
Il primo febbraio del 2008 si celebrava a Condino presso la sede del Bim la firma, molto importante, di un accordo tra la provincia di Trento e quella di Brescia per “sbloccare” la situazione della statale del Caffaro, i cui lavori languivano da 20 anni in zona Ponte Re. Da tempo infatti i cantieri erano fermi e le parti di superstrada già costruite, pezzi di viadotti e gallerie giacevano a lato della vecchia statale come Cattedrali nel deserto. Poi l’accordo.
La Provincia di Trento – su sollecitazione del Bim - riconoscendo l’importanza del collegamento con la provincia di Brescia (e la sua economia) aveva allora stanziato 28 milioni di euro per contribuire alla realizzazione dei lavori nella zona di Ponte Re, oltre che per alcuni lavori di sistemazione della statale nel tratto sul lago d’Idro. Una parte li ha messi la provincia di Brescia e soprattutto l’Anas, così il 28 dicembre scorso si è potuto finalmente brindare – dopo anni di sospiri – all’apertura della nuova superstrada che bypassa tanti paesi della Valsabbia, dove da sempre si creavano degli imbuti. L’Anas ha infatti aperto al traffico un nuovo lotto della strada statale 237 «del Caffaro», dallo svincolo di Pompegnino di Vobarno a quello di Sabbio Chiese, comprendendo anche lo svincolo intermedio di Clibbio di Vobarno. L’opera completa l’adeguamento dell’intero percorso, da Villanuova sul Clisi alla località di Barghe nord e consente la percorrenza di un unico tratto stradale ammodernato della lunghezza di circa 15 km. Il tratto aperto a fine dicembre è lungo 6.500 metri, di cui 3.705 costituiti dalle tre gallerie naturali “Carpeneda”, “Prada” e “Pavone” e per circa 270 metri dal ponte a tre campate “Chiese”, dal ponte sul Trinolo e da vari cavalcavia e sottopassi. La restante parte, circa 2.500 metri, si sviluppa per l’80% in rilevato e mezza costa e per il 20% in trincea. «I 6,5 km che abbiamo aperto al traffico - ha detto il presidente dell’Anas Pietro Ciucci - ricoprono un ruolo fondamentale nell’ambito dei collegamenti viabilistici bresciani poiché permettono di migliorare il collegamento con le maggiori località sciistiche, in particolare con Madonna di Campiglio». Il progetto originario dell’opera era stato redatto nel luglio 1990 e i relativi lavori erano stati consegnati a dicembre 1993, ma fu necessario interrompere il contratto di appalto e redigere un nuovo progetto definitivo dei lavori di completamento. L’iter procedurale di approvazione, finanziamento e appalto integrato è stato riavviato nel maggio 2007 dall’attuale management dell’Anas e si è concluso nel novembre 2008 con la consegna dei lavori all’Associazione Temporanea di .Imprese “Bregoli S.p.A. - A.B.P. Nocivelli S.p.A. - SIAS S.p.A. - Girpa S.p.A. - Barana Engineering S.r.l.” di Brescia, che ha eseguito le attività nel rispetto dei tempi contrattuali previsti, ovvero nell’arco di 390 giorni. Contestualmente all’apertura, l’opera passa in gestione alla Provincia di Brescia. |