
Nuovi macchinari e riorganizzazione del personale per ridurre radiazioni e tempi d’attesa. Un nuovo moderno macchinario per le radiografie e una nuova organizzazione del personale. Con questa dote il reparto di radiologia dell’ospedale di Tione, guidato dal novembre 2008 dal primario Eugenio Marsilli (dopo 25 anni di esperienza al Santa Chiara), si rilancia e punta ad offrire un servizio sempre migliore al cittadino, dopo aver, nell’ultimo anno, ridotto i tempi di attesa e introdotto con la nuova strumentazione arrivata a febbraio un esame a raggi X molto meno impattante dal punto di vista dell’irradiazione.
Dott. Marsilli, quali migliorie ha portato il nuovo macchinario per radiografie di recente installazione? Va detto innanzitutto che il nuovo macchinario è uno strumento di ultima generazione che va a sostituire quello precedente, assai datato. In primis, ed è un fatto molto importante, esso consente di ridurre fino al 40% l’irradiazione di raggi X del paziente che si sottopone a radiografia, oltre a consentire ai tecnici di lavorare in massima sicurezza. In secondo luogo, questo macchinario permette di agire attorno al paziente senza costringerlo a movimenti particolari, riuscendo a fotografare perfettamente qualsiasi particolare con il paziente ad esempio steso sulla barella. In più si tratta di una tecnologia filmless, ossia senza lastra, che lavora in digitale, con la radiografia che viene acquisita direttamente dal computer e messa in rete con gli ospedali trentini.
Una tecnologia che ha accresciuto il grado di efficienza del reparto di radiologia di Tione. Sicuramente sì, ma come tengo sempre a sottolineare le tecnologie all’avanguardia sono solo una componente, seppur importantissima, di un servizio sanitario efficiente. L’altra è sicuramente rappresentata dal personale e penso che anche da questo punto di vista nell’ultimo anno siano stati fatti dei grossi passi in avanti, con una copertura maggiore dei turni, una riorganizzazione interna e una maggiore sinergia con gli altri reparti ospedalieri.
Anche la sua nomina, a fine 2008, sottintendeva una volontà di riorganizzazione del reparto. Diciamo che la mia designazione è coincisa con la volontà dell’Azienda per i servizi sanitari di dare sviluppo al reparto di radiologia di Tione, anche attraverso la riorganizzazione del reparto stesso e del personale, nell’ottica di un potenziamento degli ospedali periferici portata avanti dall’attuale assessore provinciale alla Salute Ugo Rossi (altri quattro macchinari simili sono stati installati a Cles, Borgo, Cavalese, Arco). Grazie all’impegno dell’Apss e al gruppo di collaboratori che ho trovato qui a Tione siamo riusciti a potenziare il reparto, e così possiamo offrire un servizio di livello ai cittadini, che ora non hanno più bisogno di spostarsi per le visite, come è avvenuto negli ultimi anni. La politica dell’Apss vuole appunto contrastare questa tendenza alla “migrazione” dei pazienti e il messaggio che possiamo dare attualmente ai cittadini è questo: a Tione il reparto di radiologia può venire incontro ad ogni esigenza in tempi estremamente contenuti, dunque in questo presidio ospedaliero ci sono i mezzi e le competenze per la diagnostica e per la cura, ferma restando la libertà di ognuno di farsi curare dove vuole.
Che situazione ha trovato arrivando a Tione? Ho trovato una situazione comunque buona, dove però c’era una carenza quantitativa di personale (un solo medico per il reparto) che non permetteva di erogare il servizio di radiologia con continuità. Peraltro il primariato era vacante da 7 mesi (il precedente primario era Claudio Fuochi) e dunque in questi periodi di riorganizzazione è normale che vi sia sempre qualcosa da rivedere.
Come prosegue ora il lavoro di potenziamento del reparto? Allora, possiamo dire di essere già ad un buon livello dal punto di vista radiologico. Ora occorre implementare ulteriormente il lavoro sulla diagnostica ecografica, in attesa di ricevere la risonanza magnetica presumibilmente per fine 2011, al termine dei lavori di ristrutturazione della struttura ospedaliera.
Attualmente come funziona il sistema di diagnostica con ecografia? Essa può surrogare la risonanza magnetica? Il sistema di ecografia attuale funziona su livelli più che discreti. Occorre dire che in periferia a differenza della città, non ci sono le alternative delle tante cliniche private o para-private che assorbono parte delle richieste, dunque i tempi per un’ecografia sono necessariamente più lunghi. Essa non può surrogare in toto la risonanza magnetica, ma è molto utile per eseguire una scrematura preventiva dei casi, destinando ad essa solo una percentuale di pazienti con determinate tipologie di Detto questo nell’ultimo anno abbiamo ridotto i tempi di attesa massimi al di sotto di un mese, molto inferiori comunque dei tempi massimi previsti dall’Apss (3 mesi). Naturalmente tutte le ecografie urgenti - o quelle segnalate come tali dai medici di base - vengono evase immediatamente. |