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Traduzioni e Comunicazione

Scritto da Roberto Bertolini   
Martedì 10 Novembre 2009 08:52

Approvato il progetto definitivo dalla provincia, il tracciato seguirà la vecchia statale
Piste ciclabili, in primavera il collegamento del Limarò

In fase di ultimazione il tratto di ciclabile tra Tione e la Rendena, resta ora da risolvere il nodo del collegamento delle Giudicarie alla Valle dei Laghi per “aprire” il circuito alla zona del basso Sarca e mettere ulteriormente in sicurezza i ciclisti e la statale del Caffaro. Recentemente, il 3 settembre, la provincia ha approvato il progetto definitivo della pista ciclopedonale che prevede l’attraversamento del Limarò, con particolare riferimento al primo tratto, quello che conduce dal quinto tornante a partire dall’abitato di Sarche e si avventura sul tracciato della vecchia statale, per un totale di 4 km.
I lavori partiranno la prossima primavera, per ovvie questioni meteorologiche, con un costo complessivo ad opera ultimata di 3 milioni e 200mila euro e interesseranno terreni siti sui comuni du Calavino e Lomaso. Si tratta in soldoni di mettere in sicurezza dalla caduta massi un percorso già esistente di 3.281 metri e costruire diversi tratti di collegamento che attualmente non esistono per un totale di 679 metri. Il dislivello da superare è di 80 metri per una pendenza media del 2,5% con tratti di pendenza massima del 9% .
Si tratta di un’opera da tempo attesa, già prevista nel 1990 ai tempi della legge sulla valorizzazione del patrimonio ambientale, valorizzazione che passa anche attraverso la dotazione del territorio di infrastrutture adeguate a sostenere le attività sportive e il flusso turistico in forte crescita degli amanti degli sport all’aria aperta e della mountain bike. Da tempo era nota l’esigenza di collegare le Giudicarie al Basso Sarca, in primis per creare un circuito di piste ciclabili sempre più integrato e poi anche per mettere in sicurezza la statale del Caffaro, molto trafficata anche da mezzi pesanti, dove d’estate transitano centinaia di bikers che rischiano di essere investiti. Sin da quando è stata realizzata la nuova galleria “Balandin”, che ha permesso di bypassare uno dei tratti più insidiosi e spettacolari (una vista mozzafiato sul canyon del Limaro), è apparso chiaro che il tratto dismesso della vecchia statale avrebbe potuto essere riutilizzato come ciclabile molto panoramica. Ora quel tratto è completamente coperto di arbusti (vedi foto) e resta solo uno stretto sentiero a segnare il tracciato della vecchia SS237, con molti massi caduti sull’asfalto a segnalare la necessità di rivedere anche le reti di protezione per mettere davvero in sicurezza la futura pista ciclopedonale.
Dunque la costruzione della ciclabile prevede la realizzazione di opere in muratura, la posa di scogliere in massi, la messa in sicurezza della strada con il disgaggio delle rocce, l’applicazione di reti metalliche e di parapetti. L’opera è stata divisa in tratti per quanto riguarda l’esecuzione. Il primo, di 840 metri è quello che dal quinto tornante sopra l’abitato di Sarche porta all’imbocco della galleria “Motte”, il secondo, di 1.300 metri è quello che attraverso il vecchio tracciato bypassa la galleria “Limarò”, e il terzo è quello esterno alla galleria “Balandin”, il più lungo con 1.840 metri ed una pendenza media del 4%.
Il collegamento del Limarò aggiunge un tassello fondamentale alla mappatura delle ciclabili in Giudicarie. Mancano però all’appello ancora alcuni tratti, per la maggior parte dei quali è già in progetto una soluzione. Innanzitutto occorrerà collegare la ciclabile dal “Balandin” a Ponte Arche, per cui esiste già un tratto in terrazzo nel tratto realizzato 5 anni fa tra il “Balandin” stesso e il ponte dei Servi. Poi, contestualmente ai nuovi lavori attualmente in cantiere in loc. Speranza, verrà realizzato lo spazio per la ciclabile. Il vero nodo è quello di Ponte Pià, di cui si parla nel box a lato. Venendo alla Busa, la Rendena è ben servita dalla ciclabile, mentre resta invece da collegare il Chiese, nel quale c’è l’apprezzato (e molto frequentato) circuito tra Pieve e Baitoni che però termina proprio a Pieve. Due i punti di criticità, ossia il tratto che collega Agrone a Lardaro (la pendenza è molto accentuata e dunque occorre allungare il percorso) e il tratto da Tione a Breguzzo.