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Traduzioni e Comunicazione

Scritto da Administrator   
Mercoledì 05 Gennaio 2011 06:30

Il nuovo presidente Giorgio Butterini punta su energia e turismo per rilanciare l’economia chiesana con un ruolo di regia sovracomunale.
“Bim del Chiese, motore dello sviluppo locale”.
Il Bim del Chiese sarà protagonista, regista e motore dello sviluppo della Valle del Chiese. Parola di Giorgio Butterini, il nuovo presidente dell’ente che gestisce i proventi dei sovracanoni derivanti dallo sfruttamento delle risorse idroelettriche presenti sul territorio.

Votato da un ampia maggioranza (tredici voti su quindici disponibili) Butterini, 36 anni, sindaco di Condino, rappresenta il nuovo corso del Consorzio Bim del Chiese, dopo i 5 anni di Vigilio Nicolini, che ha rappresentato una presidenza certamente significativa e “di peso”. Un impegno che il neo-presidente si accinge ad affrontare non rinnegando quanto è stato fatto dai suoi predecessori, ma, anzi, rivalutandolo e partendo da qui per “rafforzare ulteriormente il ruolo del Bim a servizio dei Comuni e quale regia per lo sviluppo del Chiese”.

Allora Butterini, come si caratterizzerà la sua presidenza?
Naturalmente sento fortemente il peso della responsabilità, in quanto ritengo che negli ultimi anni il BIM abbia avuto un ruolo fondamentale per lo sviluppo locale e per il rafforzamento dell’unità del Chiese, che “deve” considerarsi un ambito organico ma compatto.  Di questo va dato certamente merito ai miei predecessori. Ritengo che la strada sia stata tracciata e agirò pertanto in piena continuità rispetto a quanto pianificato negli ultimi anni, sia in riferimento a una progettazione territoriale strategicamente condivisa a livello sovracomunale, sia in risposta alle concrete esigenze dei Comuni: recentemente il Consorzio è stato investito della gestione di piani specifici, come il Progetto legno, la Certificazione ambientale, l’Ecomuseo, il Piano di sviluppo energetico. Se i Comuni lo richiederanno, l’ente si farà carico di supportarli anche nella gestione tecnica di alcuni servizi e nella progettazione di interventi mirati. 
Sottolineo anche che credo molto nel lavoro di squadra e quindi coinvolgerò fortemente i colleghi amministratori assegnando loro competenze specifiche.

In che modi e con quali strumenti intende perseguire questa direzione?
Le idee in questo senso sono chiare. Vi sono delle componenti che definirei strategiche dalle quali non possiamo prescindere. La prima è la “rete territoriale”: qualsiasi piano di sviluppo deve essere concepito attraverso le relazioni che vanno curate e rafforzate a tutti i livelli: con i cittadini, le rappresentanze socio - economiche, i Comuni, la Comunità di Valle, la Provincia; il tutto in un’ottica europeista. Dobbiamo sentirci parte di un sistema e mai credere di poter essere autonomi o, peggio, autosufficienti! In sintesi, il BIM può certamente rappresentare un propulsore per la crescita locale, ma solo come componente di un meccanismo di sviluppo più ampio, organico e complesso. 
Il secondo strumento è rappresentato dall’“organizzazione di sistema”: qualsiasi progetto territoriale di carattere sovracomunale non può risultare slegato da un’impostazione ordinata e “gerarchica”, all’interno della quale tutti i soggetti interessati rispondano in relazione a ruoli, responsabilità, competenze operative e finanziarie, definizione e rispetto dei tempi.
Il terzo fattore è rappresentato dalla “visione”: ogni pianificazione e ogni investimento debbono essere conseguenza di un ponderato processo di analisi e sintesi, attraverso le quali vengano esemplificati punti di forza e di criticità,  obiettivi, strumenti e tempi per il loro raggiungimento.

Concretamente, quali sono le priorità?
Un concetto le riassume globalmente: offrire un futuro alla nostra terra e alle nuove generazioni. Dobbiamo creare occasioni per i giovani e quindi favorire l’imprenditoria giovanile, supportare lo studio e le opportunità di formazione, anche in riferimento ai settori strategici della nostra economia; vogliamo offrire momenti di incontro tra partner pubblici e attori economici, anche attraverso tavoli di concertazione e analisi che stimolino massimamente la filiera; nutro il sogno di rendere il nostro ambito eccellente - anche a livello nazionale ed europeo - sul piano della valorizzazione energetica: in piena collaborazione con la Esco continueremo a stimolare le politiche per l’incremento dell’efficienza in merito alle fonti rinnovabili;  ultimo, ma non in ordine di importanza, dare finalmente impulso alla concreta promozione turistica del Chiese: i considerevoli investimenti prodotti negli anni costituiscono un presupposto basilare per condividere e avviare un piano di valorizzazione del settore. Il nostro ambito ha tutte le potenzialità per poter aspirare a sviluppare una ricettività che integri l’economia esistente, ma per farlo dobbiamo fare riferimento a quelli che oggi reputo i principali “elementi competitivi”: qualità e originalità; rilanceremo anche il ruolo del Consorzio turistico.

I sovraccanoni aggiuntivi assegnati ai Comuni potranno costituire ulteriori opportunità?
Certamente sì. Si tratta di risorse notevoli, circa 5 milioni di euro l’anno che verranno riconosciuti per i prossimi 10 anni; essi rappresentano solo un parziale risarcimento per i danni subiti dal nostro territorio. Auspico che i Comuni vogliano impiegare parte di tali risorse nella pianificazione di interventi coordinati. Ne cito uno: sarebbe opportuno e interessante destinarne una porzione alla riqualificazione del paesaggio. Alcuni tratti della Valle, ben visibili anche dall’asse viabilistico principale, sminuiscono l’oggettiva bellezza del nostro territorio. Il BIM potrebbe farsi carico di tali valutazioni per indirizzare interventi mirati.

In conclusione descriva con una frase come concepisce il suo mandato.
Vorrei essere considerato un uomo “della” e “per” la Valle, ma con lo sguardo rivolto al futuro.