Nel testo molte semplificazioni per autorizzazioni edilizie e bonus per le costruzioni a risparmio energetico Gilmozzi, “urbanistica più semplice” Il nuovo “Codice”, passato al vaglio del Consiglio delle Autonomie, verrà definitivamente approvato dall’esecutivo provinciale in agosto Dopo il nuovo Piano urbanistico provinciale e relativa legge urbanistica del 2008 (e a brevissima distanza dalla legge 4 del marzo 2010, che ha modificato e integrato la legge vigente) è in dirittura d’arrivo la piena attuazione della riforma dell’urbanistica e dell’edilizia trentina. Un “codice” che mette ordine alla normativa sulla materia stratificata negli anni, con un obiettivo in particolare, quello di assicurare al settore semplicità ed efficienza e alla sua disciplina stabilità nel tempo. “Padre” del Codice, l’assessore provinciale all’urbanistica e gli enti locali Mauro Gilmozzi.
Assessore, qual’è il senso di questi provvedimenti? Riassumendo in maniera stringata possiamo dire che in questo pacchetto di provvedimenti approvati dalla Giunta provinciale troviamo una razionalizzazione e una semplificazione delle normative in materia di urbanistica ed edilizia. Tra i provvedimenti spiccano innanzitutto, per rilevanza e innovazione, quelli che mirano a rimuovere ostacoli burocratici e imprimono uno slancio decisivo alla promozione dell’edilizia sostenibile, cioè alla realizzazione di edifici ad alto risparmio energetico.
Perchè la Provincia ha sentito la necessità di emanare un “codice”? Questo testo porta a compimento quel processo di riforma e riordino della normativa provinciale in materia di urbanistica e di edilizia che – a livello legislativo - è iniziato nel 2008 con il PUP e la nuova legge urbanistica provinciale e che è proseguito nel marzo di quest’anno con la legge n. 4: leggi queste che hanno demandato a successivi regolamenti e delibere di Giunta provinciale la propria attuazione. Lo strumento del codice permette di fare chiarezza e di riassumere in unico testo tante leggi e regolamenti che si sono stratificati negli anni.
Ci fa alcuni esempi delle semplificazioni normative contenute nel codice? Tanti interventi vengono esonerati dall’obbligo di presentazione della Dia, soprattutto per quanto riguarda l’interno casa, come il rifacimento di pavimenti ad esempio, ma anche per quanto riguarda alcune tipologie di pertinenze. Di rilievo e impatto ancora maggiore è l’attuazione di quella forte semplificazione delle procedure edilizie introdotta dalla L.P. 4/2010, la quale - pur rinviando all’adozione di questi provvedimenti l’applicazione di tali disposizioni - aveva già ampliato il novero degli interventi edilizi “liberi” (cioè non più soggetti ad alcun titolo abilitativo) e accelerato l’iter per il rilascio della concessione edilizia. Con questo provvedimento viene approvata la modulistica da utilizzare e la documentazione standard da presentare per la richiesta di concessione edilizia e per la dichiarazione di inizio attività (DIA), che saranno, a differenza di quanto avvenuto fino ad oggi, saranno obbligatoriamente uniformi per tutti i comuni trentini.
E le misure per la valorizzazione delle energie rinnovabili? Abbiamo previsto il riconoscimento, per gli edifici con prestazioni energetiche superiori al livello obbligatorio (classe B), di un bonus volumetrico, cioè la possibilità di un incremento del volume in rapporto al livello di prestazione energetica raggiunto. Altro contenuto saliente di questi provvedimenti è la disciplina per gli interventi di riqualificazione architettonica sugli edifici a prevalente destinazione residenziale esistenti da almeno quindici anni. Per tali interventi, finalizzati al miglioramento delle qualità architettonica, dell’efficienza energetica, delle condizioni igienico-sanitarie e della sicurezza strutturale, è consentito un incremento volumetrico del 15 per cento, cui si può aggiungere il bonus volumetrico relativo alla prestazione energetica. Trattasi di una misura straordinaria una tantum (con scadenza delle domande nel marzo del 2011) la quale, oltre ad assicurare l’obiettivo primario della riqualificazione degli edifici datati, è concepita anche quale misura anticongiunturale a sostegno delle imprese operanti nel settore edilizio.
Parlando invece da assessore agli enti locali, quali spunti trova per la prossima legislatura a due mesi dalle elezioni comunali? Saranno 5 anni impegnativi per le nuove amministrazioni, nei quali i comuni si troveranno di fronte a diverse sfide, fra le quali ci sarà sicuramente una inevitabile contrazione della finanza locale che dovrà portare ad un’ottimizzazione e razionalizzazione delle risorse. In secondo luogo sarà la legislatura del completamento della reti, come ad esempio quella delle fibre ottiche, che porterà un sensibile miglioramento nella gestione della pubblica amministrazione, soprattutto in termini di qualità e tempestività dei servizi erogati ai cittadini. La terza sfida sarà quella della responsabilizzazione dei comuni e degli amministratori che dovranno credere nella Comunità di Valle, per riuscire a costruire insieme il proprio futuro con maggiori opportunità di programmazione a tutti i livelli, dallo sviluppo delle attività produttive all’urbanistica, alle attività sociali.
A proposito di Comunità di valle, il 2010 è l’anno decisivo. Direi proprio di sì, a cominciare dal fatto che già dall’inizio dell’anno due Comunità sono attive, fra cui le Giudicarie, dove molto è già stato fatto sotto il profilo della costruzione di questo nuovo soggetto. Ad ottobre, poi, ci saranno le elezioni, a suffragio universale, che rappresentano uno spartiacque per questo nuovo ente, anche per capire quale sarà il grado di adesione della gente a questo progetto. Poi starà ai nuovi amministratori riempire di contenuti la Comunità, soprattutto nel senso di darle un’anima e una capacità di programmazione politica del proprio sviluppo |