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Traduzioni e Comunicazione

Scritto da Alessandro Togni   
Sabato 10 Ottobre 2009 12:13



La mostra presentata a Villa De Biasi a Daone alla 39esima mostra micologica
I funghi nell’arte

Scienza ed Arte sono considerate materia per la possibile evoluzione del genere umano, ad iniziare dai primordi, per passare attraverso il più luminoso esempio di contaminazione delle parti, allorquando, durante il tempo del Rinascimento studi sulla proporzione, sulla documentazione oggettiva, disegno e progetto, forma base della visione mediante la prospettiva, restituiscono all’arte la più alta valenza da affiancare alla scienza…


Immagini che diventano linguaggio erudito per la trasmissione dei dati anche in ordine scientifico, segni visivi per porre in elenco oggetti e cose animate al fine di una possibile catalogazione.
Figurazioni più o meno astratte per dilatare l’orizzonte della conoscenza, con l’arte della pittura a comprendere non solo l’esteriore, non solo a descrivere le parti fisiche di una natura ritratta e posta in osservazione fissa ma, anche, per suggerire momenti di comprensione o per stimolare capacità d’intuito per una narrazione in grado di farci vedere cose “invisibili”.
Con questo interesse intellettuale ecco la mostra tematica “I Funghi nell’Arte”, voluta e realizzata dall’Associazione “Il Melograno” di Padergnone, un ensemble di artisti capaci di ritrovarsi uniti dentro la passione per la pittura.
Una collezione costruita originalmente con opere di pittura “tradizionale”, dove i soggetti esclusivi sono i funghi, esseri singolarissimi nel panorama della natura, la cui determinazione in specie avviene soltanto dentro il regno specifico dei funghi. Insomma: non sono ne animali ne piante… Sono, aristocraticamente, diversamente da tutto e tutti, solamente funghi!
Il tema certamente cattura le attenzioni di molte persone, solleticando la nostra razionalità al fine dell’apprendimento delle varie forme e dei colori ma, inoltre, indica strade e percorsi alla nostra percezione fantastica. Non solamente i bambini sono attratti dai funghi per la loro presenza quasi irreale, anche le persone adulte vengono abbracciate da un alone di memoria che li riporta quasi dentro una fiaba, alla ricerca della leggenda, in un mondo percorso dall’immaginazione.
Quadri di medio e medesimo formato tutti dedicati ai funghi,  opere di vario genere e stile per rendere omaggio alla loro magia, come fossero vere e proprie personalità piene di fascino.
Ritratti verosimili, copie della realtà per questi personaggi dai tratti e colori a volte discreti, altre volte folgoranti di spregiudicatezza quasi sfacciata.
La mostra “I Funghi nell’Arte” composta (per ora) di 30 opere è stata presentata in prima assoluta presso Villa De Biasi a Daone, in occasione della 39a Mostra Micologica del Gruppo Don Giovanni Corradi, per poi approdare alla 10a edizione di Ecofiera di Montagna, presso le sale Expo del Centro Studi Judicaria.
Il tema appare interessantissimo nella sua originalità: i funghi nell’arte sono per un verso il recupero delle “nature immobili”, la pittura di genere che ad iniziare dal ‘500 spalanca le porte ad una figurazione non soltanto rivolta alle descrizioni sacre ma anche capace di indicare quasi in forma simbolica qualità e disposizioni intimistiche. E così ecco il cesto di vimini deposto ad accogliere le sode rotondità dei boletus; le vaste panoramiche abitate dal faggio dove, all’ombra fra le radure, rosseggiano le amanita muscaria; sopra le macilente cortecce di alberi caduti biancheggiare la gonfia sagoma del betulinus… Ed ancora fra le lance dell’erba apparire la membrana scura come di cervello delle morchelle, mentre la nonna rivolge attenzione alla pulizia dei gambi e dei cappelli, sostando accanto al tavolo ormai ricoperto di aranciati cantharellus. Le ambientazioni naturali, i dettagli colti nella loro architettura, il disegno perfetto e le linee dettate da un ordine universale sono gli elementi più significativi dei funghi i quali vengono rievocati e presentati da queste pitture, disinvoltamente disposte però, anche a manifestare lo stile peculiare di ogni autore.


Tecniche a volte ispirate dalla pittura espressionista dove l’immagine smarrisce i connotati della descrizione per aprire varchi verso l’astratto; scene rivolte a soluzioni iperrealistiche per una riproduzione quasi fotografica; fantasie e composizioni decorative come illustrazioni di libri di una volta per i quali proviamo un brivido di nostalgia. Una mostra composita ed eterogenea dove ognuno può trovare l’immagine più congeniale alla propria personalità, in una sorta di identificazione carica di significati. L’associazione da tempo peraltro si occupa di preparare mostre itineranti (“Flowers”; “Ordegni de Sti Ani”; “Arte Sacra”) che spesso presenta in occasioni speciali e feste, come quella davvero felice denominata: “La Sagra dei Portoni”, realizzata ogni anno a fine maggio/inizio giugno con il Gruppo Sportivo di Fraveggio.
Gli artisti de “Il Melograno” di Padergnone sono: Pierluigi Dalmaso (presidente), Gina Tozzi (maestra d’arte), Luciana Polla, Flavia Orlandi, Adriana Minola, Laura Bonfanti, Maria Cozzini, Margherita Atalla, Paola Nicolodi, Nerina Daldoss, Enzo Bellotti, Antonella Rossani, Flora Parisi, Dolores Bertolini, Gigliola Bridarolli, Aldina Pisoni, Maddalena Bonetti, Ornella Michelini, Massimo Garrone, Lorena Depedri, M. Elena Scarsella, Loretta Toccoli.