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Traduzioni e Comunicazione

Scritto da Aldo Gottardi   
Sabato 16 Aprile 2011 09:22

Maternità, a Tione  al via la riorganizzazione. Il Primario Pongetti: “Creare un livello più uniforme di prestazioni sanitarie mettendo in rete informazioni e professionalità”.

"Siamo di fronte a un vero e proprio salto nella concezione di struttura ospedaliera, nella quale anche il reparto maternità si troverà positivamente modificato”: così il dottor Mauro Pongetti, primario di ostetricia e ginecologia all’Ospedale di Tione, riassume la situazione attuale del suo reparto e, più in generale, anche dell’intero sistema ospedaliero. Il progetto dell’ “Ospedale in rete”, infatti, sta gradualmente prendendo forma: “Certo, siamo ancora in un periodo di transizione: sappiamo che dalla situazione nella quale eravamo, stiamo passando in un’altra, che porterà molti benefici al sistema ospedaliero e a tutti coloro che ne usufruiranno”.

In cosa consisterà il progetto di “Ospedale in rete”, e in che modo influirà sui vari reparti, nella fattispecie quello di maternità?

L’ Ospedale in rete, ovvero quello che sarà chiamato S.O.P. (Servizio Ospedaliero Provinciale) è un progetto che ha avuto una lunga gestazione e che adesso sta prendendo corpo. Esso deriva da una specifica legge provinciale e consiste sostanzialmente in un riordino generale del sistema sanitario provinciale, per il quale verranno ridefiniti gli ambiti territoriali di competenza dei singoli ospedali. Ma non solo.

Quali sono gli obiettivi di questa riorganizzazione?

Alla base dell’ S.O.P. c’è la volontà di creare un livello uniforme di offerta assistenziale su tutto il territorio del Trentino, e al tempo stesso di migliorare il passaggio di informazioni tra una struttura e l’altra: in sostanza si tratta di una razionalizzazione di tutto il sistema, per renderlo uniforme e più funzionale. Certamente questo comporterà cambiamenti interni, ma per noi oggi è fondamentale avere il coraggio di abbandonare le vecchie concezioni, e soprattutto l’idea che in ambito sanitario il “nuovo” voglia dire riduzione dei servizi: è sbagliato! Ci si muove invece per migliorare i servizi, e per assicurare a una comunità degli standard di sicurezza e assistenza uniformi.

Come intendete agire per raggiungere questi obiettivi?

Occorre innazitutto tener conto di molte variabili, interne ed esterne, che possono influenzare il rendimento del servizio, ed ovviamente delle peculiarità di una zona rispetto ad un’altra. Ad esempio, nel reparto maternità dell’ Ospedale di Tione c’è un numero stabile di parti annuali che si aggira intorno ai 260-280 da molti anni e di questo, come di altri dati, si dovrà tenerne conto in futuro per assicurare un servizio adeguato alla nostra realtà.

Quindi il reparto maternità, come tutti gli altri reparti dell’ Ospedale, saranno uniformati a quelli delle altre strutture ospedaliere trentine?

E’ l’obiettivo che ci siamo prefissati. In tal modo scambi di informazioni e dati possono essere infinitamente più veloci, con notevoli benefici per i pazienti, e proprio questa da sempre è stata la sfida del sistema sanitario. Dobbiamo renderci conto che è finito il tempo dei particolarismi: occorre pensare ad ambiti di dipartimenti e distretti più ampi e in rete tra loro. Immaginiamo il S.O.P. come qualcosa di unitario, una entità virtuale ma anche reale, nelle sue strutture sul territorio.