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Metroland, ma come?
Scritto da Paolo Artini   
Giovedì 08 Luglio 2010 07:14

Da tre anni si parla di Metroland, il rivoluzionario sistema di collegamento su rotaia delle valli del Trentino con il capoluogo. Un mega-progetto, da 5 miliardi di euro totali che però presenta ancora dei contorni incerti. Per quanto riguarda le Giudicarie, ad esempio, la tratta ipotizzata è quella Tione-Arco-Rovereto-Trento, in luogo della più tradizionale Tione-Sarche-Trento. Sono molte le perplessità sul tema, ancora poco dibattuto tra Provincia e Comuni. Da questo numero ospitiamo un dibattito sull’argomento, che inizia con una lettera del sindaco di Zuclo, Paolo Artini.Il progetto di mobilità alternativa della Pat presenta ancora luci ed ombre
Metroland, ma come?
Il percorso prospettato dalla Provincia non porta effettivo guadagno in termini di tempi di percorrenza e praticità

 

Da tempo ormai si sente parlare per indiscrezioni del progetto Metroland che nel futuro potrebbe collegare, finanze permettendo, le periferie del Trentino con Trento per via ferroviaria in tempi rapidissimi. Purtroppo anche gli amministratori giudicariesi fin’ora si sono dovuti accontentare delle indiscrezioni, con la sensazione che la condivisione della cosa non sia indispensabile o comunque non sia una cosa urgente. A tutt’oggi non è avvenuto nessun momento informativo ufficiale.
Dalle indiscrezioni circolate ormai copiosamente si arguisce che la linea ferroviaria Tione-Trento «passerebbe» da Ponte Arche, Arco e Rovereto. Tempo «stimato» 40 minuti.
Per queste ragioni in aprile ho scritto una nota all’assessore Pacher nella quale con spirito costruttivo offrivo una riflessione sul progetto che, sostenevo, rappresenta una delle idee più ambiziose per il futuro provinciale col Presidente Dellai come grande ideatore e con l’Assessore come convinto sostenitore.
Partivo considerando che ad oggi per andare a Trento in corriera si impiegano circa 60-70 minuti: dal punto di vista temporale ne risulterebbe un miglioramento anche se non eclatante. Considerando invece che ad oggi il tratto Tione-Trento si copre con l’automobile in circa 45 minuti, dal loro confronto le due opportunità potrebbero sicuramente competere e questo è più preoccupante, visto anche l’investimento in gioco. Si tenga anche presente che per prendere il treno dai paesi si deve per forza salire in auto per raggiungere Tione o Ponte Arche tornando a volte, inevitabilmente, anche un pò indietro. L’auto poi garantisce libertà di movimento e «carico spese» nell’area cittadina e non ha orari: si dovrebbe «battere» l’auto sui tempi.
Buttavo pertanto lì un’idea che, a prescindere da un’ovvia valutazione di fattibilità tecnica (vedi ad esempio il «salto» finale di quota non indifferente), taglierebbe a metà il percorso e quindi i tempi: Tione - Ponte Arche – lato sinistro della valle del Sarca (Banale) – zona Vezzano – zona Terlago – Trento nord - Trento. Senza altre soluzioni integrate il viaggio diventerebbe di nuovo «lungo» (40 minuti) solo per chi fosse diretto ad Arco e Riva.
Concludevo che all’interno delle fondamentali valutazioni economico-gestionali del progetto complessivo, valeva la pena prendere almeno preliminarmente in considerazione questa possibilità da parte di chi si occupa molto più competentemente del progetto.
Fare un lungo viaggio espone certamente anche ad un maggior rischio. Da questo punto di vista far passare tutti i giudicariesi da Rovereto parrebbe quasi privo di senso, anche buttando un occhio sulla carta geografica. Per non parlare di un prevedibile futuro allungamento alla Rendena. Si consideri poi che la grande maggioranza dei giudicariesi è diretta a Trento più che a Rovereto. Fare un lungo viaggio comporta per i pendolari una notevole perdita di vita vissuta nella propria famiglia e/o comunità. Fare un viaggio breve potrebbe indurre molti più studenti a fare comodamente i pendolari senza spendere soldi in affitti di appartamenti a Trento con aumento benefico dell’utenza. Un viaggio breve permette di aumentare le corse e/o utilizzare il mezzo su altre tratte.
Ai lettori del Giornale delle Giudicarie e ai miei colleghi se non altro un po’ di stimolo alla discussione sull’argomento.
Va da sé che l’aspetto «romantico» che caratterizzava i viaggi in corriera di un allora studente pendolare qual’ero, ma certamente anche quelli di adesso, con le amicizie, le confidenze, gli amori nascenti, le apprensioni e persino i canti serali (con gli amici del coro Castel Campo) potrebbe andar perso per sempre: ma questa è un’altra storia………….”
Paolo Artini
Sindaco di Zuclo