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Esperienza alla guida di San Lorenzo-Dorsino
Scritto da Administrator   
Mercoledì 06 Aprile 2016 22:51

 

Continuiamo con la nostra rubrica “I nuovi sindaci”, volta a conoscere meglio gli amministratori pubblici eletti nell’ultima tornata elettorale. Grande interesse suscitano ovviamente i neosindaci dei Comuni nati da fusioni, sempre più numerose nel territorio delle Giudicarie. Questo mese abbiamo intervistato Albino Dellaidotti, che, a capo della lista civica “Le Dieci Ville”, è stato eletto nel maggio 2015 primo sindaco di San Lorenzo Dorsino. Profondo conoscitore della vita politica del comune delle Esteriori (è stato sindaco di Dorsino per tre legislature), questa volta rivendica per sè un ruolo da “tutor” per i numerosi giovani che compongono la sua squadra di governo. Contattato subito dopo la sua elezione, ci aveva fatto sapere che la sua maggiore preoccupazione era quella di portare a pieno compimento la fusione tra i due comuni, rendendola effettiva anche nei servizi che vengono forniti al cittadino nella vita di ogni giorno. Ed è il primo argomento che gli chiediamo di sviscerare.

Ritiene che il processo di fusione si sia evoluto (o si stia evolvendo) in maniera proficua?

Credo proprio di sì, abbiamo ampliato l’orario di apertura degli uffici e questo è stato apprezzato dalla popolazione. Per fare un esempio, l’accordo di fusione prevedeva che l’ufficio anagrafe rimanesse a Dorsino; con l’inizio del 2016 l’abbiamo spostato a San Lorenzo, ma a Dorsino è attivo uno sportello con tutti i servizi quattro giorni su cinque. Ritengo che la cittadinanza di Dorsino sia molto soddisfatta.

 

Che bilancio da ai primi undici mesi della sua amministrazione?

Innanzitutto sono contento di come stiamo lavorando, sono felice nel vedere l’impegno della nostra squadra di giovani, che si stanno dimostrando all’altezza; c’è stata qualche incomprensione con la minoranza. Sicuramente la partita più importante che abbiamo giocato è stata quella sull’IMIS. A tal proposito vorrei segnalare la nostra proposta per quanto concerne le aree sature, delle quali si è tanto parlato: le aree che non sono interessate da potenziali ampliamenti di fabbricati adiacenti e quelle interessate da fabbricati che hanno già raggiunto il massimo ampliamento previsto (in sostanza non edificabili), saranno esentate dal pagamento. Le restanti aree pagheranno l’imposta piena solo sulla porzione di area interessata all’ampliamento degli edifici presenti, mentre la porzione rimanente subirà uno sgravio fiscale del 90%. Ci sembra una proposta ragionevole e condivisibile.

 

Ha parlato di giovani. Ritiene siano pronti per camminare con le proprie gambe, per amministrare il comune un domani?

Assolutamente sì, parliamo di gente preparata e che dispensa grande impegno, a partire dal Vicesindaco Rudi Margonari, che mi ha sorpreso in positivo. Nel nostro gruppo c’è molta armonia, sia in giunta che in consiglio. Ci troviamo spesso anche fuori le istituzioni per concordare le linee programmatiche. Abbiamo un buon rapporto.

 

E con la minoranza?

L’opposizione francamente è rappresentata da una sola persona (il capogruppo Valter Berghi, ndr) e spesso presenta mozioni con l’unico scopo di fare ostruzionismo. Le mozioni invece dovrebbero fungere da sprone. Secondo me non sempre fanno opposizione costruttiva; alcune volte hanno presentato mozioni fuori tempo massimo.

 

Lei è già stato per lungo tempo amministratore. Cos’è cambiato rispetto a 10-15 anni fa nella gestione della cosa pubblica?

I tagli si sentono, indubbiamente. Soprattutto per quanto concerne la manutenzione pubblica; una volta c’erano le leggi di settore, che stabilivano un giusto conguaglio. Poi vi è stato il budget pluriennale, oggi invece se non avessimo i fondi del BIM faremmo parecchia fatica. Per quanto riguarda i rapporti intercomunali invece cerchiamo sempre di trovare un accordo con gli altri sindaci di valle per il bene del nostro territorio. Si discute, ma poi si trova una linea unitaria.

 

Per quanto concerne invece il rapporto con la popolazione e le associazioni del territorio?

Abbiamo un buon legame, anche grazie all’Assessore Piera Degiampietro che è competente in materia. Non sono emersi problemi insormontabili e anzi stiamo valutando di conferire ad ogni associazione una sede opportuna. Si parlava degli appartamenti sopra la filiale della Cassa Rurale, ma sono inagibili e non riceveremmo i fondi sufficienti per la ristrutturazione.

 

Per quanto concerne lo storico edificio “Casa Osei”? Come si potrebbe sfruttarlo al meglio?

Ma, innanzitutto va detto che in estate presso Casa Osei verrà svolto lo stage della Fondazione Bruno Kessler con studenti provenienti da tutto il mondo. Abbiamo provveduto ad arredare la sala all’apice del caseggiato, che vorremmo adibire a sala di rappresentanza, e in un futuro a sala consigliare. Stiamo apportando le ultime migliorie, come l’impianto audio, ma sarà pronta a breve. Speriamo che sia a punto entro la metà dell’anno, ma attualmente non posso fare previsioni esatte.

 

Per concludere, come vorrebbe essere ricordato in futuro-oltre al fatto di essere stato il primo sindaco dopo la fusione dei Comuni di San Lorenzo in Banale e Dorsino?

Domanda impegnativa, forse sarebbe da porre ai miei successori. Diciamo che mi piacerebbe essere ricordato come colui che ha dato l’input ad una nuova generazione di amministratori, giovani e capaci. Vorrei essere una sorta di “padre nobile”; i giovani della nostra lista sono partiti alla grande, dimostrando enormi competenze e tanta disponibilità. Credo che potranno essere la colonna portante del nostro Comune per parecchi anni a venire.