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Foto 2010
Scritto da Adelino Amistadi |
Venerdì 08 Ottobre 2010 07:08 |
Il “cialtronismo”... dei giornalisti Egr.sig. Amistadi, sono un lettore accanito di giornali, locali e nazionali, e talora resto perplesso di fronte a scritti palesemente di parte, cronache superficiali, altre ambigue, piene di livore, alcune assolutamente vuote, è così difficile scrivere le cose come stanno, serenamente, con un minimo di equilibrio? Forse no... dipende con che stato d’animo uno si appresta a scrivere. Io, che non sono giornalista, scrivo d’impeto e di botto raccontando come la penso, cerco però d’essere obiettivo sui fatti e poi mi riservo un mio commento che può essere di parte, ma in maniera chiara, limpida, così la penso e così la scrivo, pronto a confrontarmi con tutti. Altri hanno un altro modo di operare, di certo oggi dai giornalisti abbiamo poco da imparare se è vero quello che ha scritto pochi giorni fa Giovanetti, direttore dell’ “L’Adige” in un suo redazionale dal titolo “ Il cialtronismo dei giornalisti”. Gliene riporto qualche riga: “ A volta capita di vergognarsi di fare il mestiere che chi scrive reputa il più bello del mondo: il giornalista. Succede quando la superficialità, la ricerca di sensazionalismo a tutti i costi, la voglia del titolo ad effetto a prescindere dalla realtà delle cose hanno il sopravvento sull’informazione, sulla verifica dei fatti, sull’accertamento della verità,o per lo meno sul tentativo di avvicinarsi il più possibile.......(il giornalista)..ha il dovere, il compito, la missione di fare informazione, e informazione corretta......(come fare?)...L’unico modo possibile è quello di tornare alle regole base del giornalismo. Innanzitutto la verifica delle notizie, l’accertamento dei fatti, il riportare i vari punti di visti, cioè sentire di ogni vicenda due o tre campane,. Poi l’equilibrio di giudizio, il “pesare “ le notizie per darvi il giusto peso, la pulizia da giudizi ideologici, ma soprattutto da pre-giudizio di qualunque genere sia...e soprattutto dire basta una volta per tutte alla tentazione di fare un altro mestiere, quello dell’intrattenitore... del saltimbanco....per tornare a fare con un po’ più di umiltà il vecchio ma sempre importante mestiere di informare, cioè di raccontare i fatti per quelli che sono.....aiutando il lettore a formarsi un giudizio sereno e misurato.” Concordo sul titolo e sui contenuti. Belle parole, le sottoscrivo in pieno, attendiamo insieme che si torni alle “regole base”, un po’ tutti, bravi e meno bravi. Non è poi così difficile, in fondo la regola base del giornalismo antico era solo una: onestà, onestà intellettuale. Esiste ancora? La domanda è patetica, ma opportuna, mi creda. |