Home Politica La politica tionese alle grandi manovre

Traduzioni e Comunicazione

La politica tionese alle grandi manovre
Scritto da Roberto Bertolini   
Martedì 24 Febbraio 2009 07:33

Apprese le dimissioni di Francesco Salvaterra, in molti a Tione se lo saranno chiesti. Che siano iniziate le grandi manovre? Il traguardo è ovviamente quello delle elezioni comunali del maggio 2010 ed è chiaro come già da alcuni mesi si stiano costruendo (o almeno tentando di costruire) nuovi equilibri, nuove strategie, con l’interrogativo fisso su chi sarà il nuovo sindaco di Tione e su quale sarà la nuova maggioranza, viste le difficoltà incontrate dalla compagine del sindaco Zubani in questa legislatura.  Troppo eterogenea – si dice – la sua coalizione di centrosinistra, per andare d’accordo. Assieme a “Impegno civico”, la lista del sindaco e della vice Loreta Failoni, vi sono infatti gli “Indipendenti” di Enzo Carli (indipendenti sì, ma un po’ di centrodestra come ispirazione,  fin dai tempi del sindaco Boni) e “Rinnovamento”, piena di ex-Dc un po’ a disagio nella maggioranza di sapore socialdemocratico (scusate la parola grossa!)  del sindaco Zubani.

Logico che qualche frizione vi sia. Soprattutto nelle gestione delle opere pubbliche è spesso venuto fuori il dualismo tra le idee della coppia Zubani-Failoni, rispetto alla visione più “di centro” di Salvaterra, che si è visto dunque al muro nella materia di sua stessa competenza e da lì a denunciare il fatto che la politica di giunta “si fa in coppia” è stato un attimo. Oddio, non è che nella coppia sindaco-vice siano sempre state rose&fiori, basti ricordare la “drammatica” votazione del bilancio 2008, quando fu proprio la vicesindaco Failoni a votare contro, con  un gesto po’ sconcertante come se quel bilancio non l’avesse mai visto o discusso prima. In quell’episodio, qualcuno che volesse essere un po’ malizioso, qualche problema ce lo vedrebbe. O quando, ad esempio, nel votare il pur importante bilancio consuntivo del 2007, erano assenti in consiglio comunale il sindaco e due assessori e la maggioranza rischiò grosso, poi salva in corner grazie ai voti della minoranza di Michele Salvaterra. Tutto questo premesso, per stare al linguaggio consigliare, c’era da aspettarsi che dalle dimissioni di Francesco Salvaterra uscisse molto di più, invece la montagna ha partorito il classico topolino. Forse anche lo stesso Salvaterra si aspettava di creare molto più imbarazzo alla giunta Zubani col suo gesto( di chiudere in sostanza il famoso ciclo di sinistra cominciato con Margherita Cogo nel ’93), ma la realtà è che l’effetto sarebbe stato devastante se anche il suo gruppo “Rinnovamento” lo avesse seguito, mentre invece è rimasto in  maggioranza, dunque la domanda se le dimissioni fossero quantomeno concordate col gruppo giunge spontanea. Ci si aspettava, in sostanza, che anche Rinnovamento restasse alla finestra per poi riproporsi magari a fianco di un candidato sindaco di centro (o di centrodestra), invece è restato, “prolungando l’agonia di questa legislatura” – dicono sarcastici nel centrodestra.
Proprio il centro-destra tionese è impegnato da mesi in una serie di riunioni “carbonare” per arrivare alle elezioni del prossimo anno con un progetto di governo concreto e una scelta del candidato più convincente di quella della scorsa volta, quanto meno nelle modalità; l’idea - dalle scarse notizie che trapelano - è quella di creare una coalizione di ispirazione civica che esprima forte discontinuità con le legislature Zubani, che sia compatta attorno ad un candidato forte e meno condizionata dalle scelte delle segreterie di partito di Trento, cercando di “fare recuperare a Tione il suo ruolo centrale nelle Giudicarie”.  Proprio la scorsa volta i partiti a livello provinciale intervennero eccome nella campagna elettorale creando un vero e proprio “casino”, con sostegni incrociati, indicazioni di voto, idee poco chiare in generale. Ora - sembra – c’è la voglia di chiudere con quella esperienza e i primi a pagare lo scotto del rinnovamento, c’è da scommettere, saranno proprio i due candidati sindaci del 2005, Vincenzo Zubani e Pino Stefenelli. (r.b)