Home Editoriale Il potere del voto

Traduzioni e Comunicazione

Il potere del voto
Scritto da Adelino Amistadi   
Venerdì 08 Ottobre 2010 07:05

Il dado è tratto. Le elezioni per la Comunità di Valle delle Giudicarie sono alle porte, il 24 ottobre saremo chiamati a fare il nostro dovere di liberi cittadini. Senza nasconderci dietro a un dito, sappiamo tutti che il progetto delle Comunità di Valle è nato fra mille perplessità e polemiche. In Giudicarie s’è perfino discusso se il comprensorio doveva stare unito o dividersi in almeno tre nuove Comunità, abbiamo visto come è andata, si arrivò al referendum e l’unità delle Giudicarie fu salvaguardata.


Acqua passata, ora cerchiamo di essere realisti, le elezioni del 24 di questo mese ci saranno e quindi cerchiamo insieme di lavorare per fare in modo che la Comunità parta nel migliore dei modi. Ascoltiamo con interesse quanto i tre candidati Presidenti hanno da dire, i loro programmi, il loro Progetto-Giudicarie da cui dipenderà gran parte del nostro futuro ed il futuro dei nostri figli, ascoltiamo i candidati consiglieri, sono più di 250 racchiusi in cinque liste, ne sentiremo di cotte e di crude, ma potremo così farci un’idea precisa di chi votare e chi no, sono nostri conterranei, non alieni. Certo, fra i candidati ci sono molti dei soliti nomi della politica nostrana, altri che sarebbe stato meglio non vedere in questa scommessa, qualche “furfante”, qualche “faccendiere”, altri ancora così così. Ci sono però anche tanti visi nuovi, tanti giovani, ognuno con le sue competenze e la sua voglia di rinnovare, con l’impegno di portare avanti gli interessi di tutti e non solo i suoi, e che stanno investendo per la prima volta tempo, energia e passione, alla faccia del disfattismo nel quale qualcuno vorrebbe gettare ogni sorta di impegno politico.
Forse sono i giovani che più degli altri hanno capito l’importanza della posta in gioco, della scommessa che ci aspetta, del ruolo basilare per la gente giudicariese che la Comunità di Valle sarà chiamata a svolgere. Solo con amministratori preparati ed all’altezza potremo garantirci un futuro più sicuro e sereno. Ecco perché è indispensabile andare a votare. Votare significa scegliere, votare vuol dire assumersi per la propria parte le  responsabilità di cittadini interessati al proprio divenire, votare vuol dire impedire ai trafficoni di impossessarsi delle nostre istituzioni, votare vuol dire, per la prima volta, dimostrare di sapersi autogovernare. Non votare, in queste elezioni, vorrebbe dire lavarsene le mani dei nostri problemi, della nostra marginalità, delle nostre difficoltà di valli di periferia bistrattate da sempre dal centralismo provinciale. Meditate gente, meditate.