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Scritto da Administrator |
Sabato 05 Febbraio 2011 22:45 |
Gentile professoressa Antolini, Scrivendo ”Finalmente ci siamo” in riferimento alla nostra Provincia, non mi richiamavo alla normativa scolastica provinciale, quanto piuttosto alla recente deliberazione della Giunta Provinciale approvata su proposta dell’assessore Dalmaso in merito alle lingue europee. L’atto contiene intenzioni e proposte che, se vi sarà la concreta volontà di realizzarle, contribuiranno a favorire la diffusione del tedesco in Trentino. Di ciò ho dato atto anche in un recente articolo sul quotidiano “Trentino”. Importate ritengo anche l’impegno a voler agire sul territorio. Essendo la delibera un atto amministrativo, non può evidentemente intervenire sull’ordinamento scolastico che è atto legislativo. E qui sta il punto. Lei, infatti, con le Sue argomentazioni, evidenzia in maniera inequivocabile che interrompere l’insegnamento obbligatorio del tedesco al termine del biennio superiore, come previsto dall’attuale legislazione provinciale, tutto può significare, fuorché attrezzare un giovani con una dotazione linguistica idonea alle esigenze odierne e, soprattutto, del futuro. In merito va detto che finora la nostra classe politica non ha mai assunto, nemmeno in presenza di robuste maggioranze consigliari, convinte e ferme decisioni legislative tali da porre la scuola nelle condizioni di formare i nostri giovani bilingui per quanto riguarda il tedesco in aggiunta alla loro madrelingua, dando evidentemente per “scontata” la conoscenza dell’inglese. Va doverosamente riconosciuto che non sono mancati esponenti istituzionali che su tale fonte si sono impegnati con forte determinazione, fra cui l’ex assessore provinciale all’istruzione Luigi Panizza. Vi è purtroppo sempre stata la mancanza di un terreno politico sufficientemente fertile da far crescere al massimo anche le migliori intenzioni. Anche le ricorrenti battute ad effetto del presidente della Giunta provinciale Lorenzo Dellai su un Trentino “Land” o sull’Euregio si sono esaurite in emozioni di poche ore. La mancanza dell’insegnamento del tedesco obbligatorio anche nel triennio delle Superiori da Lei motivatamente richiesto rimane pertanto per ora un’“incompiuta” che, ci auguriamo, possa essere presto completata. |