
Autosufficienza energetica, fotovoltaico diffuso, risparmio energetico. Parole importanti che si traducono in iniziative e progetti da parte del Consorzio elettrico industriale di Stenico e che possono diventarlo proprio grazie alla centrale di Ponte Più che Mario Tonina, presidente del Ceis, definisce un “patrimonio di tutte le Giudicarie esteriori”.
Tonina, abbiamo definito la centrale idroelettrica di Ponte Pià il “tesoretto” delle Giudicarei esteriori. Concorda? Certamente sì. Si tratta di un “tesoretto” storico a servizio della popolazione delle Esteriori che ci arriva come un lascito grazie all’idea dei soci fondatori, che nel 1905 diedero vita al Consorzio elettrico industriale di Stenico intuendo che quella dell’energia era una partita strategica per lo sviluppo del nostro territorio e che la forza dell’acqua andava sfruttata in modo produttivo.
Un patrimonio che negli anni è cresciuto. In previsione del crescente fabbisogno di energia elettrica da parte delle nostre popolazioni gli amministratori che negli anni hanno gestito la centrale hanno intravisto la necessità di allargare gli ambiti di azione del Ceis, una lungimiranza che abbiamo cercato di portare avanti anche negli ultimi 10 anni, con le ristrutturazioni della centrale nel 2004, che ha comportato un aumento della potenza e della produttività.
Che cosa rappresenta ora la centrale di idroelettrica di Ponte Pià? Oggi rappresenta un gioiellino a livello tecnico, una struttura in grado di produrre 30milioni di Kwh annui, ma soprattutto un punto di partenza per lavorare sullo sviluppo di nuove tecnologie di risparmio energetico e di produzione di energia pulita, su iniziative importanti.
Ci spieghi come. Con il suo indotto la centrale ci dà l’opportunità di mettere in campo tutta una serie di importanti progetti a favore dei nostri soci e dei nostri utenti, sempre nel campo della produzione di energia pulita, al fine di preservare l’ambiente e consentire risparmi alle famiglie. In questo senso va ad esempio la campagna del fotovoltaico diffuso che abbiamo lanciato nel 2008 e che sta dando ottimi frutti.
E’ quella dei pannelli fotovoltaico “chiavi in mano”. Proprio quella. Con questa iniziativa il Ceis propone alle famiglie e alle aziende un impianto di grande qualità (Sanyo, pannelli al top di tecnologia giapponese) già bell’e pronto, con tutte le pratiche burocratiche del conto energia, le autorizzazioni, i progetti già fatti. In più propone anche un contributo che, potendosi cumulare con quelli previsti a livello provinciale e di Bim del sarca nella misura massima del 30%, consente una famiglia a potersi costruire un impianto tipo da 3Kw con circa 8.000 euro. Teniamo conto che il prezzo totale di un impianto così, solo tre anni fa, era di circa 18.000 euro, ora siamo sui 12mila, ai quali va sottratto appunto il 30%. In più una convenzione con le due Casse rurali Don Guetti e Paganella-Giudicarie-Valsabbia permette di avere dei mutui agevolati.
Quale genere di apprezzamento ha avuto e sta avendo questa campagna fra i vostri soci? Premetto che essa è rivolta sia ai 3.200 soci che ai semplici utenti, solo che i primi ricevono anche un “bonus” di 500 euro. Detto questo, l’adesione al progetto è stata ottima. Si pensi solo a questo dato: in tutta Italia abbiamo una media di 0,9 impianti su 1000 abitanti, nelle Esteriori 17 ogni 1000. Una campagna che ha anche permesso di smuovere l’economia locale, con tanti artigiani, professionisti e ditte che hanno lavorato alla progettazione ed installazione dei circa 200 impianti attualmente ultimati, che – assieme ai due di dimensioni maggiori, quello del Caseificio e quello del Sol de Ise – ci danno una produzione di circa 3 milioni di Kwh di energia pregiata l’anno.
Pregiata? E’ quella prodotta nelle ore diurne, il momento di maggiore fabbisogno, e nei mesi caldi come quelli estivi quando le derivazioni idroelettriche producono meno.
Gli obiettivi? L’obiettivo principale è quello dell’autosufficienza energetica del territorio delle esteriori. Negli anni la produzione è aumentata ma il fabbisogno è lievitato maggiormente. Iniziative come quella del biogas erano pensate anche in questa funzione, ma cerchiamo di rifarci col fotovoltaico diffuso e sono certo che riusciremo a centrare questo che sarebbe un traguardo di grande valore, economico e simbolico.
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