente. “Sostenibilità e competitività” queste le parole chiave secondo la presidente Ballardini che spiega “ lo strumento del Ptc è importantissimo per disegnare il nostro futuro e valorizzare le potenzialità delle Giudicarie attraverso una pianificazione urbanistica di ampio respiro, che consideri il territorio in modo complessivo e ne liberi le potenzialità dal punto di vista dello sviluppo economico”. I tempi? “In questi giorni stiamo raccogliendo gli sputi sul territorio da amministratori e categorie produttive, che ci serviranno per elaborare un documento chiamato “Giudicarie 2020” che indica un obiettivo di medio periodo e che sottoporremo alla Provincia, penso per l’estate”. All’interno del documento c’è tutta la parte relativa alle opere pubbliche e alla viabilità. Un “pacchetto” importantissimo.
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