Sfoglia il giornale
Â
Â
Ricerca per Parole chiave
comune scuola società territorio 2010 politica giudicariesi sindaco bleggio montagna campiglio condino banche consorzio cultura chiese cittadini provincia elezioni presidente comunità comuni festival consiglio giudicarie sviluppo giovani pinzolo prodotti investimenti rendena trentino crisi trento giunta tione paese provinciale
Primo Piano
Politica
Sport
Economia
Cultura
Foto 2010
Giudicarie: Anno Nuovo, vita nuova |
Scritto da Administrator |
Mercoledì 05 Gennaio 2011 00:04 |
Ad ogni inizio d’anno in ogni famiglia, in ogni associazione, in ogni azienda si fissano gli obbiettivi da raggiungere, scalette dei tempi, innovazioni da portare e priorità da seguire. Lo si fa da sempre, con razionalità e buon senso. Alla fine dell’anno ci si potrà vantare d’essere stati buoni capifamiglia, buoni presidenti, buoni imprenditori dimostrando, carte alla mano, i risultati raggiunti ed i tempi rispettati. Questo non succede nel pubblico, né in politica, ove le cose vanno alla rovescia, all’inizio dell’anno si promettono mari e monti ed alla fine non si vedranno né mari né monti, senza che nessuno si giustifichi, senza che si diano spiegazioni, si fa finta di niente e buona notte, salvo tornare a ripromettere le stesse cose il primo giorno del nuovo anno. Una tiritera di raggiri che continuano imperterriti fin dai tempi dell’invenzione della democrazia. Per essere eletti occorrono i voti e per ottenere voti: o si comprano con il vile denaro (clientelismo) o con le promesse che sono, il più delle volte, imposture belle e buone. Non c’è scampo. Cosi funziona da anni la politica in Italia, ed anche il Trentino sembra non esserne esente, anzi. Guardiamo in casa nostra, in Giudicarie, non è che ci manchi molto, ma soffriamo da sempre i disagi e l’emarginazione dovuti alla nostra posizione di estrema periferia. Così ne soffrono le nostre imprese, i nostri artigiani, i nostri studenti, le nostre famiglie che dovendosi recare Trento, centro d’ogni servizio, impiegano lo stesso tempo di trent’anni fa, la strada non è cambiata di molto, il percorso è rimasto quello, con qualche miglioria, niente di più. C’è quindi l’urgenza di una viabilità all’altezza dei tempi moderni, la chiediamo da trent’anni in mille convegni, seminari e riunioni, abbiamo sempre avuto assicurazioni, tempi certi, parole d’onore, ma siamo qui ancora a provarci per l’ennesima volta, per dovere, speranzosi, anche se per niente fiduciosi. Eppure abbiamo un impianto burocratico amministrativo idoneo ad una città come Milano con i suoi sei milioni di abitanti. Noi abbiamo le competenze da gestire, siamo autonomi, è vero, ma sono pur sempre deleghe per un numero limitato di persone, invece no! Noi non siamo gente qualunque! Abbiamo la nostra politica estera, inviamo politici a spasso in tutto il mondo ( non sempre con motivazioni credibili), mandiamo consistenti contributi a destra e a manca, e non sempre dove c’è effettiva necessità, abbiamo perfino una specie d’ambasciata a Brusselles che non serve a nessuno, e abbiamo l’Università, nostro fiore all’occhiello, voluta per far crescere i nostri ragazzi e rinnovare la classe dirigente trentina, e, invece, fa crescere i ragazzi degli altri, relegando i nostri a ruota di scorta. Coltiviamo sogni di gloria in ambiti più grandi di noi, vedi elettronica, informatica, biotecnica, ed altro, occupando spazi del privato per noi poco redditizi, abbiamo perfino fatto diventare la cultura un “bissness” commerciale, sempre in perdita s’intende, l’arte in Trentino è un evento per pochi, elitario, non le si deve chiedere di farci guadagnare. Ed abbiamo più società collaterali alla Provincia che l’intera Lombardia. Il tutto a costi esorbitanti, se ne va più di mezzo bilancio provinciale. Se aggiungiamo una buona sanità, la scuola con le sue ambizioni, meglio con le ambizioni dei suoi insegnanti, una promozione turistica stellare, delle risorse dell’autonomia non rimangono che le briciole. A discapito di tutto il resto(poveri noi!). Così siamo messi. Dobbiamo cambiare. Abbiamo peccato ed ancora pecchiamo di bullismo politico, figlio di frustrazioni antiche e di nuove ambizioni presuntuose e velleitarie. E’ stata, per il Trentino, una lunga stagione di sogni e di sfide, di proclami e di “poster” appiccicati in ogni ufficio, una stagione da ricordare con nostalgia, ora siamo entrati nella stagione delle vacche magre e dobbiamo prenderne atto. La buriana economica non è passata, anzi, adesso viene il brutto, nasconderlo è pura follia, è la stagione in cui bisogna, tutti insieme, politici e non, rimboccarsi le maniche, tornare con i piedi per terra, riappropriarsi dei nostri antichi valori, tornare alla prudenza, alla temperanza, alle spese oculate, alla programmazione seria e severa, dobbiamo ritornare con dignità ed orgoglio nella nostra dimensione secolare. Altrimenti l’alternativa per le nostre valli tornerà ad essere l’emigrazione, ma, non c’è più l’America che ci aspetta, oggi come oggi sarebbe difficile anche emigrare. Pensiamoci, sarà un modo diverso e più realistico di affrontare il nuovo anno, il 2011.
|