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Metroland o strade? Un dibattito per il 2011 |
Scritto da Roberto Bertolini |
Mercoledì 05 Gennaio 2011 06:28 |
Non c’è dubbio che anche del 2011 Metroland sarà uno dei temi caldi del dibattito politico. In questi giorni, poi, la tematica è stata ulteriormente al centro dell’attenzione di amministratori e media grazie ad uno studio, realizzato dalla Q-Nex di Bolzano, e commissionato dal consigliere provinciale Roberto Bombarda, che analizza il futuro del trasporto pubblico in Giudicarie. In particolare esso vuole essere una proposta per puntare con decisione a liberare dal traffico le strade e a riscoprire il trasporto pubblico come vera alternativa all’uso dell’automobile privata. Fra gli scenari di “intervento nel medio e lungo periodo” che Bombarda ipotizza, c’è appunto quello di Metroland, l’innovativo sistema di trasporto pensato dalla Provincia per collegare il centro Trento alle valli, che - per le Giudicarie - prevede la assai complessa tratta Trento-Mori-Arco-Ponte Arche-Tione, per un totale di circa 48 minuti di viaggio. Lo studio naturalmente va oltre, richiedendo ad esempio il prolungamento di tale linea fino a Baitoni di Storo (con fermate intermedie ) e un ramo “turistico” fino a Pinzolo-Cabinovia Tulot, anche perchè nella soluzione prevista dalla Provincia resterebbero tagliate fuori Valle del Chiese e Val Rendena, che dunque richiederebbero ancora l’utilizzo dell’autobus per raggiungere la stazione di Tione. E fino a qui, sulla carta, il progetto Metroland non fa una grinza. Però resta il confronto con la realtà, che è impietoso. Metroland è un idea di ampio respiro, innovativa e futuristica, ma ha diverse controindicazioni. In primis il costo, 5 miliardi di euro, calcolati peraltro nello studio del 2007 (e dunque passibili di ulteriori rincari); poi i tempi per la realizzazione, non inferiore ai 25 anni se si iniziasse domattina; ancora, i costi di gestione di una struttura così tecnologica; il fatto che il “guadagno di tempo” rispetto all’autobus è ancora troppo contenuto (da Tione passando per Arco a Trento 48 minuti, contro l’ora attuale) per convincere tanta gente a lasciare l’automobile a casa; il fatto che esso si rivolga solo al traffico di persone e non alle merci per le quali il problema trasporto si ripropone intatto. Le perplessità sono diverse come si vede, anche fra gli amministratori pubblici, che ritengono bellissimo il progetto in linea ideale, ma di scarsa concretezza, almeno nel breve. Allora, in quest’ottica, ci permettiamo di suggerire 5 opere fondamentali per le Giudicarie da fare al più presto, sul tavolo da anni: su tutte la variante di Comano Terme, poi la sistemazione delle Gallerie di Ponte Pià, davvero disastrate, la circonvallazione di Pieve di Bono, già appaltata nel 2008 e poi scomparsa nei meandri della burocrazia, e la variante di Pinzolo, indispensabile in chiave turistica. Infine la continuazione del miglioramento della tratta Ponte Caffaro-Ponte Re, avviata coll’accordo del febbraio 2008 di Condino tra il presidente della provincia di Brescia Cavalli e Dellai. Con queste opere si ribalta l’ottica di Metroland che vuole collegare “le valli con Trento” (e - i più maliziosi dicono -rendendo così le valli una specie di dormitorio e poi di giorno “tutti nel capoluogo”…) e si propone di collegare “la Lombardia con le Giudicarie” e il “resto del Trentino con le Giudicarie” creando “qui” opportunità di lavoro, di turismo, di industria, ma rendendo più facile la vita a chi vuole venire in Giudicarie a passare le proprie vacanze o delle aziende che da qui, ogni giorno, spediscono le proprie merci verso tutta l’Italia. |