
Verrà inaugurata giovedì 3 giugno la quinta edizione del Festival dell’Economia organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento, dal Comune e dall’Università di Trento in collaborazione con il Gruppo 24 ORE e l’Editore Laterza. A guidare l’importante evento che si è imposto nel panorama dei principali confronti economici internazionali, uno dei più noti economisti italiani, Tito Boeri che anche quest’anno ha preparato un’edizione straordinaria.
Dopo il successo dell’edizione del 2009 che aveva discusso di Identità e crisi globale, quest’anno si tratterà in particolare di come orientarsi in un mondo ricco d’informazioni e sempre più povero d’attenzione. Sarà, come gli anni scorsi, un’occasione unica per i trentini che potranno assistere, direttamente dai principali economisti di tutto il mondo, ad un’approfondita analisi della situazione economica che sta creando grossissime preoccupazioni. Boeri nella sua presentazione pone alcune tematiche e riflessioni significative: “e i nuovi padroni del vapore sono i padroni dell’attenzione, coloro che controllano i media, i programmi di maggiore ascolto. Contano oggi molto più di chi detiene il capitale fisico, sono molto più influenti dei proprietari delle fabbriche, delle ferrovie, anche dei grandi centri commerciali.” L’innovazione tecnologica e la rete rendono le informazioni accessibili a miliardi di persone a costo zero, eppure produrre quelle informazioni resta molto oneroso. Per questo il mercato dell’informazione è sempre più popolato da soggetti in perenne e affannosa ricerca di finanziamenti pubblicitari che si espongono a possibili condizionamenti degli inserzionisti e quindi vulnerabili al potere economico e politico. Di qui interrogativi preoccupanti circa l’esercizio del controllo democratico dei cittadini e gli stessi costi economici della disinformazione: senza informazioni, i prezzi smettono di svolgere la loro funzione e i mercati non possono operare. Ancora Boeri, “Un esempio immediato dei costi della disinformazione ci viene dalla Grande Recessione del 2009. Il crollo di interi segmenti dei mercati finanziari è stato proprio il prodotto di asimmetrie informative sempre più marcate, banche che non si fidavano più le une delle altre perché sapevano che c’erano tutti quei “titoli tossici” in circolazione e che le banche che li detenevano in grandi quantità avrebbero fatto di tutto per non rivelarlo. Anche quando le banche erano davvero poco “intossicate” e, dunque, desiderose di far conoscere il buon stato dei loro bilanci, non avevano alcun modo di rendere credibili le informazioni rassicuranti da loro trasmesse ai mercati.” A questioni così rilevanti non poteva che accompagnarsi una presenza di assoluta qualità dei relatori protagonisti. Fin dall’inaugurazione con Robert Putnam, “l’accademico più importante al mondo oggi” secondo la definizione del Sunday Times, che ci introdurrà nelle sfide della società multietnica nell’ “era di Obama”: perché uno dei problemi dell’informazione riguarda, appunto, il rapporto tra i dati reali e la percezione collettiva dei grandi fenomeni sociali. Un tema che ricorrerà in molti interventi e che troverà uno dei suoi momenti centrali nella presentazione che Ilvo Diamanti, in dialogo con Gian Antonio Stella, farà per la prima volta dei dati dell’Osservatorio Europeo sulla sicurezza, proprio su “Criminalità e sicurezza nell’informazione”. Sempre nella giornata inaugurale la presenza del premio Nobel per l’Economia 2002, Vernon Smith ci riporterà al tema della crisi e della grande recessione del 2009 confrontandola con la crisi del ’29, anche quella innescata da una bolla immobiliare, e chiedendosi cosa succede in un mondo in cui molte informazioni di base vengono a mancare. Di assoluto prestigio la presenza di protagonisti del mondo della finanza e dell’impresa. L’informazione zoppa sulla struttura di controllo delle società sarà il tema affrontato da Piergaetano Marchetti. Con Roberto Colaninno e Rocco Sabelli si ripercorrerà il caso Alitalia tra informazione e realtà a confronto con due economisti come Andrea Boitani e Carlo Scarpa. Corrado Passera, intervistato da Jennifer Clark del Wall Street Journal analizzerà i temi della trasparenza e della finanza e discuterà le scelte necessarie per riprendere il cammino dello sviluppo. Ma si parlerà di Internet e della rivoluzione tecnologica che sta travolgendo il mondo della diffusione dell’informazione: libri, e-books e web nell’analisi di Paola Dubini, Stefano Mauri e Gino Roncaglia; Agar Brugiavini, Innocenzo Cipolletta ed Enrico Giovannini ci parleranno di “conoscenza condivisa”, di dati statistici spesso messi in discussione, e quindi del rapporto tra informazione e politica; Nutrita la rappresentanza di operatori del mondo dell’informazione sia italiana che estera: un testimone del tempo come Milena Gabanelli si chiederà se è ancora possibile per un giornalista essere cane da guardia del potere; Lucia Annunziata e Riccardo Iacona, coordinati da Beppe Severgnini, incontreranno colleghi della stampa estera in un confronto tra diversi modelli d’informazione in TV. A questi, che sono solo alcuni tra protagonisti dell’edizione 2010 del Festival, si aggiungono grandi personalità del dibattito pubblico e culturale italiano: tra gli altri, Alberto Alesina, Concita De Gregorio, Gianni De Michelis, Guglielmo Epifani, Gianni Riotta, Maurizio Sacconi, Michele Salvati, Renato Soru, Tiziano Treu. Un invito per tutti gli i interessati a non perdersi i molti importanti appuntamenti del festival che sarà possibile seguire anche via internet attraverso il sito della Provincia di Trento. http://www.provincia.tn.it/
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