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Influenza, Trentino Ok
Scritto da Administrator   
Venerdì 04 Dicembre 2009 23:53

Ugo Rossi Assessore alla Sanità

Parla l’assessore provinciale alla Salute
Influenza, Trentino Ok
Rossi : “L’emergenza è stata affrontata in modo efficace. Ora subito la riforma sanitaria”

Influenza, riforma sanitaria alle porte, nuove risorse per le Rsa. Gli argomenti sul fronte sanità trentina non mancano di certo e l’occasione è buona per fare il punto della situazione di questo importante settore (quello nel quale i cittadini sono più sensibili ed esigono sempre il meglio dalle istituzioni pubbliche) con l’assessore provinciale alla Salute Ugo Rossi.


Allora assessore, qual’è la situazione  dell’epidemia di influenza?
Come abbiamo avuto modo di dire più volte il virus dell’influenza A (H1N1) non presentava con caratteri di particolare pericolosità, niente più di una normale influenza e per questo abbiamo sempre cercato in questi mesi di informare il più possibile i cittadini rifuggendo ogni allarmismo. Penso che questo sia stato un modo corretto di agire, così come sono state costantemente comunicate con chiarezza le modalità per accedere alle vaccinazioni, che nella nostra provincia si sono svolte in maniera ordinata, tenendo conto anche delle difficoltà logistiche.
Come è stata impostata la campagna di vaccinazione?
Nella prima sessione, anche tenendo conto delle indicazioni del Ministero della Sanità, abbiamo provveduto alla vaccinazione di 3.326 persone appartenenti a fasce particolari, ossia 1.258 operatori sanitari, 422 addetti ai servizi essenziali,  1.646 soggetti “a rischio”, che comprendevano donne al secondo e al terzo mese di gravidanza o che hanno partorito da meno di sei mesi, bambini con più di sei mesi che frequentano il nido.  Nella seconda fase, che è scattata il 23 novembre, si è provveduto a vaccinare gli addetti alla protezione civile, gli addetti ai servizi essenziali e i donatori di sangue.
Per quanto riguarda la riforma sanitaria siamo in dirittura di arrivo, cosa si attende da questo provvedimento legge?
A livello di tempi posso dire che il testo andrà in Giunta provinciale verso la metà di dicembre, per poi essere girato in Consiglio provinciale per gli eventuali emendamenti e l’adozione definitiva. Per quanto riguarda gli scopi che hanno informato questo disegno di legge, va detto che la riforma va a mettere mano ad un assetto legislativo che è quello risalente al 1993,  tracciato dalla legge provinciale 1 aprile N°10 che aveva introdotto il modello di aziendalizzazione della sanità secondo criteri di managerialità, e gestito il passaggio dalle Usl all’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss).
Fu a suo modo una riforma storica per l’organizzazione sanitaria provinciale.
Sicuramente, come è altrettanto certo che questa legge ha portato dei risultati molto positivi, che ci ha consentito di diventare un modello di sanità efficiente a cui oggi molte regioni guardano con attenzione. Quello che forse è mancato in questi anni è il corretto raccordo tra il ruolo dell’Assessorato, che è quello di programmazione e verifica delle politiche sanitarie e quello dell’ attuazione che spetta all’Apss.
Si tratta dunque di una riorganizzazione interna dei ruoli e delle competenze tra assessorato e Apss?
Sostanzialmente lo strumento di questa legge è la riorganizzazione, mentre è chiaro che i fini, gli scopi della riforma sono quelli di razionalizzare e rendere sempre più efficiente la macchina del sistema sanitario Trentino. La sfida importante alla quale siamo chiamati è quella di coniugare e far combaciare il più possibile domanda e offerta di “salute” secondo principi di equità, appropriatezza e sostenibilità. Vede, la gente è giustamente molto esigente quando si tratta di sanità. Lo è perché molto spesso si trova in situazioni di debolezza o sofferenza quando si rapporta al sistema sanitario ed anche perché negli anni c’è stato un progressivo affermarsi di un concetto nuovo di salute, intesa non più come “assenza di malattia” ma nella sua accezione  positiva di “condizione di benessere fisico, psichico, sociale”; dunque a fronte di questa domanda, così forte, di buona politica sanitaria, non possiamo esimerci dallo stare al passo coi tempi a livello di strumenti, programmazione e infrastrutture.
E poi?
Poi con la riforma cerchiamo di inserire un’opzione di maggiore coinvolgimento della componente medico sanitaria nella direzione strategica aziendale e di intervenire sempre a livello di razionalizzazione e miglioramento dei servizi sulle liste di attesa per prestazioni diagnostiche, di potenziamento dell’assistenza domiciliare, di riqualificazione della rete degli ospedali trentini e il loro rapporto col futuro Not (Nuovo ospedale Trentino), di ottimizzazione del rapporto tra ospedali e territorio, garantendo l’effettiva presa in carico dei pazienti dimessi dalle strutture ospedaliere.
Parlando anche di questo ultimo aspetto, avete da poco aumentato i fondi per le Rsa fino a 130milioni di euro.
Si tratta di un segnale di doverosa attenzione al mondo degli anziani e a quello delle persone non più autosufficienti, che va a coprire anche gli aumenti di costi di gestione delle strutture, permettendo così di non aumentare le rette. D’altra parte l’invecchiamento della popolazione è un dato ormai acquisito e dunque è opportuno che la Provincia si faccia carico degli anziani, come anche dei pazienti in stato vegetativo a causa di gravi patologie, per le quali abbiamo stanziato 500mila euro visto che  le cure di cui hanno bisogno sono spesso molto costose.