Il Consiglio delle Autonomie a Praso Ora c’è la certezza, 13 milioni di euro per le Giudicarie La questione dei sovracanoni per la produzione dell’energia idroelettrica messa nero su bianco, 13 milioni all’anno per 10 anni. Si è riunito giovedì 30 luglio scorso, a Praso, il Consiglio delle Autonomie secondo una consuetudine che vede l’incontro che precede le ferie agostane, svolgersi in uno dei Comuni delle Valli Trentine, la consueta uscita “fuori porta”. Quest’anno è toccato a Nello Lolli, Sindaco di Praso e membro del Consiglio delle Autonomie fare da padrone di casa in una riunione che vedeva all’ordine del giorno importanti questioni.
Ricordiamo che il Consiglio delle Autonomie è l’Assemblea che rappresenta i Comuni e gli Enti Locali ed è composta da 35 membri in loro rappresentanza. Presidente è attualmente Marino Simoni, Sindaco di Transacqua in Primiero, dopo che Renzo Anderle, ex Sindaco di Pergine lo scorso novembre è stato eletto in Consiglio Provinciale. Per le Giudicarie a rappresentare i Comuni ed il Comprensorio troviamo ben cinque rappresentanti e precisamente; come abbiamo già detto Lolli Nello Sindaco di Praso, Raffaele Armani, Sindaco di Lardaro e Presidente del Comprensorio-Comunità delle Giudicarie, Enzo Ballardini Sindaco di Preore, Attilio Caldera Sindaco di Bleggio Superiore e Maurizio Polla Sindaco di Caderzone. Proprio a Praso si è discusso, per favorevole coincidenza, della importantissima questione dei canoni aggiuntivi collegati alla proroga delle grandi concessioni di derivazione per lo sfruttamento idroelettrico, che hanno visto le Giudicarie in prima fila nella richiesta di equi indennizzi per i danni ambientali arrecati dallo sfruttamento delle nostre acque. Con la riunione di Praso si è arrivati, finalmente, al termine di una lunga storia che si è conclusa con la massima soddisfazione dei Comuni trentini e di quelli giudicariesi, in particolare, che si vedono riconosciuti sostanziosi indennizzi economici per lo sfruttamento ambientale subito. Si tratta di una somma, a livello provinciale, di 44 milioni di euro all’anno per dieci anni, che i titolari delle concessioni idroelettriche, attualmente la nuova società costituita tra l’Enel al 49% e Dolomiti Energia con il 51%, Società della Provincia e dei Comuni di Trento e Rovereto e con una parte anche dei Consorzi BIM, dovranno pagare ai Comuni Trentini. Ai Comuni Giudicariesi e alla nuova Comunità arriverà, attraverso i Consorzi BIM del Sarca e del Chiese, una somma consistente di 13 milioni di Euro annui per dieci anni che verranno ripartite tra i Comuni con i criteri utilizzati per il riparto dei canoni BIM e secondo nuovi parametri che terranno conto degli impatti delle infrastrutture realizzate per lo sfruttamento idroelettrico. Tali consistenti entrate dovranno essere utilizzate dai Comuni per la realizzazione di opere pubbliche e di infrastrutture volte a favorire lo sviluppo sociale ed economico delle rispettive comunità, e rappresentano una importante garanzia tenendo conto delle difficoltà per il finanziamento di opere pubbliche che in prospettiva saranno sempre maggiori. La decisione assunta nella seduta del 30 luglio a Praso definisce nel dettaglio tutte le questioni attinenti al trasferimento di queste risorse a favore dei Comuni. Si inizierà già nel 2009 con i canoni aggiuntivi della centrale di Santa Giustina appartenente al BIM del Adige, per poi arrivare nel 2011 anche ai nostri Comuni con i canoni aggiuntivi provenienti dalle Centrali di Boazzo, Bissina, Cimego e Storo nel BIM del Chiese e principalmente Santa Massenza nel BIM del Sarca. Come dicevamo grande soddisfazione viene espressa dai cinque Sindaci Giudicariesi nel Consiglio delle Autonomie che assieme ai due presidenti dei BIM, Gianfranco Pederzolli per il Sarca e Vigilio Nicolini per il Chiese, si sono battuti in questi anni, tra mille difficoltà e superando ostacoli di ogni tipo, per raggiungere questo riconoscimento che fa giustizia di oltre cinquanta anni di sfruttamento delle nostre acque e delle nostre valli senza che rimanessero nemmeno le briciole dei consistenti ricavi ottenuti dalle società idroelettriche. In questa rivendicazione ha svolto un ruolo di primo piano l’ex Consigliere provinciale Adelino Amistadi che nella scorsa legislatura si era battuto per l’inserimento nella legislazione provinciale delle norme necessarie per ottenere questo riconoscimento. La Giunta provinciale ed in particolare il Presidente Lorenzo Dellai, con questo accordo hanno mantenuto fede ad un impegno più volte assunto a livello provinciale nei confronti delle Valli periferiche ed hanno coronato con successo un percorso storico che ha permesso al Trentino di ritornare ad essere il “padrone” delle grandi centrali idroelettriche, dopo oltre cinquanta anni di sfruttamento con pochissimi ritorni economici. La storica giornata del Consiglio delle Autonomie a Praso si è conclusa con la visita al Forte Corno, dove l’Assessore Roberto Panelatti ha illustrato al Presidente Dellai, all’Assessore Gilmozzi e ai Sindaci presenti i lavori di recupero del Forte Austro-Ungarico ed i progetti avviati dal Comune. (rb) |