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Occupazione, primi spiragli in Giudicarie
Scritto da Ettore Zini   
Lunedì 12 Ottobre 2015 21:23

Eppur qualcosa si muove. Per l’occupazione in Giudicarie ci sono spiragli di ripresa. Piccoli indicatori dai quali sembra emergere finalmente un lieve risveglio delle attività produttive, persino in un settore come quello edile che non dava segni di vita dal 2007. 

L’ha detto Rosanna Parisi, responsabile del Centro per l’impiego di Tione in occasione della premiazione dei 260 alunni delle varie scuole della valle che hanno preso parte a Training for job: un’iniziativa della Comunità di valle per l’avviamento degli alunni alle attività lavorative. Durante la serata conclusiva, dove i partecipanti hanno ricevuto gli attestati di tirocinio, la dottoressa Parisi ha presentato alcune slide che hanno offerto un quadro molto esplicativo della situazione occupazionale locale che, in linea con il difficile momento nazionale, da qualche anno viaggiava su un binario morto. “Nei primi sei mesi di quest’anno – ha spiegato la responsabile dell’Ufficio del lavoro - emerge finalmente una piccola ripresa: +293 gli occupati nei vari settori lavorativi con un +7,9% rispetto al 2014, dove il saldo occupazionale era stato negativo di quasi 900 unità (-891)”. Il settore più effervescente, ancora una volta, si è dimostrato quello turistico (+ 12,8%), grazie anche a un’annata particolarmente positiva per tutto il Trentino, con Madonna di Campiglio che addirittura ha fatto segnare un 23% in più di presenze e sul versante termale Comano Terme ha superato il 10%. Segnali concreti arrivano anche dal comparto edilizio, dove la variazione degli occupati si attesta a un più 12,6% (40 le assunzioni nel saldo occupazionale 2015  contro le meno 92 dello scorso anno).

Percentuali ancora minute. Troppo esigue per avere la misura di un vero risveglio. Ma che, a quanto ha spiegato la dottoressa Parisi, dicono che, rispetto allo stand by prolungato degli anni passati, probabilmente l’economia è arrivata al giro di boa, da cui è possibile iniziare una lenta risalita. “Ci sarà pure qualcuno che ha smesso di cercare lavoro – ha spiegato Rosanna Parisi nel suo intervento – ma anche i dati degli iscritti al Centro per l’impiego di Tione, raffrontati con quelli delle assunzioni, dicono che qualcosa di positivo sta accadendo”. Rispetto allo scorso anno, infatti, gli iscritti al “Centro” sono diminuiti del 7,7%, attestandosi a quota 3.043. Cifre che giustificano la diminuzione nelle liste del Centro per l’Impiego il cui calo è di 234 persone in meno rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Ciò senza tener conto di un altro dato significativo: quello che riguarda le assunzioni a tempo indeterminato.

Anche qui, gli effetti del Jobs Act si stanno facendo sentire. Sono 569 le assunzioni di questo tipo nel semestre 2015: il 67,8% in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Infine - a completamento di un panorama che attesta il tentativo  di uscire dall’immobilismo che ha caratterizzato le ultime stagioni - il più 10% sul terziario (+ 268 nuovi assunti contro i meno 571 del 2014 e, il risicato ma pur sempre positivo + 6,5% del commercio. Solo qualche anno fa gli stessi grafici, in perfetta linea con i dati provinciali e 4 punti in meno di quelli nazionali, riferiti ai tassi di disoccupazione giudicariese sfioravano la soglia del 7%. Al 10,9% della media italiana, si contrapponeva il più modesto 6,9% nostrano. Sufficiente però a mandare in fibrillazione l’intero mondo dell’occupazione. Anche qui, come del resto in tutta Italia, la crisi ha mostrato i suoi denti affilati e persistenti. Meno pungenti di altre aree più disastrate. Ma in grado di far guardare al futuro con una visione meno rosea del passato. I cali più consistenti avevano interessato il settore industriale (nel 2007 gli occupati erano scesi da 1.416 a 795: – 30,1%), mentre l’edilizia, comparto trainante per eccellenza aveva lasciato per strada il 44% della sua forza lavoro. I dati odierni, seppur riferiti ai soli primi sei mesi del 2015 e, a meno che non si rivelino un fuoco di paglia, aprono finalmente gli spiragli ad un possibile ritorno alla crescita.