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Scritto da Administrator |
Mercoledì 16 Settembre 2015 08:03 |
È di martedì 28 luglio la delibera della giunta provinciale che stabilisce gli incarichi dirigenziali della scuola trentina per l’anno scolastico 2015-2016, e riguarda ampiamente le Giudicarie. “Le scelte operate - spiega il comunicato stampa provinciale sull’argomento - sono il risultato di un’attenta valutazione di esigenze di carattere organizzativo dell’amministrazione provinciale, tenuto conto anche delle preferenze formulate dagli stessi dirigenti, se compatibili con il disegno gestionale del comparto e dell’offerta scolastica proposta dai territori”. Dei 75 dirigenti che si occupano delle istituzioni scolastiche trentine, 27 si recheranno in nuovi istituti: sono infatti 48 le conferme dirigenziali nelle scuole della provincia di Trento, ma 18 i nuovi affidamenti di incarico per rotazioni di sede e 9 i nuovi dirigenti in ingresso per mobilità da fuori regione. Questi ultimi interessano in particolare le Valli Giudicarie dove questa tornata di incarichi ha portato parecchie novità: sono infatti cambiati i vertici dell’Istituto Comprensivo di Tione, dell’Istituto Comprensivo Giudicarie Esteriori e dell’Istituto di Istruzione Lorenzo Guetti. Per l’anno scolastico alle porte, in assenza di graduatorie provinciali in vigore e per rispondere a pensionamenti e cessazioni, la Provincia è ricorsa alla mobilità interregionale accogliendo 9 delle 14 richieste di ex docenti della scuola trentina che, superati i concorsi provinciali per la dirigenza erano stati assunti però come dirigenti scolastici fuori provincia. Sulla base di curriculum e di colloquio individuale, proprio da questi nove arrivano i tre nuovi dirigenti, tutte donne, che si occuperanno delle scuole giudicariesi: Francesca Lasaracina andrà alle Giudicarie Esteriori, Tiziana Chiara Pasquini si occuperà dell’ I.C. Tione, mentre Viviana Sbardella sarà la nuova dirigente dell’Istituto Lorenzo Guetti. Tutte e tre, nell’anno di avvio nelle scuole della sperimentazione del Clil – il protocollo trilingue trentino – hanno una specializzazione universitaria in lingue straniere. La dirigente Sbardella viene dalla dirigenza all’Istituto Tecnico e Tecnologico Andrea Mantegna di Mantova, dove era arrivata nel 2012: laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne presso l’Università “La Sapienza” di Roma, abilitata all’insegnamento dal 1990 e asssitente dirigente dal 2011, è stata referente Clil dal 2003 al 2012, docente di inglese al Rosmini di Trento fino al 2012, responsabile tra l’altro delle certificazioni linguistiche e dei progetti di gemellaggio extra-europei. Francesca Lasaracina, proviene dalla dirigenza all’IC di Pegognaga dopo essere diventata nel 2006 collaboratrice del dirigente scolastico, si è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne nel 1989, subito dopo ha insegnato Lingua e Cultura Italiana presso l’Ufficio Scuola della Circoscrizione Consolare di Stoccarda fino al 1996, poi fra le altre esperienze una collaborazione con il Cial di Trento e la docenza in tedesco. Tiziana Chiara Pasquini, anche lei con una laurea in lingue e letterature straniere moderne dell’Università “La Sapienza” di Roma conseguita nel 1992, un master in Business Administration, docenze come insegnante di inglese e il coordinamento del progetto Comenius per la mobilità degli insegnanti in Europa in diversi istituti, proviene da un’esperienza dirigenziale presso l’Istituto Comprensivo di Bagno di Romagna e presso il IV Circolo di Forlì Ai Comprensivi di Tione e delle Esteriori, Maurizio Caproni e Paola Bortolotti, i due dirigenti uscenti, erano arrivati da appena un anno e se ne vanno ora rispettivamente all’IC di Arco e all’IC Riva 2. Un valzer dirigenziale che non favorisce continuità, sicurezza e programmazione e il malcontento in valle per i repentini cambi, che compromettono il lavoro di implementazione negli istituti delle visioni e prospettive che ogni dirigente porta con sé impattando in maniera significativa sulla scuola e sul lavoro di rete fra gli istituti locali, è stato sottolineato da diversi insegnanti. Invano. Di fronte alla legge che, pur prevedendo una continuità dirigenziale di tre anni nello stesso istituto, tiene “a disposizione” i dirigenti per le esigenze organizzative dell’amministrazione provinciale - detto in parole povere significa che alla garanzia di continuità si può sempre derogare – la permanenza dei dirigenti per diversi anni nello stesso istituto è di fatto solo in teoria una garanzia di continuità lavorativa, pur fatte salve consegne e passaggi di ruolo che i dirigenti compiono ai cambi.
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